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lunedì 22 agosto 2011

Muore Budd Hopkins, lo specialista di abduction aliene

Ne dà notizia il suo sito web ufficiale. Ieri, 21 agosto 2011 alle ore 1:35 locali è morto uno dei più grandi esperti americani del fenomeno delle abduction.
Aveva 80 anni, Budd Hopkins.


Da tempo malato di cancro negli ultimi tempi era stato ricoverato in una casa di cura situata a New York, città dove è sempre vissuto e dove ora è deceduto per complicazioni polmonari.
La sua figura e la sua opera, come scienziato e ricercatore in campo ufologico, è stata di sicuro rilievo ed ha portato a comprendere un fenomeno complesso e allo stesso tempo inquietante come quello dei rapimenti alieni, gettando luce sul mistero. Nato nel 1931, in West Virginia, si laureò brillantemente in psichiatria nel 1953 e si trasferì a New York, dove cominciò a indagare professionalmente in campo ufologico. Fu il primo a porre in essere la teoria del “tempo mancante” (missing time) nei soggetti rapiti, caratteristica sempre presente in questo tipo di fenomeni. Molto criticato nell’ambiente accademico, per i suoi studi e le sue ricerche sul campo riuscì, nonostante le critiche, a dimostrare con prove e fatti concreti, l’assoluta realtà di queste manifestazioni.
A lui, il ricordo e il tributo di tutti gli appassionati, che lo considerano uno dei pionieri fondamentali dell’ufologia moderna.

Fonte: http://danilo1966.splinder.com/

lunedì 1 agosto 2011

Italia e Ufo: le prove che il duce sapeva

La sigla che identifica il fenomeno è inglese: Ufo (Unidentified flying Objects). E del resto per la storia dell’ufologia ufficiale il primo vero avvistamento di dischi volanti è quello compiuto dall’uomo d’affari Kenneth Arnold sul monte Rainer. E anche per quanto riguarda i precedenti di norma si citano solo i foo fighter (caccia di fuoco) avvistati dagli aerei da guerra alleati durante il Secondo conflitto mondiale.


Però potrebbe essere il caso di retrodatare la nascita dell’ufologia di più di un decennio. E udite udite di spostarla in Italia. Negli anni Trenta infatti diversi Ufo sarebbero stati avvistati sulla nostra penisola e il Duce avrebbe addirittura voluto la creazione di un apposito istituto di ricerca e sorveglianza: il Gabinetto RS33.
È questa l’ardita tesi, che non manca però di documentazione, presentata da Roberto Pinotti e Alfredo Lissoni in Luci nel cielo. Italia e Ufo: le prove che il duce sapeva (Mondadori, pagg. 310 euro 9,50). I primi avvistamenti sarebbero avvenuti tra il 1933 e il 1936. A esempio, carte con l’intestazione del senato del Regno proverebbero che i caccia italiani si alzarono in volo nella zona di Venezia per inseguire «un aeronave misteriosa». Un «disco metallico, netto lucente, largo dicono, dieci o dodici metri». L’inseguimento finì quasi subito visto che gli aerei in zona avevano una velocità di crociera di poco superiore ai 130 kilometri orari. Ma la stessa aeronave, in compagnia di un gigantesco sigaro lucente, fu rivista poco dopo dalle parti di Trieste.
E poi pare proprio che il Duce in persona avesse voluto mettere in piedi un pool di scienziati di cui è stato possibile ricostruire i membri: il biologo sperimentale Filippo Bottazzi, l’ingegnere aeronautico Gaetano Arturo Crocco, il botanico Romualdo Pirotta, il famoso matematico Francesco Severi, Giancarlo Vallauri esperto di elettrotecnica e ferromagnetismo, il chimico Francesco Giordani, e Dante De Blasi medico e igienista. Per capire il profilo dei personaggi citati basti ricordare che Crocco è quel genio dell’aeronautica e dei razzi che per primo ha teorizzato l’utilizzo della fionda gravitazionale nei viaggi spaziali. Insomma gli italiani erano convinti della presenza nei loro cieli di aeromobili stranieri di natura e tecnologia sconosciuta. Questa è l’ipotesi di minima. Ma Pinotti -che è stato un consulente del SETI (l’ente radioastronomico per la ricerca di civiltà estraterrestri) e fondatore del Cun (il Centro Ufologico Nazionale) e Lissoni - giornalista che da sempre indaga sugli Ufo - si spingono anche più in là. Nel 1933 un Ufo si sarebbe schiantato al suolo nel milanese e sarebbe stato poi nascosto a scopo di studio nei capannoni della Siai Marchetti di Vergiate. E di questa vicenda (già nota) ricostruiscono attentamente la genesi. Con tanto di connection nazista per impossessarsi della documentazione italiana e delle tecnologie sviluppate a partire dalla «retroingegneria» del mezzo alieno. Qui i lettori più scettici leggendo di V7 e di raggi della morte sviluppati da Guglielmo Marconi qualche dubbio, nonostante i documenti citati nel libro, se lo faranno venire. Anche a ragione. Però il fatto che l’Ovra e il regime andassero a caccia di misteriosi oggetti volanti, beh, questo sembra essere abbastanza ben documentato... Esattamente come il fatto che Gaetano Arturo Crocco abbia sviluppato idee (come la propulsione a liquido), progetti e teorie poi sfruttate dalla Nasa. Genialità o «retroingegneria» (aliena o meno)?

Fonte: http://www.ilgiornale.it/cultura/la_crisi_grecia__giallo/libri-cultura_moderna-ufo-alieni-duce-italia-hitler-mussolini-disco_volante/01-08-2011/articolo-id=537924-page=0-comments=1

Morto l'ufologo ed ex astronauta Brian O'Leary

Il 28 luglio 2011, per un tumore, è scomparso per salire alla "Casa del Padre" l'ex astronauta NASA, scienziato, professore e già assistente alla cattedra di Astronomia presso l'Università di Cornell Brian O'Leary.


Ne da notizia il sito del magazine brasiliano "Revista UFO".

Fu anche un acceso sostenitore della presenza extraterrestre qui sulla Terra e il suo rapporto con le tecnologie potenzialmente rinnovanti. Partecipò anche a dibattiti sulla controversa "faccia di Marte" ed era un attivista del cosiddetta movimento "Esopolitico".

Sentite condoglianze da tutti i componenti del Blog Notiziario Ufologico

Fonte: http://centroufologicoionico.blogspot.com/2011/07/morto-lufologo-ed-ex-astronauta-brian.html

venerdì 15 luglio 2011

"Amicizia": un vero caso di contatto tra umani e alieni?

Tra il 1956 e la fine degli anni ’70 in Italia un largo gruppo di persone, appartenenti alle più diverse categorie sociali , fu coinvolto in quello che è senza alcun dubbio il più importante e meglio documentato caso di contattismo di massa mai registrato nel nostro paese. La vicenda è passata alla storia con il nome di “Amicizia” ed è rimasta segreta per più di tre decenni fino a quando, nel 2007, è stata resa nota al pubblico attraverso il libro “Contattismi di Massa” (Nexus, 2007) nel quale l’autore vengono rese pubbliche le memorie di uno dei maggiori protagonisti della vicenda.

A seguito della pubblicazione del libro, altri testimoni che avevano preso parte a quella straordinaria vicenda di contatto si sono fatti avanti per raccontare gli eventi da loro vissuti molti decenni prima. La mole di prove fotografiche e video è impressionante sia per qualità che per quantità. Così come straordinarie sono le testimonianze dirette di coloro che, ancora in vita, hanno scelto di raccontare questa storia. Tra questi ultimi, il Console italiano Carlo Alberto Perego, esponente di spicco della diplomazia italiana prima e dopo la guerra, il quale fu pesantemente coinvolto nel caso “Amicizia” tanto da aver svelato per primo in Italia, già nel 1957, l’esistenza di basi aliene sulla Terra e in particolare sul suolo italiano. Vi proponiamo un'intervista ad Ivan Ceci, giornalista e ufologo che si occupa del caso e ci parla anche di un simile caso he attualmente si stà verifiando in Cile.



Fonte: http://www.segnidalcielo.it/index.php/segnidalcielo-news/483-conferenza-ufo-dibattito-sul-qcaso-amiciziaq-a-pomezia-roma

venerdì 24 giugno 2011

64 anni fa Kenneth Arnold avvista per la prima volta un gruppo di oggetti volanti non identificati.

Non è la rivelazione che ci si aspetta da un uomo d’affari di 32 anni, padre di famiglia, una carriera nel football stroncata da un incidente al ginocchio, e pilota civile amatoriale con 9mila ore di volo alle spalle.


Eppure è stato un uomo così, Kenneth Arnold, che il 24 giugno 1947 sconvolse gli Stati Uniti e poi il mondo intero dichiarando di aver osservato alcuni oggetti volanti che non era riuscito a identificare mentre sorvolava le Cascades Mountains nello stato di Washington. Quel giorno nasce l’ufologia: perché Arnold è il primo a riportare pubblicamente un avvistamento, nonché il primo a coniare il termine dischi volanti, anzi piatti volanti: flighting saucers.

Ma ripercorriamo, in base al racconto dello stesso pilota, cosa successe quel pomeriggio. Erano circa le tre di una giornata di sole, il cielo e l’aria erano “ chiari come il cristallo”. Arnold era sul suo CallAir A-2 di ritorno a Yakima (Washington) da un viaggio di affari a Chehalis – il nostro aveva coniugato la sua passione per il volo e gli affari diventando un commerciante che si spostava via aerea – e aveva fatto una piccola deviazione dal suo itinerario. Voleva infatti tentare di ritrovare un aviogetto della marina C-46 che era precipitato qualche giorno prima dalle parti del Monte Rainer; non è ancora chiaro se l’intento era semplicemente collaborare alle ricerche o aggiudicarsi la ricompensa di 5mila dollari. Tuttavia, i suoi tentativi erano stati vani. Così, non avendo trovato nulla, era tornato sulla sua rotta originaria. Lì accadde qualcosa.

“ Ero sulla mia rotta da non più di due o tre minuti quando un bagliore venne riflesso sul mio aeroplano. Mi spaventò facendomi credere di essere troppo vicino a un altro velivolo. Ma guardando ovunque nel cielo non riuscivo a capire da dove provenisse il riflesso, fino a che non guardai a sinistra e a nord del Monte Rainer, dove osservai un gruppo di nove aviogetti dall’aspetto molto particolare che volavano in formazione e in direzione 170° nord-sud, approssimativamente all’altezza di 9.500 piedi”.

Kenneth cercò di seguire lo stormo ma non riuscì a tenergli dietro. Basandosi sulla distanza tra il Mount Rainer e un’altra cima del gruppo, il Monte Adams, provò allora a calcolarne la velocità, stimandola pari a circa 1.500 Km/h. A incuriosire di più Arnold però, oltre al movimento irregolare e saltellante, fu l’aspetto di questi strani oggetti: senza una coda, a forma di ferro di cavallo o mezza luna. Perso di vista il gruppo, il pilota fece spallucce, e pensando si trattasse di un nuovo tipo di aeroplano in via di sperimentazione da parte dell’esercito tornò al suo viaggio.

Atterrato a Yakima, Arnold fece rapporto all’ufficio dell’aeronautica civile, avendo trovato chiuso - si racconta - l’ufficio locale dell’Fbi.

Poi scese più nei particolari con i giornalisti presenti in attesa di notizie sul velivolo scomparso: cercando di spiegarsi e di descrivere il modo di volare di quegli strani oggetti, Kenneth coniò l’immagine di “ piatti volanti che saltavano sull’acqua”. I cronisti riportarono il termine flying saucers, e tali rimangono ancora oggi.

Pochi tra i suoi colleghi lo presero sul serio: molti risero, altri pensarono a un’ allucinazione provocata dal Sole, un suo amico pilota cercò di persuaderlo che si trattava di un nuovo tipo di razzi radiocomandati. Tuttavia Kenneth era sicuro di quel che aveva visto, e non cambiò mai versione. Neanche quando l’ Army Air Corps stessa dichiarò che doveva essersi trattato di un miraggio. Col tempo poi si parlò anche di uno stormo di pellicani o di un gruppo di meteoriti.

A credere al pilota fu invece il resto del mondo. Arnold fu letteralmente sommerso da lettere e telefonate di persone che raccontavano avevano avvistato oggetti volanti non identificati. Come quel pilota della United Airlines che dieci giorni dopo riportò di aver visto nove oggetti simili a dischi nel vicino Idhao. Inoltre, il velivolo della marina fu ritrovato alla fine di luglio, ma a quanto pare senza corpi all’interno. Come spiegazione iniziale, le autorità addossarono la colpa ai puma, poi dissero che il luogo del ritrovamento era troppo impervio per permettere il recupero dei corpi.

Certo, tutto può essere spiegato. Il dubbio però resta, e permette di sognare. A renderlo pungente, poi, c’è un ultimo particolare: il fatto che Fbi ed esercito cominciarono a interessarsi a Kenneth Arnold solo una quindicina di giorni dopo l’avvistamento: cioè nei giorni immediatamente successivi a quello che viene ricordato come incidente di Roswell.

Fonte: http://daily.wired.it/news/cultura/2011/06/24/primi-ufo-alieni.html?page=1#content

giovedì 16 giugno 2011

Ufo, dagli archivi spunta una foto del 1993

Il Centro Ufologico di Benevento Mars Group Campano (CUBMGC) ha reso noto d'essere “venuto in possesso di una fotografia davvero eloquente che risale al 1993 e che immortala un oggetto volante non identificato dalla forma discoidale.


Ancora una volta una foto davvero significativa tenuta nel cassetto e poi venuta alla luce grazie alla serietà ed all’impegno del CUBMGC, che con il coraggio e la serietà mostrati dalla sua costituzione su queste delicate tematiche, ha instillato molta fiducia in tutti gli appassionati che lo seguono. La foto in questione è venuta fuori da un gruppo che un neo-socio del CUBMGC, appassionato di volo, aveva scattato su lago di Como mentre un elicottero raccoglieva acqua per spegnere un incendio. Il Presidente Angelo Carannante, tiene a precisare che gli sono stati consegnati anche i negativi, che sono tutt’ora presso uno studio fotografico professionista, al fine di cercare di ricavare la migliore qualità possibile della sconcertante fotografia. Sono al vaglio anche le altre foto scattate nell’occasione. Da una prima sommaria analisi, anche gli addetti ai lavori sono rimasti sorpresi da quello che è stato immortalato dall’inconsapevole testimone. La posizione del centro sannita come al solito è improntata alla massima prudenza, pur nella consapevolezza di avere tra le mani qualcosa che lascia pensare
”.

Fonte: http://www.ntr24.tv/it/news/15411

martedì 17 maggio 2011

L' ufologia a fumetti...

Segnaliamo un simpatico blog di un amico....Si trattano temi di ufologia e misteri di ogni sorta in un modo veramente originale...

Il blog è http://leavventuredibruce.blogspot.com/

lunedì 18 aprile 2011

UFO a S. Marino: sono imminenti rivelazioni ufficiali sugli alieni?

Sotto la consueta egida delle Autorità statali della Repubblica di San Marino ed il coordinamento del giornalista aerospaziale Roberto Pinotti, al Teatro Titano di San Marino inizia oggi pomeriggio e si conclude domani il 19° Simposio Mondiale sugli Oggetti Volanti Non Identificati ed i Fenomeni Connessi, dedicato alla memoria di due pionieri dell’ufologia: l’astrofisico USA Joseph Allen Hynek già consulente scientifico del “Project Blue Book” dell’Aeronautica Militare americana sugli UFO nonché autore della prima classificazione scientifica dei fenomeni ufologici e il diplomatico italiano Alberto Perego antesignano del tema in Italia, rispettivamente nel centenario della nascita e nel trentennale della scomparsa.


Ma nel 2011 cadono altre importanti ricorrenze: il cinquantenario del primo caso di “abduction” (il termine indica i cosiddetti “rapimenti da UFO”) studiato e riferito dalla stampa (quello dei coniugi Hill in USA), i 60 anni della nascita del primo importante centro di studi civile e privato negli Stati Uniti (l’APRO o “Aerial Phenomena Research Organization” dei coniugi Lorenzen) e il decennale dell’apertura online (nel 2001) dei cataloghi della casistica ufficiale sulla questione raccolta dal Reparto Generale Sicurezza (RGS) dell’Aeronautica Militare italiana preposto dal 1979 dal premier Andreotti a seguire istituzionalmente la questione nella Penisola.

Uno dopo l’altro fra ieri pomeriggio e oggi si sono succeduti al podio del Teatro Titano oratori dalla Francia (Joel Mesnard della rivista “Lumieres dans la nuit”), dall’Inghilterra (Harry Challenger della rivista “Flying Saucer Review”), dalla Germania (Cristina Aldea), dalla Romania (Paul Dorneanu del locale RUFON), dalla Svizzera (Candida Mammoliti del CUSI di Lugano), dagli USA (Antonio Huneeus di “Openminds Magazine”) e dalla Bulgaria (Lachezar Filipov, dell’Accademia delle Scienze Bulgara). Filipov, in particolare, ha nobilitato con la sua autorevole presenza di accademico la manifestazione, sottolineando come anche la scienza non possa sottrarsi allo studio del fenomeno. Il regista della Televisione Svizzera Italiana Guido Ferrari ha presentato un documentario sui più recenti sviluppi ufficiali dagli USA, dove la giornalista Leslie Kean ha realizzato un importante convegno con importanti Autorità teso a incalzare le Istituzioni USA facendole venire allo scoperto su una questione fin troppo spesso oggetto di insabbiamenti in nome della ragion di stato o dell’ordine pubblico. Il giornalista televisivo messicano Jaime Maussan ha inviato un messaggio videoregistrato ed è stato anche realizzato un breve collegamento via internet con il contemporaneo Congresso Internazionale sugli UFO tenuto in Brasile a Rio de Janeiro.

Di fronte alle recenti prese di posizione in positivo di tanti Governi europei (Francia e Gran Bretagna in testa), asiatici (Cina, India e Giappone) e latino-americani (dal Brasile all’Argentina e al Messico) e a quelle più recenti di altri Paesi (Israele, Sud Africa, Australia e Nuova Zelanda) il Simposio di San Marino, in particolare, si è chiesto se l’odierna apertura di tanti archivi statali (che implica un riconoscimento generalizzato dell’esistenza del fenomeno) non preluda ad imminenti rivelazioni ufficiali sull’argomento. Tant’è che in certi ambienti ONU si comincia ormai a parlare con insistenza di ”esodiplomazia”: se gli UFO sono davvero astronavi extraterrestri (e non certo ostili, altrimenti dal 1947 ad oggi noi tutti saremmo da tempo carne in scatola per alieni), il problema è più che mai chi – al di là degli interessi locali e regionali - debba avere in diritto di parlare a nome di tutta l’umanità.

mercoledì 13 aprile 2011

I cento anni dalla nascita di Hynek il padre dell'ufologia scientifica

nel fine settimana a San Marino si terrà l'annuale e ormai tradizionale simposio internazionale promosso dal Cun. Nell'occasione sarà ricordata la figura di Joseph Allen Hynek, fondatore dell’ufologia scientifica, del quale ricorre il centenario della nascita. Vladimiro Bibolotti, presidente del Centro Ufologico Nazionale, mi ha mandato questa interessante testimonianza sull'astrofisico statunitense.


"E' assolutamente falso affermare che gli Ufo non sono mai stati visti da persone con una formazione scientifica. Alcuni fra i migliori e più coerenti rapporti provengono da testimoni di questo tipo. Quattro di queste osservazioni sono state fatte da astronomi professionisti mentre si trovavano in servizio nei loro osservatori; altre cinque da tecnici specializzati, una delle quali è stata riferita dal direttore aggiunto di uno dei nostri laboratori tecnici a livello nazionale... Tutti, tranne tre, si riferiscono a congegni fortemente illuminati che si muovevano in aria...".

Con queste parole, apparse nel 1963 sullo Yale Scientific Magazine, l’astrofisico consulente scientifico dell'Usaf sulla questione degli oggetti volanti non identificati, il professor Joseph Allen Hynek, prendeva posizione contro le superficiali affermazioni dell'Aeronautica Militare americana. Nel 1966, nel corso del dibattito parlamentare a cura del Comitato Servizi Armati della Camera dei Rappresentanti scaturito a seguito delle pressioni dell'opinione pubblica americana, sconvolta dall'ondata di avvistamenti dell’agosto-settembre 1965, l'astrofisico attaccava clamorosamente la metodologia dell'Usaf nella ricerca ufologica. La stampa aveva poco prima definito Hynek "fantoccio dell'Usaf" in quanto non aveva escluso che potesse essere fondata la risibile ipotesi, avanzata dalle autorità, che gli avvistamenti fossero spiegabili come “gas di palude” . Ma si deve a lui, in buona parte, se al termine del dibattito parlamentare si deciderà di proporre al presidente degli Stati Uniti la creazione di una commissione civile per studiare, al di là delle pastoie militari, l'annosa questione. Fu un caso di coscienza: Joseph Allen Hynek aveva seguito il problema dalle origini, partendo da scettico. Lentamente il dubbio si era insinuato in lui, convincendolo infine che gli Ufo meritano indubbiamente l'attenzione della scienza. E aveva agito di conseguenza, assumendosi le proprie responsabilità. Egli, che fino a quel momento aveva controfirmato, avallandoli, i rapporti periodicamente emessi dall' Usaf, era ora in polemica con se stesso. Ma era anche in pace con se stesso. Non è una contraddizione di termini: e i colleghi avevano ascoltato con attenzione le affermazioni "controcorrente" dell'autorevole astronomo ed astrofisico, preside della facoltà di astronomia della Northwestern University. Sulla rivista "Science" dell'1 agosto 1966, Hynek pubblicava poi una clamorosa lettera che doveva suscitare polemiche a non finire in seno al mondo scientifico americano. Si trattava di un'appassionata difesa della necessità di affrontare scientificamente il problema degli Ufo, ma senza alcuna prevenzione: "... c'è una tendenza, nella scienza del XX secolo, a dimenticare che vi saranno una scienza del XXI secolo e una scienza del XXX secolo, dalle cui posizioni la nostra conoscenza dell'universo potrà apparire del tutto diversa da quella attuale...".


Intanto veniva costituita la Commissione Condon per uno studio scientifico del problema degli Ufo. Ma Hynek continuava a sensibilizzare, nel frattempo, gli ambienti scientifici d'avanguardia. Si cominciava così a parlare di un "Collegio Invisibile" di scienziati, costituito da studiosi di vari Paesi che si dedicavano silenziosamente ad un'attenta analisi del problema. Hynek ne era al centro e i contatti da lui stabiliti andarono intensificandosi. Il 24 settembre si apre a Praga il XVIII Congresso Internazionale di Astronautica. Per sette giorni, nella camera di un albergo della capitale cecoslovacca, alla sera si riuniva la cosiddetta "Commissione Zero", con la partecipazione di scienziati di vari Paesi, anche del blocco orientale. Hynek ne era l'anima. Diversi gli argomenti discussi, fra cui l'imminente costituzione di una commissione sovietica. Ma il tentativo di dare vita ad un comitato scientifico per lo studio degli Ufo nell'Urss doveva però scontrarsi con la stroncatura pubblicata dalla Pravda del 29 febbraio 1968. Cadeva così nel nulla la richiesta di collaborazione avanzata ai sovietici dalla "Commissione Condon", che Hynek aveva sollecitato. Ma ormai Hynek si attendeva il risultato che doveva in effetti successivamente scaturire dall' équipe dell'Università del Colorado. Conclusioni addomesticate, tese addirittura a far chiudere (come poi accadde) il “Project Blue Book” dell’Usaf, di cui Hynek era consulente scientifico. La divulgazione del “Memoriale Low”, dato in pasto alla stampa dal numero due della commissione, documentava come l’Usaf avesse sollecitato le conclusioni negative che poi risultarono, a dispetto del fatto che la maggioranza dei casi presi in considerazione dal “Rapporto Condon” risultasse inspiegabile. Deciso a impedire che l'argomento venisse definitivamente affossato come tutto lasciava prevedere, il 29 luglio 1968 vediamo l'astrofisico partecipare ad un "Simposio sugli Ufo" tenutosi di fronte al Comitato per la Scienza e l'Astronautica della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti. Egli ne era stato il principale organizzatore. Nel corso del simposio, Hynek aveva affermato che il "Rapporto Condon", ormai in via di ultimazione, risultava troppo limitato per l'obiettiva portata del fenomeno degli Ufo, rilevando altresì come tutta l'impostazione del Progetto dell'Università del Colorado fornisse già elementi sufficienti perché le indagini fossero ulteriormente proseguite, con criterio e metodologia scientifici, "da privati cittadini animati da un serio interesse". Ma ormai la farsa dell'Università di Boulder doveva compiersi. Comprendendo che negli Usa ben difficilmente avrebbe trovato il necessario appoggio per portare avanti il proprio discorso, Hynek decideva allora di rivolgersi altrove. Il 16 ottobre la stampa comunicava così che una riunione informale di scienziati ed altri specialisti di questioni spaziali tenuta contemporaneamente al XIX Congresso della Iaf (la Federazione Astronautica Internazionale) si era appena conclusa al Waldorf-Astoria Hotel di New York. I giornali non mancavano di sottolineare come la riunione in questione fosse stata organizzata dal professor Hynek, dell'osservatorio Dearborn della Northwestern University. Scopo di essa era stato esplorare la possibilità di cooperare su basi internazionali allo studio degli Ufo. Ai partecipanti era stato chiesto di parlare liberamente, con la promessa che, salvo patti contrari, i loro nomi non sarebbero stati fatti dai giornalisti intervenuti. Erano presenti scienziati di nove Paesi. Un non indicato delegato italiano aveva chiesto la creazione di un centro internazionale destinato a occuparsi non solo degli Ufo ma anche dei loro piloti, potenzialmente ostili nei nostri confronti. Il suo intervento non aveva peraltro riscosso consensi perché nessuno dei partecipanti ed osservatori era giunto ad esprimere l'opinione che gli Ufo fossero effettivamente pilotati. Uno scienziato iugoslavo aveva chiaramente sottolineato che nessun dato attendibile era stato raccolto, nel suo Paese, su questo problema. Un membro dell'Istituto svedese delle ricerche per la difesa aveva detto che la sua organizzazione aveva intrapreso uno studio sugli Ufo in seguito alle pressioni dell'opinione pubblica. Il delegato cecoslovacco aveva dichiarato che nel suo Paese non si avevano notizie di avvistamenti, aggiungendo però che un gruppo di astronomi aveva ricevuto l'incarico di studiare il problema degli Ufo alla luce dei vari rapporti provenienti da altri Paesi. Le opinioni si presentavano discordi. Gli scienziati riuniti nel grande albergo di Manhattan per il Congresso della Iaf non potevano dunque non soprassedere, rimandando qualsiasi eventuale programma alla pubblicazione del "Rapporto Condon". Al corrente del suo contenuto e dei complessi retroscena legati all'indagine, Hynek non poteva non rispondere negli stessi termini. Ultimo, ma non certo per importanza, fra i testi scritti in polemica con le conclusioni del progetto dell'Università del Colorado, Hynek pubblicava così anch' egli un libro: "The Ufo Experience: a Scientific Enquiry", in cui l'argomento non poteva che essere affrontato di petto. Così nacquero la “classificazione Hynek” dei fenomeni Ufo e l'ufologia scientifica. Coniugato in seconde nozze con la sua Mimi, dalla quale ebbe cinque figli, Hynek costituì poi il “Center for Ufo Studies” a Evanston, oggi diretto dal sociologo Mark Rodeghier. Consulente per il film di Steven Spielberg "Incontri ravvicinati del terzo tipo", nel quale è protagonista di una “comparsata” alla Hitchcock mente gli alieni scendono sulla “Torre del Diavolo” del Wyoming, il professore morì di cancro al cervello nel 1986 dopo una frenetica attività di divulgazione. Più volte venuto in Italia, la rappresentanza del Cufos fu da lui affidata per il nostro Paese al Centro Ufologico Nazionale allora diretto dall’amico Roberto Pinotti.


Hynek riteneva l' “ipotesi extraterrestre” un po’ stretta per il fenomeno Ufo. “Chi viaggiasse nello spazio dalle stelle a qui - diceva - viaggerebbe anche nel tempo. E forse in altre dimensioni spazio-temporali, che esistono…”. Forse dovremmo pensare a dimensioni iperspaziali. Non solo. Aveva anche notato come Hollywood avesse, dai primi anni 50, preso a dedicarsi al tema degli alieni in modo sistematico. “Se io fossi al governo e avessi capito che siamo visitati da extraterrestri” diceva a Pinotti “sarei preoccupato dal devastante impatto che la cosa avrebbe su di noi. Pertanto userei cinema e Tv per ‘acculturare’ la gente nel medio e lungo periodo. In modo da prepararla allo shock che il fatto che non siamo soli comporterebbe…”. “Non siamo soli”: il motto del film di Spielberg, appunto. “Io adesso non posso dire cose del genere. I miei colleghi astronomi mi criticherebbero. Da sociologo, tu un giorno forse potrai e dovrai farlo” confidò a Pinotti. “Se queste ‘produzioni orientate’ continueranno a Hollywood, sia sul grande che sul piccolo schermo, sarai in grado di poterlo affermare in futuro…” Sono in effetti continuate. E Pinotti, ricevuto il testimone, lo ha denunciato nel suo libro “Fantacinema, effetto Ufo”.

Fonte: http://misterobufo.corriere.it/

giovedì 24 marzo 2011

UFO: a Santa Rosa c’è grande attesa per “Lady OVNI”

Il mondo dell’ufologia guarda con estremo interesse al “III Congreso Internacional de Investigadores de OVNI” che si svolgerà il 25 ed il 26 marzo a Santa Rosa, in Argentina. Appuntamento per esperti del settore UFO che vedrà riuniti le più spiccate personalità del Sud America.


Tra i relatori della conferenza anche Bibiana Bryson (nella foto). L’investigatrice ufologa argentina è senza ombra di dubbio un punto di riferimento internazionale per il suo metodo di indagine. Un modello che ispira molti colleghi di altri paesi. La stampa specializzata europea, non a caso, l’ha ribattezzata “Lady OVNI“. C’è grande attesa per il suo intervento. Infatti, molti appassionati pensano che proprio la Bryson possa offrire qualche rivelazione o raccontare qualche aspetto inedito su qualcuno dei casi di indagine ufologica sulla quale è al lavoro. Non a caso l’ufologa sudamericana non ha fornito anticipazioni, alla vigilia, sul tema che toccherà durante la sua relazione. Ha tenacemente resistito al pressing dei giornalisti.

La Bryson, va ricordato, si inserisce in quella nuova corrente ufologica che in Italia viene definita “neorealistica”. Ovvero indagini approfondite su ogni avvistamento, portare alla luce ogni aspetto che possa offrire ad una spiegazione convenzionale. Anche a costo di deludere qualche appassionato. La Bryson è molto severa e scrupolosa nel suo lavoro di indagine, riuscendo a smontare, solo negli ultimi tre mesi, almeno tre episodi che avevano acceso la fantasia sia di esperti che di semplici amanti della tematica UFO. Insieme alla Bryson nella due giorni argentina si registrerà la presenza di altri numerosi ufologi di fama internazionale. La rappresentanza di ricercatori argentini comprenderà Luis Burgos (FAO, La Plata ), Hector Boetto (CEUFO, Belgio), Bryson Bibiana (Argentina RADIO), Dr. Luis Reynoso (Rosario), Gustavo Co. (CEDIF – Buenos Aires) e Oscar Mario Quique (CEUFO, La Pampa). Non solo ufologi argentini. Tra i relatori stranieri si registreranno gli interventi di Ademar Gevaert (Brasile), Jorge Anfruns Dumont (Cile), Hector Boetto (CEUFO , Belgio). E’ possibile consultare i dettagli del “III Congreso Internacional de Investigadores de OVNI” sul sito ufficiale dell’ ente organizzatore, il Centro Estudios UFO.

Fonte: http://notiziefresche.info/ufo-a-santa-rosa-ce-grande-attesa-per-lady-ovni_post-90895/

domenica 13 marzo 2011

Le morti misterose di molti ufologi (e non solo)

Morte per fucilata al cranio. Morte per sospetto avvelenamento. Morte per sospetto strangolamento. Morte a causa di possibili virus letali impiantati nel corpo.

Eppure le morti sospette di ufologi quali Phil Schneider, Ron Johnson, Ann Livingston e Karla Turner, così come quelle di tantissimi ufologi del passato, sembrano solo enfatizzare una realtà con la quale molti dei più importanti ufologi sono oggi diventati più familiari: non solo la ricerca ufologica è potenzialmente dannosa, ma la durata della vita della media degli ufologi più impegnati è decisamente più breve della media nazionale.

Tuttavia, le morti misteriose tra gli ufologi non sono una novità.

Nel 1971 il noto ricercatore Otto Binder scrisse un articolo per il 'Saga Magazine's Special UFO Report' intitolato "Liquidation of the UFO Investigators". Egli stesso aveva svolto indagini su 137 ricercatori, scrittori, scienziati e testimoni coinvolti nella ufologia, morti nei precedenti 10 anni, molti dei quali in circostanze misteriose. I casi selezionati da Binder riguardavano tantissimi infarti, cancri fulminanti e strani omicidi.

Avremo l'occasione di parlare di molti di questi casi, ma prima guardiamo le morti sospette più o meno recenti.

PHIL SCHNEIDER

Fu ritrovato massacrato a casa sua il 17 gennaio 1996, e strangolato col catetere di cui faceva uso. Questo omicidio sembra una esecuzione militare a tutti gli effetti.

Se le circostanze di questa morte sembrano molto controverse, altrettanto controverse furono le rivelazioni da lui rese note pubblicamente prima di morire.

Phil era un geologo dilettante ed un esperto in esplosivi. Dichiarò di aver lavorato in 13 delle 129 installazioni sotterranee che, stando alle sue testimonianze, il governo USA aveva già costruito dalla fine della Seconda Guerra Mondiale.

Due di queste basi erano grandi ed includevano la famosa base di Dulce, New Mexico, dove si sospetta da tempo si faccia della retro-ingegneria aliena.

Schneider diceva che i Grigi lavoravano insieme a tecnici USA e che, nel 1979, in seguito ad un fraintendimento tra alieni e umani vi fu una sparatoria in cui gli alieni presero in ostaggio alcuni tecnici e scienziati terrestri.

Furono ben 66, tra agenti segreti, FBI, e berretti neri, a morire nello scontro. Anch'egli in quella circostanza fu colpito al petto e molto probabilmente fu questa la causa di un cancro che si manifestò pochi anni dopo proprio in quella zona del corpo.

Se le cose stessero davvero in questo modo Schneider avrebbe infranto il "codice del silenzio" imposto a tutti i collaboratori ai progetti segreti e la cui penalità consiste nella morte. Non fu un caso se, prima di essere massacrato, subì altri 14 attentati di vario genere. Disse pubblicamente che era "segnato" e sapeva che non avrebbe vissuto a lungo.

Alcune sue accuse sono degne di attenzione:

1) il governo USA fece un patto con gli alieni Grigi nel 1954: questo accordo è chiamato il Grenada Treaty;

2) molta della tecnologia degli stealth è stata sviluppata con la retro-ingegneria dagli UFO alieni schiantatisi al suolo;

3) l'AIDS era un virus da laboratorio per controllare la popolazione inventato dal National Ordinance Laboratory di Chicago, Illinois (o forse è solo l'insieme degli effetti provocati dai farmaci usati per curare il virus Hiv, che molti esperti definiscono 'innocuo' - n.d.A).

4) ad insaputa di tutti, il governo USA possiede un dispositivo che causa terremoti.

Qualunque cosa si possa pensare delle sue dichiarazioni, è innegabile il fatto che avesse attratto l'attenzione dell'FBI e della CIA.

Stando alla vedova, alcuni agenti segreti setacciarono attentamente casa sua dopo la morte e sequestrarono almeno 1/3 delle foto di famiglia.

RON RUMMEL

Ex-agente dell'intelligence dell'USAF e direttore della rivista 'Alien Digest' (dal 6 agosto 1993), Rummel presumibilmente si sparò in bocca.


"Presumibilmente" perchè:

1) stando alle testimonianze dei suoi amici sulla pistola non c'era sangue e questa era completamente priva di impronte digitali;

2) la nota lasciata dal presupposto suicida sembra scritta da una persona mancina, e non destrorsa come lui;

3) dal corpo promanava una esalazione di sodio pentothal.

Il suo giornale toccava argomenti scottanti come l'aspetto predatore/preda delle relazioni umani/alieni, e l'uso di umani come fonte di cibo e di sfruttamento per riciclare parti dei corpi degli alieni.

E' molto probabile che con tale attività informativa oltrepassò i confini vietati, finendo così "suicidato".

Molto interessante, infine, il fatto che uno suoi migliori amici fosse proprio Phil Schneider con il quale aveva spesso collaborato.

RON 'JERROLD' JOHNSON

Vice-direttore delle indagini del MUFON morì a 43 anni, di colpo, ed in modo strano mentre si trovava ad una riunione della Society of Scientific Exploration ad Austin, Texas.


Durante la proiezione di un filmato, alcuni seduti vicino a lui udirono un gorgoglio. Quando le luci si riaccesero, Johnson era per terra, con il volto purpureo e un'emorragia nasale che fuoriusciva copiosa. Sotto il suo tavolo, una lattina di soda.

Era morto di un colpo apoplettico, o per una reazione allergica alla bibita? Oppure ci sono altre ragioni?

Effettivamente alcuni fatti della sua vita possono portare a credere tutt'altro.

Infatti, negli ultimi tempi, dopo aver lavorato presso la Earth Tech Incorporated di Austin, Johnson lavorò alla propulsione degli UFO per lo Institute of Advanced Studies.

L'autopsia fu dichiarata inconcludente così come quella di molti altri "morti all'improvviso" e che, come lui, avevano lavorato o collaborato in questo campo o si erano interessati all'argomento UFO.

Quanto sia facile, oggi, causare infarti con prodotti chimici e radiazioni pulsanti, o indurre un infarto ed altri mali fisici (come cancri rapidi) è purtroppo una questione ai più sconosciuta.

ANN LIVINGSTON

Morì agli inizi del 1994 di un cancro alle ovaie molto rapido.

Ann era una ragioniera che si dedicava alla ufologia in quanto membro del MUFON. In questa veste aveva pubblicato un articolo: "Electronic Harassment and Alien Abductions" sul Mufon Journal del Novembre 1993.

L'articolo criticava duramente Julianne McKinney, direttrice dello Electronic Surveillance Project of the Association of National Security Alumni, la quale non credeva agli UFO e li riteneva velivoli governativi sperimentali.

KARLA TURNER

Ufologa autrice di 'Masquerade of Angels', 'Taken', e 'Into the Fringe', morta a sua volta di cancro.


Sia pubblicamente che privatamente, la Turner smascherava lo spettro della rappresaglia aliena esposto soprattutto nel libro 'Maquerade of angels'. Non sappiamo quanto di fondato c'era nei suoi sospetti.

DANNY CASOLARO

Giornalista investigativo che fece serie indagini su un software chiamato Project Promise, che poteva rintracciare chiunque in qualunque parte del mondo, morto per uno strano suicidio nel 1991. Casolaro investigava anche la base di Pine Gap, la Area 51 e la bioingegneria portata avanti dal governo USA.

MAE BUSSEL

Investigatrice che conduceva programmi radio, parlava "fuori dei denti" e - come la Livingston e la Turner - morì di cancro fulminante. Anche lei si interessava di UFO.

DECK SLAYTON

Astronauta, era pronto a parlare pubblicamente delle sue esperienze ufologiche, ma anche a lui il cancro tappò la bocca.

BRIAN LYNCH

Giovane sensitivo contattista, morì nel 1985 ufficialmente di overdose.
Stando alla sorella Geraldine, un anno prima era stato avvicinato da un agente segreto che lavorava per la PSI-tech Company di Austin, Texas, che gli disse che stavano facendo esperimenti su armi da guerra di tipo psichico. Dopo la sua morte, tra i suoi effetti personali fu ritrovato uno scritto che diceva: 4 milioni dal Pentagono per il Progetto Scanate.

DON ELKINS

Pilota per le Eastern Airlines negli anni '80, morì suicidandosi dopo aver indagato per più di 10 anni il cover-up ufologico.


Dunque, cosa o chi sta eliminando gli ufologi oggi e nel passato?

Forse alcune morti sono davvero avvenute per cause naturali o per suicidio, ma, come Otto Binder notava già 40 anni fa, ce ne sono decisamente troppe. La logica e il buon senso ci portano a credere che tutte queste morti premature in un campo che conta pochi investigatori sono decisamente sproporzionate.

Quello che vediamo sembra una concatenazione di eventi, causali e spesso mortali: una grossa minaccia è la attività delle agenzie segrete USA, un'altra è l'intervento diretto degli alieni, una terza è il coinvolgimento di tecniche psicologiche portate avanti da alcuni "occultisti".

È più che probabile questi elementi siano responsabili in parte o per tutte quelle morti di ieri e di oggi.

Il fatto, poi, che ben 30 morti "strane" siano associate anche al progetto per lo Scudo Spaziale effettuato dalla Marconi Limited in Inghilterra tra il 1985 ed il 1988 ci da conferme in questo senso. Eccone elencate alcune.


Roger Hill, un disegnatore della Marconi Defense Systems, si sparò nel marzo 1985.

Jonathan Walsh, un esperto di comunicazione digitale impiegato presso la ditta sorella della Marconi, la GEC, cadde dalla finestra del suo hotel nel novembre 1985, dopo aver espresso timori per la sua vita.

Ashad Sharif, altro scienziato della Marconi Ltd., s'impiccò in modo alquanto "artificioso": pare che, dopo aver fissato un capo della corda al collo e aver fissato l'altro capo ad una pianta, risalì in macchina, accelerò e così si strangolò, nell'ottobre 1986.

Nel marzo del 1988 Trevor Knight, sempre connesso alla Marconi Ltd., si asfissiò col monossido di carbonio esalato dalla sua auto.

Peter Ferry, direttore di marketing della suddetta ditta, fu trovato fulminato con i fili elettrici infilati in bocca nell'agosto 1988.

Sempre lo stesso mese dello stesso anno, Alistair Beckham fu trovato anch'egli morto fulminato con i fili elettrici arrotolati sul corpo e con un fazzoletto infilato in bocca. Era ingegnere presso la Plessey Defense Systems, altra consociata della Marconi Ltd.

L'ultimo della lista fu Andrew Hall, trovato morto nel Settembre di quell'anno per avvelenamento da monossido di carbonio.

Giunti a questo punto è ovvio chiedersi quale collegamento potrebbe esserci tra lo studio sullo Scudo Stellare e le morti di ufologi: se, così come molti hanno ipotizzato, la ricerca suddetta fu iniziata con lo scopo di proteggere gli USA sia dalla Russia che dagli alieni, allora sì che ci sono collegamenti.

Probabilmente il KGB, realizzando che le forze occidentali stavano perfezionando un potentissimo raggio che poteva essere usato nello spazio contro di loro, mise in atto una offensiva per distruggere il progetto. Se ciò è vero, e l'arma esiste e funziona, abbiamo una spiegazione per il crollo dell'Unione Sovietica.

Oppure, questi scienziati scoprirono la vera natura del progetto e furono sottoposti a livelli tali di stress da commettere il suicidio in massa, quasi. Altrimenti scoprirono di lavorare con e per esseri non umani e ne pagarono le conseguenze.

Una cosa è certa: qualcosa di terribile avvenne alla Marconi Ltd. Generalmente gli scienziati non si suicidano e nemmeno compiono omicidi così bizzarri come questi sopra esposti.

Un'altra possibilità è che un contingente di alieni ostili abbia saputo dell'operazione Scudo Spaziale ed abbia deciso di boicottarla per proteggersi, creando traumi psichici e depressioni agli scienziati che poi si sarebbero suicidati. Ma se davvero fosse così, perché poi le morti finirono? Il progetto fu abbandonato, o forse venne protetto meglio? Molto improbabile.

Forse venne portato a termine nel 1988 ed è ora operativo.

In verità nessuno si rende conto dei rischi che gli ufologi corrono. Nemmeno loro stessi! Difatti coloro che ritengono le morti dei loro colleghi negli anni '50 e '60 molto sospette paiono credere che qualunque forza o agenzia segreta che c'era dietro, abbia ammorbidito le tattiche negli anni '80 e '90. Ma l'evidenza dei fatti non supporta questa tesi. Non ci sono dubbi, comunque, che negli anni passati accaddero strane cose.

Ad esempio, le morti più intriganti e raccapriccianti che avvennero in quel periodo furono quelle della giornalista DOROTHY KILGALLEN, dell'astronomo MORRIS KETCHUM JESSUP e del fisico Dr. JAMES MCDONALD, la prima per overdose, gli ultimi due per presupposti suicidi.




I dettagli di questi decessi - nonostante le dichiarazioni ufficiali - sono inquietanti e non poco. Ognuno dei tre era giovane e affermato, e tutti e tre erano profondamente coinvolti nelle indagini ufologiche.

La Kilgallen, la più famosa giornalista dei suoi tempi, molto affermata in Inghilterra ad altissimi livelli, scrisse due articoli che forse firmarono la sua condanna a morte.

Il primo del febbraio 1954, parlava di un incontro segreto dei capi militari mondiali programmato per l'estate successiva.

L'altro del 1955, pubblicato poco prima della sua morte per overdose accidentale di barbiturici ed alcool (alla Marilyn Monroe, tanto per intenderci), parlava di un ignoto ufficiale inglese di gabinetto, che avrebbe detto: "Gli UFO sono creati da piccoli omini alti meno di un metro. È spaventoso, ma non si può negare che gli UFO vengano da altri pianeti!"

Qualunque sia la fonte (pare fosse un nobiluomo della famiglia Mountbatten), questa voce nella atmosfera degli anni '50 era inaccettabile.

Da ricordare che il Robertson Panel, abilmente orchestrato dalla CIA, si era riunito nel 1953 ed aveva emesso il famoso Report.

In sintesi: questo documento e l'attitudine dei suoi componenti rappresentavano una linea dura per insabbiare tutti i casi UFO più significativi. Con l'anno 1953 e con questo incontro iniziò ufficialmente il cover-up governativo sul fenomeno che continua ancora oggi, con in più altre sfumature.

Ma davvero la Kilgallen si è uccisa involontariamente? O forse fu aiutata a farlo?

Il Dr. James McDonald, fisico dello Institute of Atmospheric Physics e professore presso il Department of Meteorology della Università della Arizona, tentò il suicidio nel 1971. Nessun altro negli anni '60 aveva combattuto duramente come lui per convincere il Congresso a prendere seriamente il problema UFO, della cui esistenza era più che convinto. Era diventato una spina nel fianco per coloro che volevano mantenere il cover-up ufficiale e, non vale manco la pena dirlo, la sua morte capitò proprio di proposito per loro.

McDonald, presumibilmente depresso, si sparò alla testa ma - purtroppo - non morì subito e rimase cieco, ma non al 100%. Però, in qualche modo, alcuni mesi dopo il primo tentativo - il 14 giugno 1971 - riuscì ad uscire dallo istituto ov'era ricoverato, salì su un taxi che lo portò ad un negozio di armi, dove comprò una calibro 0.38 spagnola, si fece poi portare verso nord, nel deserto, dove si fece lasciare alle ore 16:00 in un'intersezione. Forse camminò da solo per un miglio fino al Canyon del Oro, luogo a lui familiare, e lì si sparò. Ma la ricostruzione appare davvero poco probabile.

Il suo corpo fu trovato da un signore sotto un ponte il giorno dopo, a mezzogiorno. Quando fu ritrovato, la polizia dichiarò che era morto già da 8-10 ore. In teoria poteva essere stato trovato nel deserto proprio lo stesso giorno che era sparito se qualcuno avesse chiamato la polizia immediatamente, e se le efficientissime squadre di ricerca e soccorso di Tucson fossero state messe all'opera. Ma nessuno le chiamò mai.

L'astronomo ed archeologo Morris Ketchum Jessup commise anche egli un suicidio sospetto nel Dade County Park, Florida, nel 1959.

Tuttavia non ci sono dubbi che il noto autore di lavori importanti ed influenti come 'The Case for the UFO' e 'The Expanding Case for the UFO' a lungo andare fosse andato in depressione. Si, ma perchè?

Le cose non andavano troppo bene per lui, dobbiamo ammetterlo: il divorzio, le pubblicazioni che, benché si fossero rivelate importanti negli anni, ed oggi sono introvabili, allora vendettero poco, la sua alienazione dallo ambiente scientifico che lo amareggiava, i pochi amici rimastigli (il biologo Ivan T. Sanderson, ed il dr. Martin Valentine). Sanderson, disse di averlo visto preoccupato per 'strani eventi' che lo avevano "coinvolto in un mondo irreale e completamente malato".

Ma era davvero così malridotto, o fu portato a diventarlo?

Anna Genzlinger investigò a fondo la sua morte e così concluse: 'L'uomo era stato messo sotto un certo tipo di controllo mentale. Quelli erano giorni in cui si sperimentavano mezzi di controllo mentale che solo oggi sono venuti a galla. Alcuni fatti sul caso lasciano attoniti. Non fu neppure fatta l'autopsia sul corpo, che per legge si deve fare su ogni sospetto suicida.'

Il Sergente Obenclain, che era stato sul posto poco dopo il ritrovamento del cadavere, disse: 'Tutto sembrava fatto in maniera professionale. Il tubo era legato con un filo spinato allo scappamento e stranamente era di un annaffiatoio meccanico, non manuale.'

Stando alla ex-moglie aveva iniziato a ricevere strane telefonate subito dopo le indagini sul progetto top-secret effettuato dalla Marina USA, il Philadelphia Experiment (vedi i post correlati - n.d.A) e all'epoca a capo del cover-up sugli UFO c'era lo ONI (Office of Naval Investigations).

E non finisce qui ...

Frank Edwards, il noto commentatore radiofonico che come James McDonald stava premendo per avere udienze da parte del Congresso sugli UFO, morì di un supposto infarto il 24 Giugno 1967, proprio nello anniversario dello avvistamento di Kenneth Arnold.
Una mera coincidenza? Forse no.

Alcuni ufologi prominenti morirono lo stesso giorno: Arthur Bryant, contattista; Richard Church, membro consigliere del CIGIUFO, e lo scrittore di fantascienza Willie Ley.

Gli annali di ufologia sono spaventosamente pieni di morti di ufologi dovute a strane forme di cancro maligne e veloci, per infarti fulminanti, suicidi sospetti e per tutta una serie di strani accadimenti. Solo un caso?

E che dire dell'ex-segretario della difesa James Forrestal, morto per presunto suicidio, precipitando dal 16° piano dell'ospedale di Bethesda, dov'era ricoverato, nel 1949? E dello scrittore ufologo Damon Runyon Jr. che si gettò da un ponte di Washington nel 1988? Lo fece per volontà sua? E cosa accadde davvero al dr. B. Noel Opan che, nel 1959, dopo una presunta visita di misteriosi MIB, sparì, così come fece Edgar Jarrold, l'ufologo australiano l'anno dopo?

Come ci spieghiamo la lunga serie di infarti che uccise Edwards, lo scrittore H. T. Wilkins, Henry E. Kock, il giornalista Frank Scully ed il famoso contattista George Adamski?

E come spiegarci la lunga serie di suicidi: Reverendo Della Larson, contattista, la scrittrice Gloria Lee (Byrd), la ricercatrice di UFO che scoprì il corpo di Larson Marie Ford, e gli ufologi Doug Hancock e Feron Hicks?

E che dire dei cancri maligni e fulminanti che portarono velocemente alla tomba l'ufologo canadese Wilbert B. Smith, l'ufologo brasiliano il Dr. Olavo Fontes, Jim e Coral Lorenzen, il biologo Ivan T. Sanderson ed il fondatore del CUFOS il Dr. Joseph A. Hynek?

Certo non tutti costoro, né i meno importanti che non possiamo qui includere, furono eliminati.

Molti morirono sì di cause naturali, ma altri lasciano seri dubbi ed altri ancora sembrano avere il marchio di Caino.

Sappiamo com'è facile indurre colpi apoplettici ed infarti usando sostanze chimiche e fasci pulsanti. Sappiamo come alcuni governi siano ancora coinvolti in ricerche psico-tecnologiche e come una mente umana possa essere manipolata, così tanto da portare, in modo subdolo, un soggetto alla pazzia.

L'ufologia non è un passatempo né hobbistico né tantomeno sicuro. Ci sono pericoli reali nel mettere il naso in alcune cose. Molte morti di cui sopra sono sospette. Altre paiono apertamente delle esecuzioni. A che scopo, e chi le ha attuate?


Fonte: http://vedosentoeparlo-bacab.blogspot.com/2011/01/le-morti-misterose-di-molti-ufologi-e.html

martedì 25 gennaio 2011

Michio Kaku: novità scientifiche su Ufo e alieni

La scienza in generale, la fisica e l'astrofisica in particolare hanno fatto notevoli passi in avanti negli ultimi decenni, tanto da mettere in discussione molti dei dogmi ai quali molta parte della comunità è sempre stata affezionata, vuoi per motivi conservatoristici, vuoi per mancanza di immaginazione.



Non c'è di che stupirsene: è sempre stato così e così sempre sarà, e parafrasando un noto fisico del passato si può dire che certe nuove teorie seppur corrette, vengono accettate universalmente solo quando la generazione degli oppositori non passa a miglior vita.
E' facile sentirsi rispondere: "la scienza è scienza, non cambia con il passare degli anni, se una teoria era provata e corretta allora, lo è anche oggi". Ecco, niente di più sbagliato. Anche perchè una formula matematica o fisica di per sè è certamente sempre corretta, ma la teoria che da essa può derivare niente affatto. Questo è dovuto al fatto che non è possibile poter vantare la considerazione di tutte le variabili, ma anche solo la totalità dei fattori in gioco, ed inoltre il risultato è talvolta soggetto ad interpretazione. Soprattutto si consideri che esse sono appunto teoria, il cui termine stesso prevede il fatto che non sarà mai cosa certa e mai completamente provata. Ciò non vuol dire che tutte le torie scientifiche sono discutibili, anzi, la maggior parte di esse si basa sull'esperienza, su conferme indirette e su molteplici operazioni di controllo, tanto da apparire considerevolmente affidabili, ma la verità è che la validità di una teoria scientifica è reale fino a quando non si scoprono elementi in disaccordo, o non si trovano interpretazioni migliori, cosa che in genere porta ad un'altra teoria migliore, in sostituzione della vecchia. Ciò accade continuamente soprattutto per quelle sceinze ancora in divenire, come lo studio dei meccanismi dell'universo o la fisica delle particelle, anche per il fatto che gli ambienti d'osservazione dei relativi fenomeni è particolarmente difficile, e di fatto ne ignoriamo del tutto alcuni elementi. Nel secolo scorso si sono susseguite scoperte destabilizzanti per la scienza, come la Relatività e la fisica quantstica, e solo oggi iniziamo ad assaporare i frutti più succosi di tali rivoluzioni epocali. Niente di più facile che in questo approfondire alcune delle teorie più fragili vadano sostituite, o aggirate. Questo in relazione all'esobiologia e all'ufologia è ancora più evidente. Tutti i pregiudizi novecenteschi carichi di arrogante scetticismo nullificatore sono caduti uno ad uno, tanto che oggi uno degli astrofisici più noti e considerati come è Michio Kaku, si permette di parlare di queste cose in termini deltutto possibilisti, dimostrando il cambiamento radicale dell'atteggiamento della vera scienza nei confronti della ricerca della vita aliena, e dell'identificazione di certi fenomeni una volta reputati leggendari, come gli ufo. Eh sì! La velocità della luce non è più un problema e l'acqua è dappertutto nel nostro spicchio di universo: rassegnatevi voi nichilisti fustigatori dell'immaginazione; la scienza non è dalla vostra parte.

Fonte: http://insolitanotizia.blogspot.com/

venerdì 8 ottobre 2010

E vi fu guerra in cielo...

Un altro interessante articolo del blogger Zret...



E vi fu guerra in cielo: Michele ed i suoi angeli combatterono contro il dragone; anche il dragone ed i suoi angeli combatterono, ma non vinsero e per loro non fu più trovato posto nel cielo. (Apocalisse 12,7-8)

Uno scenario verosimile?

Scrive Daniele Dellerba: "Nel recente documentario di "History Channel", "A caccia di UFO: spie extraterrestri", si ipotizza che alcuni U.F.O. siano stati abbattuti grazie a nuovi tipi di laser ad alta potenza, in via di realizzazione in alcuni famosi laboratori statunitensi. Questi prototipi di raggio anti-U.F.O. preoccuperebbero, secondo gli autori, gli alieni, che così spierebbero queste aree di ricerca. Se così fosse, a nostra insaputa, sarebbe stato guadato un Rubicone strategico. Disponendo, infatti, di un'arma anti-intrusione in grado di colpire velivoli non terrestri anche a lunga distanza nello spazio, diventerebbe meno pressante conservare il segreto con le masse. Ovviamente, oltre alle difese laser, deve anche essere disponibile un modo per schermare le armi a raggi dai grandi black out energetici che gli U.F.O. producono, altrimenti questi armamenti sono inutili per minacciare gli extraterrestri. Se esistono queste armi laser, vedremmo spuntare ovunque nuove strutture locali in ogni stato per produrre grandi quantità di energia elettrica: forse qualcuno noterà un nesso con la rinata mania internazionale di costruire centrali nucleari (anche in Italia)."

Queste osservazioni si incuneano nel dibattito esopolitico che diviene sempre più attuale. Le bellicose dichiarazioni di un esponente politico giapponese, che ha invitato a considerare l'eventualità di un’aggressione aliena contro cui è necessario armarsi, suonano come l’ennesimo appello a combattere il nemico esterno creato dal nulla. Anche Stephen Hawking ha voluto mettere in guardia contro colonizzatori provenienti da lontanissimi pianeti: le frasi del cosmologo britannico, neanche tanto sibilline, paiono in linea con gli scopi del governo occulto. Quali sono i fatti cui si riferisce il ricercatore indipendente Dellerba? Astronavi di civiltà spaziali sono abbattute dai terrestri, ma questo non è un fenomeno recente ed i militari hanno solo, negli ultimi anni, perfezionato i sistemi d’arma per neutralizzare gli “intrusi”.

E’ forse stato un errore credere che fosse possibile stipulare un accordo o un patto di non aggressione con i governi mondiali: ora le forze armate del pianeta, avvalendosi della retro-ingegneria che ha consentito loro di progettare e costruire velivoli e strumenti bellici sempre più sofisticati e letali, stanno per avere il sopravvento su esseri che hanno sottovalutato non solo le capacità tecnologiche del nemico, ma soprattutto la sua incommensurabile perfidia. L’"Iniziativa di difesa strategica" - S.D.I. (alias “Scudo spaziale”), i satelliti, le armi ad energia diretta sono da decenni impiegati contro gli avversari della Cabal, sovente con successo. Diversamente, si spiegherebbe la militarizzazione dello spazio? Vogliamo forse cadere nel tranello e cominciare un’altra guerra infinita contro un inafferrabile Bin Laden cosmico e concentrare l’odio contro un Goldstein galattico? Continua ad echeggiare l’avvertimento (inascoltato) di Werner Von Braun, per bocca della sua portavoce, Carol Rosin: “the last card, the last card”. L’ultima carta cui si riferiva la Rosin è appunto lo spauracchio extraterrestre: non neghiamo che possa esistere un pericolo esterno, ma non coinciderà mai con quello additato dall’O.N.U. e dalle altre screditate istituzioni nazionali ed internazionali.

E’ il solito gioco delle parti: le autorità intendono demonizzare esseri benevoli per perpetuare il loro perverso dominio. Purtroppo creature “gandhiane” non hanno reagito o hanno reagito in modo molto blando agli attacchi sferrati dai militari, forse confidando nella loro superiorità tecnologica e spirituale, ma certi farabutti comprendono solo le maniere forti. La ripercussione è la seguente: sembra che alcuni esseri siano ridotti a mal partito. In caso di conflitto, specialmente se i terrestri potessero contare su potenti alleati, l’esito non sarebbe scontato. Il teatro di guerra è stato già accuratamente mappato, ricavandone una configurazione elettronica tridimensionale (Progetto R.F.M.P.): il teatro di guerra è il mondo. Ecco perché le irrorazioni clandestine investono l’intero pianeta o quasi. La prossima conflagrazione sarà “la guerra dei mondi”.

E’ evidente che i media stanno cercando, assecondando la volontà di poteri occulti, di acclimare l’opinione pubblica alla possibilità del “contatto extraterrestre”: che certe notizie, come quella sulla nomina di un’ambasciatrice dell’O.N.U. per le relazioni con le civiltà stellari, siano diffuse per essere subito dopo smentite, poco importa. Il sasso è stato gettato. I telefilm Visitors e The event lanciano messaggi obliqui. Il contatto, però, sarà gestito secondo le bieche strategie ed i fini di un potere che ha sempre ingannato e vessato le nazioni. Possiamo credere alle “verità” del sistema? Quando, nel corso della storia, almeno quella degli ultimi decenni, il potere ha agito nell’interesse dei cittadini? La chiamata alle armi contro gli alieni “cattivi” potrebbe essere l’eccezione? Ammettiamo, per assurdo, che una tantum il governo mondiale intenda difenderci da assalitori esterni, chi di noi sarebbe tanto stupido da rispondere all’appello “Armiamoci e partite!” Vadano i governanti ed i loro lacché a combattere, a morire, dilaniati da una bomba, si tratti di stanare un inesistente Bin Laden da una grotta dell’Afghanistan, si tratti di sparare ad un soldato proveniente da chissà dove.

Fonte: http://zret.blogspot.com/

domenica 1 agosto 2010

Ufologia: persone a cui non credere

Curioso articolo riportato dal blog "Dita di fulmine" che ci apre gli occhi su alcuni controversi personaggi dell'ufologia...a voi l'ultimo parere...buona lettura.



Il problema dell'indagine in campo ufologico si scontra sempre con l'attendibilità delle fonti e delle dichiarazioni. Se alcune associazioni o individui impegnati nell'ufologia sembrano essere attendibili, portare informazioni dimostrabili e verificabili da chiunque, spesso e volentieri, anzi, nella maggior parte dei casi, le informazioni provengono da soggetti che pretendono di essere autorità in un campo che ha fin troppi interrogativi, e senza un back-up professionale e credibile degno di questo nome.

Il sito UFO Watchdog ha stilato due elenchi: la Hall of Fame, composta dagli ufologi considerati seri e credibili, e la Hall of Shame, una lista di tutti coloro che sono stati giudicati fanfaroni, disinformatori e non credibili su qualunque argomento possano affrontare.

La ricerca ufologica interessa molte persone, per questo mi sembra utile fornire alcuni nomi di celebri sedicenti ufologi che non meritano alcuna considerazione.


Art Bell
Art Bell conduce la trasmissione radio "Coast to Coast", ed è considerato una delle piaghe dell'ufologia. L'esempio che viene spesso portato per dimostrare quanto sia attendibile è l'annuncio, in occasione della cometa Hale-Bopp, di un UFO che seguiva la cometa. Diverse volte è stato dimostrato che tutto ciò che dice non è nient'altro che una pura e semplice invenzione; ma parafrasando Bell: "E allora? Le controversie fanno bene per gli ascolti!".

Stephen Bassett
E' uno dei classici rompip***** per i quali non è necessaria alcuna prova per affermare l'assurdo. Fondatore del Paradigm Research Group, è uno di quelli che ha invocato il Disclosure nel novembre 2007. Ovvio che nulla è successo.

Michael Cohen
Il solo nome fa ridere tutti gli appassionati di ufologia. Michael Cohen è l'ultima persona alla quale si possa credere. Fondatore del sito All News Web, è famoso per spacciare foto di insetti, palloni, palloncini ed altri evidenti falsi come UFO in piena regola, invasioni extraterrestri ed eventi paranormali. Tutto ciò che pubblica inizia con "The best evidence...", "Amazing..." o "Sensational...".

Robert Ghostwolf
Collaboratore di Richard C. Hoagland, combina UFO, religione, finto folklore indiano (perchè si FINGE indiano) e teorie apocalittiche. Insegna alla modica cifra di 3000 dollari a cranio come sopravvivere all'impatto di un asteroide utilizzando le tecniche dei Nativi Americani. Perchè, come è ben noto, i Nativi Americani hanno un'esperienza millenaria su come affrontare un asteroide...

Steven Greer
Plagia il lavoro di altri ufologi, vende kit per il contatto con extraterrestri a cifre astronomiche, si vanta di contattare gli extraterrestri con la meditazione, pratica che insegna al prezzo di oltre mille dollari per un weekend (cibo e alloggio esclusi).

Paola Harris
Traduttrice di molti testi ufologici in italiano, come il libro del colonnello Corso "Il giorno dopo Roswell". E' attiva nel campo dell'esopolitica, e parla di frequente nelle varie conferenze ufologiche. Il suo problema è che si limita ad intervistare, senza preoccuparsi di controllare le fonti e le dichiarazioni, e valutando la credibilità di qualcuno per pure sensazioni.

Richard Hoagland
Ecco un altro sulla falsa riga di Cohen. Solo che lui ha molta più fantasia. Promuove spesso, direi quasi sempre, evidenti bufale ufologiche. Ha avuto un attacco di cuore del tutto naturale, ma ha affermato si trattasse di un attentato. Sostiene che la NASA è guidata da nazisti o da massoni, ma non riesce a decidersi su chi effettivamente conduca il gioco.
Tenetevi alla larga da qualunque cosa dica.

Bob Lazard
Bob sostiene di aver lavorato nell'Area 51. Ma ad oggi non c'è nemmeno una singola prova della sua presenza come dipendente nella base segreta. Può essere una manipolazione delle ali occulte del governo americano, ma in assenza di prove come si fa a dare per scontato che quello che dice sia vero? Di certo meglio di Hoagland, ma molti non sono comunque convinti che possa essere considerato credibile.

Billy Meier
Se il fatto che Meier sostenga di essere in contatto con i Pleiadiani, che abbia falsificato foto e filmati, o che abbia spacciato una donna per un'aliena e che abbia spacciato un'arma giocattolo per una pistola laser non è abbastanza per voi, possiamo dire questo: Meier dice di aver viaggiato indietro nel tempo (scattando la foto di uno pterodattilo, che si scoprì un falso preso da un disegno su un libro), ed ha affermato una volta di essere la reincarnazione di Gesù.

Jaime Maussan
Rende pubblici tutti i presunti avvistamenti messicani e sudamericani. Peccato che la maggior parte dei video che diffonde siano palesemente falsi. Dice spesso "ho le prove scientifiche", ma quando lo si invita a mostrarle non lo fa mai. E' stato anche un sostenitore dell' UFO Hale-Bopp di Art Bell, ed ha affermato nel 1996 che le stelle in cielo non sono altro che un enorme UFO che vola sopra al nostro pianeta. Forse si era dimenticato che chiunque può comprarsi un telescopio...

Lee Shargel
Non sarebbe in questa lista, dato che è poco noto, se solo non fosse che dice di essere stato contattato da delfini alieni. Ha dichiarato di aver lavorato per la NASA, di avere una laura in Fisica Quantistica Egiziana (!!!!!), ed altre lauree da università che non esistono.


L'elenco è molto più lungo. Se siete interessati e non volete farvi prendere per i fondelli, ecco l'elenco completo: UFO Hall of Shame

Se invece siete interessati alla lista di chi possa essere considerato credibile, eccola qui: UFO Hall of Fame

Sia chiaro, non va preso come vangelo tutto ciò che dicono queste persone (come loro stesso sostengono, dimostrando serietà); ma se c'è qualcosa di strano evidenziato dagli appartenenti a questa breve lista, potrebbe esserci la necessità di indagare più a fondo.

Fonte: http://www.ditadifulmine.com/2010/07/ufologia-persone-cui-non-credere.html?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+DitaDiFulmine+%28Dita+di+Fulmine%29

Ipotesi lunari

Numerose sono le teorie sulla formazione della Luna che, stando all'astronomia ufficiale, avrebbe 4,6 miliardi di anni. Secondo l'astronomo statunitense W.H. Pickering (1858-1938), questo "calcinato cadavere cosmico" (W. Von Braun) fu strappato dal cuore della Terra.



Anche R. Steiner, nel saggio “Miti e misteri dell'antico Egitto”, sostiene che il satellite e la Terra, eoni addietro, costituivano un unico corpo celeste. Lo scienziato britannico J.H. Jeans (1877-1946) pensò che Selene fosse il risultato dell'aggregazione di frammenti cosmici; il celebre astronomo di Albione, F. Hoyle, (1915-2001), ipotizzò che la Luna fosse stata originata dai frammenti di una stella esplosa.

Il noto cosmonauta sovietico Pavel Popovich (1930-2009) riporta le seguenti informazioni: molto tempo fa, esisteva un pianeta gigante vicino alla Terra, più grande di Saturno, abitato da una civiltà avanzatissima. Alcuni autori di fantascienza chiamano il pianeta Phaeton, altri Moonah. I suoi abitanti sfruttavano l'energia nucleare ed usavano il nostro pianeta come area di test: di conseguenza sul pianeta occorse un'esplosione con tragiche conseguenze. Un frammento di Moonah si staccò e venne catturato dalla Terra, per diventare la nostra Luna.

La Luna, che è l'oggetto astronomico più vicino a Gaia ed il più intensamente studiato, è dopo tanti millenni, ancora un corpo enigmatico: ad esempio, non è chiaro quale sia la genesi dei crateri. Di solito si ripete che i crateri sono dovuti all'impatto di meteoriti, benché alcuni scienziati li attribuiscano all'attività vulcanica. Talbot, però, insieme con gli altri ricercatori che hanno elaborato la teoria dell'universo elettrico, sostiene che la conformazione di queste depressioni circolari e, in particolare, le raggiere di solchi sui bordi evidenziano l'azione di fenomeni elettrici su scala cosmica.

Sono molteplici le singolari manifestazioni osservate sul globo: si va dalle ombre che si muovono ai bagliori di fuoco, come quelli notati il 23 novembre del 1920 nei crateri Funerius e Keplero, dai "segnali luminosi" del cratere Platone, alla trasparenza della Palude del sonno. Qui il suolo selenita appare semidiafano, lasciando intravedere al di sotto un piano opaco. Queste ed altre stranezze sono state raggruppate nell'espressione "fenomeni lunari transienti".

Questi eventi sono osservati da circa un millennio ed alcuni sono stati riferiti da molti testimoni o da scienziati rispettabili. I fenomeni che sono stati osservati variano da nebbie localizzate a cambiamenti duraturi del panorama lunare ed includono nebbie, colorazioni rossicce, verdi, blu o violette, illuminazioni, oscuramenti.

Non manca poi chi afferma, come il documentarista José Escamilla, che il satellite ha un aspetto e colori ben diversi da quelli divulgati dalla N.A.S.A.: non sarebbe, infatti un sasso grigio ed arido, ma un avamposto su cui sorgono basi extraterrestri. Una speculazione? Già lo scrittore Luciano di Samosata, nel suo romanzo "Storia vera", aveva immaginato che la Luna fosse abitata: la sua era solo un'invenzione letteraria, ma l'idea che lassù qualcuno si nasconda sotto i mari e le catene montuose o sulla dark side, non è poi così peregrina, se già il funesto Bush junior progettò di costruire installazioni militari sul satellite.

La fascinazione della Luna è antica quanto l'umanità: simile ad un volto occhiuto, essa sembra scrutare la Terra. La superficie selenita, con aree di colorazione differenti, ha tradizionalmente suggerito l'immagine di un viso umano. Plutarco (I- II sec. d. C.), nella monografia "De facie in orbe Lunae apparente", disquisisce su tale concezione. Nel Medioevo, alcuni videro nel disco splendente la figura di Caino che regge una forca di spine. Dante, seguendo Averroè, aveva attribuito le aree chiare e scure ai "corpi rari e densi", ossia alla diversa densità della materia lunare, ma Beatrice in Par. II, corregge tale convincimento, attraverso una spiegazione di natura teologica.

Di recente, un famoso scrittore ha rinverdito l’eccentrica idea secondo cui la Luna sarebbe una costruzione artificiale, una gigantesca astronave, ospitante un gruppo di perfidi alieni che, da eoni, perpetra una perniciosa manipolazione dell’intera umanità. Questa congettura si incastra con la tesi circa l'artificialità di Phobos e Deimos, i satelliti di Marte, le cui caratteristiche salienti erano state inspiegabilmente divinate da Johnathan Swift nei "Viaggi di Gulliver". L'astrofisico sovietico I. Sklovskij (1916-1985), decenni addietro, suggerì che le lune del cosiddetto "pianeta rosso" non fossero naturali. Una ricerca scientifica, eseguita poco tempo fa, da un'équipe indipendente del Mars Express Radio Science (MaRS), ha concluso che l’interno di Phobos potrebbe essere cavo, proprio come opinò Sklovskij.

Come si può constatare, i misteri selenici sono innumerevoli e qui ho tralasciato anche solo di sfiorare gli ambiti astrologici ed esoterici, il significato mitico e religioso della Luna e di Lilith, the black moon, le tradizioni che legano la rutilante sfera al Sinai etc. Che il nostro satellite sia un mondo artificiale, a guisa della Morte nera, la sinistra stazione spaziale, al centro dell'universo immaginato nella saga cinematografica "Star wars", non è forse una supposizione così... lunare.

Fonti:

Enciclopedia dell’astronomia e della cosmologia, Milano, 2005 s. v. Luna e sotto le voci inerenti agli scienziati
P. Kolosimo, Ombre sulle stelle, Milano, 1966
R. Steiner, Miti e misteri dell’antico Egitto, 1908
http://www.blogger.com/post-create.g?blogID=4977974539732198049
Fonte: http://zret.blogspot.com/2010/07/ipotesi-lunari.html

mercoledì 28 aprile 2010

Gli ufologi si dividono su Hawking (news)

Stephen Hawking di recente ha affermato che è estremamente probabile che possa esistere vita nell'universo, ma che forse i nostri tentativi di trovarla, e di comunicare con essa, non dovrebbero essere presi sottogamba per via del fatto che potrebbero rivelarsi pericolosi per il genere umano.

Come infatti è stato detto in questo post, Hawking sostiene che una civiltà extraterrestre avanzata che viaggia nello spazio superando problemi di relatività e di distanze cosmiche non è necessariamente benevola o desiderosa di fare "scambi culturali". Secondo Hawking quindi, va bene cercare vita extraterrestre, ma solo se lo si fa con discrezione e ponendo attenzione sul fatto che comunicare con qualcuno che non conosciamo potrebbe essere pericoloso.

Le dichiarazioni del celebre fisico hanno per certi versi diviso il mondo dell'ufologia: se da un lato molti sono disposti a mettere la mano sul fuoco nell'assicurare che gli alieni siano benevoli, una sorta di angeli custodi spaziali del genere umano, altri invece ritengono che gli extraterrestri abbiano la minima intenzione di vegliare sul nostro pianeta.

AOL News ha quindi deciso di intervistare quattro sedicenti esperti in ufologia e chiedere il loro parere sulla questione extraterrestre posta da Hawking, suddividendo i commenti alla frase del fisico in due: coloro che credano nella bontà degli extraterrestri, e coloro che vedono negli alieni una minaccia.


ET è amichevole perchè...

1 - E' come noi



Jose Escamilla è un documentarista che si è dedicato, tra le sue realizzazioni, a girare una serie di video a tema ufologico tra il 1994 ed il 1998. I video mostrano i cosidetti "rods", una sorta di piccoli sigari volanti, tutti con la stessa forma allungata che li contraddistingue. Escamilla sostiene che i rods siano esseri viventi, non velivoli artificiali, e aggiunge che, secondo lui, gli alieni malvagi sono generalmente molto distanti tra di loro.

Per mia diretta esperienza quando filmavo gli UFO sopra Roswell, posso sostenere con certezza che come ci sono molti tipi di essere umano tra di noi, ci sono probabilmente molti tipi di alieni tra di noi. Non c'è alcuna ragione di pensare che non siamo stati visitati o che gli alieni non abbiano avuto contatti con noi...come gli esseri umani hanno individui violenti, sono sicuro sia lo stesso con gli alieni.


2 - Ci avrebbero già colonizzati



Steven Greer è ormai una piccola potenza in ambiente ufologico. E' il fondatore del Disclosure Project che, sebbene sia discutibile in molti dei suoi aspetti accessori, ha la forza di poter contare su testimonianze ed adesioni da parte di ex militari, scienziati e persone che hanno avuto un certo peso in politica, scienza e società.
Intervistato sul commento di Hawking, Greer sostiene che:

Come scienziato [Hawking] dovrebbe sapere bene che qualsiasi civiltà interstellare sarebbe in possesso di tecnologia per la quale le magre risorse della Terra sarebbero inutili. Se fossero ostili, da quando ET ha visitato la Terra questo mondo ha reso ben chiaro che abbiamo la bomba atomica fin dal 1945 [facendoci risultare ostili]. Ad oggi, nessun posto della Terra è stato invaso o attaccato o colonizzato.

Secondo Greer inoltre, Hawking cerca di creare panico e sostenere l'apparato militare-industriale.


Ci sono però alcuni che vedono nelle parole di Hawking un suggerimento alla cautela. Non sapendo con chi stiamo parlando, come possiamo essere certi che vengano in pace?

ET non viene in pace perchè...

3 - Ci sono chiare prove di pericolo
Dave Cosnette gestisce il sito web britannico "Cosmic Conspiracies", autodefinitosi "Il più grande database UFO europeo". E sulle parole di Hawking si è espresso in questo modo:

Sono d'accordo con Hawking, potrebbero essere specie minacciose e sono probabilmente molto più avanzati di noi. Ci sono state molte occasioni in cui persone che hanno avuto contatti con gli alieni siano state danneggiate. Ricordo un caso in Brasile in cui una persona è stata uccisa in un modo orribile, scuoiata e privata di alcune parti del corpo attraverso un laser.

Ma come Escamilla, Cosnette sostiene che potrebbero esserci diverse razze e personalità tra gli alieni, alcune più violente e minacciose, altre invece più amichevoli. "Nei nostri studi abbiamo investigato oltre 60 differenti specie di incontri con alieni. Dobbiamo ricordarci l'immensità dello spazio; questa è probabilmente solo la punta dell'iceberg...".


4 - Gli alieni si nascondono



David M. Jacobs è un professore di storia della Temple University. Ma oltre a fare l'insegnante è noto in ambiente ufologico come uno dei maggiori esperti del mondo. Ha scritto libri sull'ufologia fin dal 1970, e si dedica soprattutto alle abductions, i presunti rapimenti alieni.
Intervistato sulla questione sollevata da Hawking, sostiene che:

I contatti con gli extraterrestri non sono consigliati e dovrebbero essere evitati ad ogni costo. Tutto ciò che ho visto durante la mia carriera mi porta a pensare che siano molto lontani dall'essere amichevoli, ma lo scenario più spettacolare che viene trasmesso dai media è che un incontro con un'intelligenza aliena possa essere catastrofico per tutti noi.

Fonte: http://www.ditadifulmine.com/2010/04/gli-ufologi-si-dividono-su-hawking.html

martedì 27 aprile 2010

La strage degli ufologi

Questo post si discosta un pò dai soliti...E' un'ufologia un pò estrema a tratti esoterica che fin'ora era rimasata fuori dagli argomenti di questo blog....buona lettura.



Susan Reed, il cui vero nome era Jennie Gosbell, è stata l'autrice di un libro, intitolato "Body snatchers". E’ un volume sui rapimenti e sui piani di dominio planetario per opera di esseri malevoli. Il corpo esanime della Reed è stato recuperato il giorno 8 ottobre del 2009 a Cable Beach (Inghilterra), dove la donna era in vacanza. La polizia, che ha escluso si sia trattato di omicidio, ha spiegato il decesso come annegamento accidentale.

La morte della Reed, che aveva 44 anni, segue di poco la scomparsa dell'ufologo francese Paul Vigay, anch'egli 44enne, morte occorsa nel febbraio del 2009. L'uomo fu trovato nelle acque di Portsmouth in Gran Bretagna. La fidanzata ed i familiari esclusero che Vigay, studioso di crop circles e che aveva pure collaborato alla realizzazione del film Signs, potesse essersi tolto la vita.

E' probabile che sia la Reed sia Vigay avessero sfiorato verità scottanti: accomunati dalle circostanze della morte e dall'età in cui sono immaturamente scomparsi, ci si deve chiedere se si tratti solo di coincidenze.

La ricercatrice, nel testo sopra citato, delinea uno sconvolgente scenario che altresì converge con le ipotesi formulate in modo (suppongo) indipendente da Corrado Malanga e da Nigel Kerner, congetture circa una dominazione aliena preceduta dall'instaurazione del Nuovo ordine mondiale. L'autrice si riferisce anche "a razze tra cui Grigi, Rettiliani ed Esseri di luce, interessati a prelevare, tramite una tecnologia molto avanzata, materiale genetico, ma soprattutto l'anima (la matrice anima-coscienza, come viene chiamata dalla testimone) umana, nonché ad "attaccare" (nel senso di agganciare) entità aliene nelle vittime prescelte." (L. Pallotta)



Sono evidenti le analogie con le ricostruzioni elaborate da Malanga e da Kerner a proposito di interferenze esterne che si traducono sovente in casi di parassitismo e di predazione dell'anima (?). Non è questa la sede per dibattere sulla questione dell'anima, su che cosa si debba intendere per essa e se sia realistico pensare ad una sua "cattura" per opera di visitatori indesiderati. E', invece, istruttivo enucleare alcuni aspetti su cui la Reed si sofferma: la creazione di ibridi umano-alieni (si vedano gli studi della Wilson, anche se il tema di una specie ibridata è considerato sotto un'altra angolazione, persino confortante); i piani delle élites per sfoltire la popolazione mondiale almeno dell'80 per cento, attraverso guerre infinite, epidemie, un'industria farmaceutica ed alimentare che uccide, gli organismi geneticamente modificati, un sistema bancario che depaupera ed affama le nazioni.

La storia è tenebrosa e culmina nel microprocessore sottopelle, sigillo di un soggiogamento definitivo e letale. Tuttavia ancora più raggelante è la descrizione di una rete creata dai Rettiliani per imprigionare l'anima (?) post mortem. Infatti, quando una persona muore, la sua anima (?) verrebbe confinata in un sistema di contenimento per impedirle di compiere il suo viaggio nelle sfere successive. Non solo, accedendo all'Akasha, le entità malvagie, introdurrebbero nella memoria di chi sta per incarnarsi nuovamente falsi ricordi per provocare sensi di colpa e per appesantire il karma. E' tema spinoso e controverso su cui si è in parte scritto nell'articolo Le esperienze di pre-morte nell'ambito dell'Ufologia cui dunque rimando. Qui sospendo il giudizio, essendo necessari approfondimenti multidsiciplinari per affrontare il soggetto in modo idoneo e soprattutto precisazioni terminologiche che richiederebbero amplissime disquisizioni.

Qualcosa nelle teorie testé accennate lascia perplessi: in particolare nell'enfasi sui Rettiliani perversi potrebbe annidarsi una parziale disinformazione, poiché altre razze potrebbero essere al vertice della piramide invisibile... gli Insettoidi? Infine, se il collasso storico pare imminente e fatale, la catastrofe metafisica implica una visione disperante che ognuno valuterà per quello che rappresenta.

Fonti dell'articolo:
J. Bartley, I ladri di anime, in X Times n. 18, aprile 2010
N. Kerner, Grey aliens and the harvesting of souls: the conspiracy to genetically tamper with humanity, 2010

Fonte: http://zret.blogspot.com/

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