lunedì 24 ottobre 2011

Alieno ripreso in Brasile da alcuni turisti inglesi ?

Un nuovo caso extraterrestre impazza in rete. Questo volta ci troviamo di fronte a un IR3, come testimoniano alcuni frames estratti da un filmato girato da due turisti inglesi in vacanza nella regione Mamus nel Rio delle Amazzoni, ed ora in possesso del ricercatore del paranormale Michael Cohen. La sequenza video mostra uno strano essere sullo sfondo sicuramente fuori contesto rispetto al paesaggio circostante, e con fattezze vagamente riconducibili a quelle di un grigio. Ma non è tutto: infatti come si vede dai frame estratti dal video, si vede non lontano dalla strana creatura quella che sembra essere una sfera di luce blu. Cohen mette già le mani avanti: "sicuramente si tenterà di screditarlo come una bufala ma il video rappresenta l'evidente prova della presenza aliena." In realtà rimangono molti dubbi. A seguire il video completo.



Dopo aver visionato il video rimane la sensazione di trovarci di fronte a un lavoro fatto da professionisti.

Il viral marketing, ultimamente è utilizzato spesso per iniziative pubblicitarie, che a costi contenuti se ben sfruttato, può dare vita a un passaparola molto remunerativo.

Nel video più specificatamente si fa riferimento a una sigla oltre quella di Cohen, la Barcroft, società internazionale di contenuti multimediali con sede a Londra, Inghilterra. Fondata da Sam Barcroft nel 2003, è specializzata nella creazioni di contenuti e del loro mercato, in relazione alle pubblicazioni su siti web ed emittenti di oltre cinquanta paesi.

Viene da chiedersi a questo punto il ruolo di questa società, se chiamata in causa solo per la diffusione del filmato, finita poi al Sun, o se coinvolta anche nella creazione stessa di una clip che certamente ha fatto rumore.

Fonte: http://www.ufoonline.it/2011/10/23/alieno-ripreso-in-brasile-da-alcuni-turisti-inglesi/

venerdì 21 ottobre 2011

Margherita Hack: Nessuna fine del mondo nel 2012, ma forse nel 2036...

Intervista all’astrofisica di fama mondiale Margherita Hack rilasciata al sito ildemocratico.com”: nessuna Apocalisse per il 2012, ma un asteroide Near Earth potrebbe colpire la terra nel 2036. Il nome dell’asteroide deriva dal Dio egiziano Apophis che significa il “distruttore”.


Di seguito il punto di vista dell’astrofisica:

Cari lettori per il 21 dicembre 2012 non è prevista alcuna Apocalisse e, se lo dice Margherita Hack, possiamo stare tutti tranquilli, però…
Un serio pericolo per il nostro pianeta ci sarà, ma tra circa 25 anni. Un asteroide denominato 99942 Apophis, nome infausto di un Dio egizio, che significa il distruttore, intercetterà l’ orbita della Terra nel 2036 e, se dovesse cadere sul nostro pianeta, l’impatto stimato potrebbe generare un’energia pari a circa 87o megatoni, ovvero 65.500 volte la bomba atomica di Hiroshima.


Prof.ssa Hack come si può evitare l’impatto con Apophis?
Gli esperti dell’ Agenzia Spaziale Europea (ESA) sono già al lavoro da anni e stanno studiando il modo per deviare l’asteroide. L’innovativa missione Don Quijote dell’ESA, infatti, intende dimostrare che è possibile deflettere alcuni tipi di asteroidi, utilizzando la tecnica dell’impatto cinetico, ideale secondo la maggior parte dei ricercatori, per il caso in esame di Apophis”.

Ci può illustrare gli altri studi per evitare l’impatto con Apophis?
Esistono diversi studi e certamente la soluzione più semplice è quella di deviare la traiettoria con una testata nucleare , ma gli asteroidi possono essere formati da materiale incoerente e, nel caso dell’utilizzo di una bomba nel tentativo di neutralizzarli potrebbero invece essere trasformati in uno sciame che colpirebbe ugualmente la Terra. Per ovviare a questo rischio si potrebbe costruire un “trattore gravitazionale” (descritto nei particolari in un articolo sulla rivista Nature), consistente in una astronave teleguidata. la quale posizionandosi sul suolo di Apophis e, tramite dei getti propulsori potrebbe deviare la rotta dell’asteroide. Questa missione è stimata in circa 12 giorni, per un costo complessivo di circa 300 milioni di dollari”.

Esistono altri pianeti vicini con le stesse caratteristiche della terra?

Si esiste (ride) , ma a 20 anni luce dal nostro pianeta e impiegheremmo circa 2000 anni per raggiungerlo. Si chiama Gliese 581d. Bisognerebbe partire con una nave spaziale e, gli astronauti dovrebbero farsi ibernare fino al raggiungimento del pianeta….ma qui non è più scienza, ma fantascienza”.

Fonte: http://www.tnepd.com/2011/margherita-hack-su-apophis-fine-del-mondo-non-nel-2012-ma-forse-nel-2036?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+Tnepd+%28TNEPD%29

lunedì 17 ottobre 2011

Il pianeta Sedna. (Di Ennio La Malfa)

Era l'anno 1976, allora Accademia Kronos non esisteva con questo nome ma come Kronos 1991. Questa associazione era già famosa in Italia con i suoi 24.000 iscritti ed era, grazie ad alcuni servizi stampa internazionali, conosciuta all'estero, in particolare in America Latina.


A Ronciglione, in provincia di Viterbo, dove abitavo ed abito, un giorno giunse una coppia di giovani dalla Columbia. Cercavano proprio me quale referente di Kronos 1991. Lui era un laureato in antropologia e lei in fisica. Erano giunti da me, inviati da un gruppo di studiosi di astroarcheologia del Messico (non ricordo più il nome dell'organizzazione), perché li aiutassi nella loro missione europea. Ma di quale missione si trattava? Chiesi loro dopo che ci eravamo scambiati i convenevoli. Questi giovani avevano una dettagliata documentazione su una nuova interpretazione del famoso disco del Sole o calendario Azteco di Città del Messico, nonché su alcune letture dei glifi Maya in un tempio del Belize.


Li accolsi e li ospitai per alcuni giorni, poi gli organizzai a Roma una conferenza come mi era stato chiesto. Lei parlava discretamente la nostra lingua per cui era possibile comunicare con le persone che avrebbero partecipato all'incontro. Questi colombiani portavano con loro un messaggio che intendevano diramare a tutto il Mondo attraverso incontri e conferenze con scienziati, intellettuali e anche gente comune. Una impresa molto difficile, soprattutto per il fatto che la loro tesi sembrava molto fantascientifica e poi la loro giovane età: 27 lui e 26 lei (io avevo 30 anni) non davano ulteriore fiducia. Tuttavia per rispetto al loro impegno e per la legge dell'ospitalità accondiscesi ad organizzargli in Italia due appuntamenti-convegni, uno a Roma ed uno a Torino. I due convegni fecero registrare il tutto esaurito, ma i risultati furono deludenti. In effetti questi giovani studiosi, super documentati, asserivano che nel dicembre 2012, secondo l'interpretazione del calendario Maya, e secondo la rilettura del Disco Azteco di Pietra conservato a Città del Messico, un grosso pianeta appartenente ad un sistema solare gemello del Sole sarebbe passato vicino alla Terra si da determinare eventi catastrofici di inaudita violenza fino a mettere a repentaglio la vita di ogni essere, uomo compreso. Ovviamente nessuno, me compreso, pose attenzione più di tanto a quelle affermazioni, tanto più che la scienza ufficiale di allora non ci aveva mai parlato di una stella sorella del Sole, né tanto meno di un altro sistema solare a noi vicino. Questi due ricercatori accennarono ad un pianeta conosciuto nell'antichità con il nome di Hercolubus. Un pianeta grande 4 o 5 volte più della Terra che qualche volta ( ogni cinque mila anni circa ) intersecava con le orbite dei nostri pianeti, portando scompiglio e distruzione. Una testimonianza di questi eventi, secondo loro, era rappresentata dalla cintura degli asteroidi tra Marte e Giove, prova di uno scontro tra i pianeti dei due sistemi solari. Lo stesso Urano, secondo questi giovani, era la testimonianza di questi periodici rimescolamenti tra i pianeti dei due sistemi solari. Urano in effetti pur rispettando il piano delle orbite dei pianeti del nostro sistema solare rotea su se stesso in maniera anomala, con un angolo di 98°, quasi a farci vedere i suoi poli. Un'anomalia inspiegabile rispetto agli altri pianeti, ma che per questi due studiosi era invece la dimostrazione che Urano non apparteneva al nostro Sole ma ad sistema planetario di una stella diversa; pianeta quest'ultimo catturato durante un periodico”rimescolamento”. La carta che conservo ancora, datami da quei giovani nel lontano 1976 è questa che ho passato allo scanner. I sacerdoti-astronomi Maya allora chiamavano il nostro Sole “Ors” e sua sorella “ Tylo”.









Il tutto, però, sembrò una storia irreale, da fantascienza e inevitabilmente fini nel dimenticatoio.



Arriviamo nel luglio del 1999, con mio figlio mi recai a Città del Messico per assistere all'eclisse di Sole più lunga degli ultimi 1000 anni ( un oscuramento totale di circa 7 minuti). Andammo al grande e meraviglioso centro archeologico di Teotihuacan, a 60 Km da Città del Messico, scalammo il tempio del Sole e li attendemmo l'evento.









In quel luogo magico erano convenuti da tutte le parti del Mondo migliaia e migliaia di studiosi, curiosi e soprattutto gruppi di ricerca esoterici. Ebbi occasione di parlare con diverse persone confluite a Teotihuacan per l'eclissi. Chiesi loro perché tutta quella gente proprio li. Mi fu risposto che li il Sole aveva segnato l'inizio del quinto ciclo (la quinta umanità)e li il Sole avrebbe iniziato a lasciare il posto ad un nuovo Sole che avrebbe aperto il sesto ciclo”. In quel momento confesso di averci capito poco, ma un anziano archeologo messicano che avevo conosciuto in quella occasione, mi invitò per il giorno dopo presso il Museo Antropologico di Città del Messico a partecipare ad una conferenza sull'interpretazione del disco del Sole Azteco. -“… così capirai… ”- mi disse. Accettai l'invito e il giorno dopo,alle ore 10, ero nell'ampia sala conferenze del museo che conservava e conserva il grande e misterioso disco solare (vedi la foto).







In quella affollata aula appresi molte cose interessanti, la prima che ricordo è l'interpretazione base del calendario. Gli Olmechi, i Tolteci, gli Aztechi, e i Maya avevano in comune un calendario che era basato su un anno ausiliario di 260 giorni, diviso in 13 mesi di 20 giorni (o in 20 settimane di 13 giorni), che definiva un secolo di 52 anni. L'anno solare era diviso a sua volta in 18 mesi di 20 giorni, più 5 giorni finali. Molta importanza veniva attribuita a tutte le combinazioni di numeri risultanti dalla differenza tra l'anno solare di 360 giorni e quello da loro applicato di 260. La differenza che ne scaturiva, diversa volta per volta a causa di alcune variabili che inserivano, rappresentava la chiave di lettura per interpretare gli eventi astronomici. Su questi complicati calcoli non ci ho capito un granché, tuttavia allora appresi che le società centroamericane a differenza di quelle mediterranee seguivano più che i moti della Luna e del Sole quelli di Venere e di Marte, e molti loro calcoli, legati anche ai grandi calendari di pietra, si rifacevano a questi due pianeti.



Da tutto un insieme di calcoli, complicati ancora oggi, soprattutto i Maya potevano prevedere eclissi solari e lunari con una precisione sbalorditiva. La stessa eclissi solare del giorno prima, secondo questi relatori, era stata prevista un migliaio di anni prima con grande precisione.



Fin qui, a parte la meraviglia per le conoscenze matematiche ed astronomiche di quelle antiche popolazioni, quello che mi lasciò di stucco fu quando si passò all'interpretazione dei bassorilievi racchiusi nei 4 quadrati a fronte della pietra del Sole. Le quattro scene, sempre secondo i relatori, rappresentavano 4 umanità esistite su questo pianeta prima della nostra, tutte distrutte, in ordine, dai giaguari, dal vento, dal fuoco del cielo e, infine, dall' acqua. La quinta umanità, cioè l'attuale, sarebbe stata distrutta da un grande evento cosmico. Ma dov'era la descrizione della nostra umanità? Era segnata sul bordo del disco. L'evento della distruzione di questa umanità ( dopo la nostra, sempre nella descrizione del disco solare, ci dovrebbero essere altre 2 umanità, dopodichè il Sole che ci alimenta dovrebbe morire) è indicato sui glifi Maya che si trovano in alcune piramidi dello Yucatan. Secondo questi relatori, visto che il calendario Maya si interrompe nel dicembre del 2012, in quella data dovrebbe avvenire l'evento astronomico catastrofico.



Alla fine della conferenza chiesi spiegazioni più dettagliate su quanto era stato detto; non tutti mi convinsero, però ad un certo punto sentii parlare di un corpo celeste, “il giustiziere” da alcuni definito, che aveva interferito nel passato, almeno altre 2 volte, con il nostro sistema solare e il suo nome pronunciato in uno spagnolo-americano era:“ Hercolubus”. A quel punto fui pervaso da un senso di stupore, io quel nome l'avevo già sentito ed era quello che 20 anni prima mi avevano detto i due giovani colombiani.



Tornato in Italia ne parlai ad amici e persone che conoscevano da tempo questa storia e tutti ne rimasero colpiti, ma come sempre vanno le cose anche questa volta, passati uno o due anni, tutto ricadde nell'oblio.



Un po' di tempo dopo un mio caro amico mi venne a trovare e mi regalò un libro, che era uscito già da qualche anno, ma che io non conoscevo: “Il dodicesimo pianeta”. Questa opera tradotta in molte lingue oggi è diventata per moltissime persone la nuova bibbia, in essa si narra di un popolo, gli Annunaki, abitanti di un gigantesco pianeta esterno al nostro sistema solare, immerso nella nube di Oort ( da dove nascono le comete) che ogni 3.600 anni si dovrebbe avvicinare con la sua lunga orbita al nostro pianeta. Gli annunaki, popolo scientificamente e tecnologicamente molto evoluto, sarebbe giunto sulla Terra circa 400.000 anni fa per estrarre i nostri minerali. Allora la Terra era popolata da ominidi, la cui intelligenza era appena superiore a quella delle scimmie, ma attraverso interventi di ingegneria genetica, gli abitanti di Nibiru, questo il nome del grande pianeta, crearono l'uomo sapiens, cioè noi. Fecero tutto questo per utilizzarlo come servitore, in particolare come minatore. Gli annunaki diedero l'avvio ai miti e alla nascita degli dei. Poi, prima di un grande cataclisma che avrebbe sconvolto la Terra , forse legato al diluvio universale, tutti gi annunaki tornarono definitivamente su Nibiru. Successivamente, dopo il cataclisma, ritornarono sulla Terra, ma non più in massa, solo qualche piccolo gruppo, tanto da continuare ad alimentare la leggenda degli dei. Questa storia fu scritta da Zacharia Sitchin, ebreo di origine russa, vissuto moltissimo in Israele. Giornalista, astronomo e archeologo. Il libro fu scritto a seguito di un interessante ritrovamento fatto nell'antica Mesopotamia, nelle terre dei Sumeri. Furono trovate tra il 1950 e il 1960 delle tavolette d'argilla con raffigurazioni di corpi celesti, di orbite e altre informazioni astronomiche, impensabili per quell'epoca. Quasi tutte le tavolette d'argilla analizzate parlavano alla fine di “Un signore del cielo”, una divinità del cielo che a volte “transitava” vicino al nostro mondo. Queste informazioni avrebbero successivamente ispirato a Sitchin la storia di Nibiru o del dodicesimo pianeta. In effetti dallo studio successivo effettuato da astronomi ed archeologici negli USA queste tavolette rappresentano il nostro sistema solare, ma con un pianeta in più.



Debbo dire che la lettura di questo libro mi turbò, mi fece riflettere…Mi chiesi: ”e se ci fosse alla fine, seppur in minima parte, una qualche base di verità?” Del resto anche il grande astronomo Tom Van Flanden ha sempre affermato che oltre la nube di Oort ( per alcuni confusa con la fascia di Kuiper, che è più all'interno nel Sistema Solare) potrebbe celarsi un pianeta sconosciuto.



Intanto grazie al telescopio orbitante Hubble a partire dal 1995 cominciava la scoperta di nuovi giganteschi pianeti extra solari, ad oggi siamo arrivati a 300 nuovi corpi celesti scoperti, di cui alcuni, in verità meno di una decina, un pò più grandi della Terra, gli altri invece grandi anche tre o cinque volte il nostro Giove.



Nel 1999 scienziati delle università USA ( Open Univerity e University of Louisiana) che studiavano da anni il viaggio di allontanamento dal sistema solare di due sonde terrestri lanciate negli anni '70, annunciarono alla stampa mondiale: - “ una forza misteriosa, generata da un grande oggetto invisibile, rallenta il viaggio delle sonde terrestri in uscita dal sistema solare; la stessa che, probabilmente, era ed è responsabile della deviazione delle orbite cometarie…”-



Nel contempo la NASA presentò un rapporto ufficiale, sintesi di osservazioni del grande telescopio Hubble, di varie missioni di satelliti e dello studio all'infrarosso di alcuni telescopi terresti , che avvaloravano la scoperta del presunto nuovo pianeta. Questo un passaggio del rapporto: - il corpo misterioso rilevato per la prima volta dall' IRAS disterebbe solo 80 miliardi di Km dal Sole e potrebbe trovarsi in fase di avvicinamento alla Terra. In particolare è stato captato due volte dal telescopio ad infrarossi e i dati raccolti mostrano che nel periodo di sei mesi si è spostato di poco dalla sua traiettoria. Ciò evidenzia che non si tratta d'una cometa, poiché una cometa non può avere una dimensione di 5 x la Terra ed, in ogni caso, si sarebbe spostata maggiormente. E' possibile quindi che si tratti di un nuovo pianeta, del pianeta X che gli astronomi hanno, finora, cercato invano .-



Anche in Italia nel 2003, riviste scientifiche hanno cominciato a parlarne, la prima “Newton”per finire con “Le Scienze”.



Questa scoperta astronomica, se tale sarà confermata, mi inquieta, e questo perchè paradossalmente si sovrappone alla legenda di Niburu o di Marduk. Il corpo celeste errante che periodicamente, provenendo dai confini del nostro sistema solare, dovrebbe intersecare anche con l'orbita del nostro pianeta, apportando disastri inimmaginabili. Il pianeta X, secondo Zecharia Sitchin, era già conosciuto dai popoli mesopotamici, in particolare dai Sumeri.



Storia questa, come abbiamo già detto, scritta su alcune tavolette d'argilla e bassorilievi oggi conservati nei musei di Berlino, di Parigi e di Bagdad.



La mitica opera epica babilonese, antesignana della Bibbia, conosciuta come Gilgamesh, secondo molti studiosi non sarebbe altro che una allegoria cosmogonica in cui descriverebbe la formazione del sistema solare, del nostro pianeta e la nascita della vita sulla Terra, fino a giungere alla narrazione del grande diluvio universale. Marduk, uno dei principali eroi dell'opera, non sarebbe altro che il decimo pianeta o dodicesimo ( in questo caso calcolando come corpi celesti anche il Sole e la Luna ) che scontrandosi con la dea madre Tiamat consentì la nascita del nostro pianeta.



Tuttavia dal 1999 ad oggi, possibile che questo nuovo pianeta non sia stato ancora scoperto e fotografato? Un mistero che gli stessi scienziati non riescono a spiegare a meno che…….a meno ché questo grande pianeta non appartenga al nostro sistema solare, ma ad uno vicino, la cui orbita è legata più ad un'altra stella che non alla nostra, per cui ora si avvicina ed ora si allontana, vanificando in questo modo tutti i modelli matematici costruiti sulle rette di forza attrattive del nostro Sole. Nel 1999 la NASA captò questo corpo celeste che forse in quei mesi si trovava nel suo afelio rispetto alla stella madre. Tornerebbe a”pennello” allora la teoria di circa 30 anni fa esposta da quei due giovani ricercatori: l'esistenza di un altro sistema solare a noi vicino, ma ancora sconosciuto forse a causa di una stella poco luminosa o di una nana bruna celata dalla stessa nube di Oort.



Anche qui supposizioni, teorie, fantasia. Perplessità per molti, me compreso. Poi il colpo di scena! La recente scoperta di Sedna un pianetino della classe di Plutone ha rimesso tutto in discussione.







Sedna, un po' più piccolo di Plutone, ha un'orbita anomala relativamente a quelle dei corpi celesti che orbitano intorno al nostro Sole. Su questo aspetto fino ad oggi si sono formulate molte ipotesi, le più accreditate al momento sono due. La prima, nata da uno studio compiuto da Hal Levison e Alessandro Morbidelli dell' Osservatorio della Costa Azzurra di Nizza , è che Sedna si sarebbe formato attorno ad una nana bruna circa 20 volte meno massiccia del Sole, e sarebbe stato catturato dall'attrazione gravitazionale del nostro astro quando la nana bruna ha attraversato il sistema solare. Un'altra invece ipotizza che il nostro Sole ha una compagna che insieme formerebbero un sistema binario di astri che ruoterebbero intorno ad un unico centro, come del resto se ne incontrano moltissimi nello spazio. Questa ipotesi della sorella del Sole battezzata Nemesi è vecchia quasi da quando abbiamo abbandonato il sistema Tolemaico a favore di quello Copernicano. A rilanciare l'idea del doppio sole sono stati recentemente i proff. Richard Muller dell'Università di Berkeley e Daniel Whitmire dell'università della Luisiana. “ L'orbita di Sedna è inusuale: perché è molto ellittica e possiede un angolo elevato rispetto all'eclittica, cioè l'orbita su cui ruota la maggior parte dei pianeti del nostro sistema solare” - Ha spiegato Muller. –“ La possibile spiegazione è che il pianetino sia influenzato dalla presenza di una stella compagna del Sole ” Muller continua: -“ Abbiamo studiato Sedna in modo approfondito. E pensiamo che la sua orbita ellittica sia causata non tanto da un passaggio lontano nel tempo di una stella, bensì di un astro che oggi è relativamente vicino al Sole” -







Se quest'ultima tesi fosse confermata allora dovremmo rivedere profondamente tutte le nostre conoscenze scientifiche legate al nostro sistema solare. Ma quale sia questa compagna del Sole è un mistero. Potrebbe essere una stella ormai spenta, difficilissima da individuare, oppure una stella ancora viva ma con un'orbita molto complessa capace di sfuggire ad ogni osservazione astronomica.



Tutto questo ci insegna che l'uomo è ancora ai primi passi nella conoscenza del cosmo. La scienza e la tecnologia che da qualche decennio procedono con grandi passi forse in futuro ci aiuteranno a svelare questo nuovo mistero. E se poi scoprissimo definitivamente che il nostro sistema solare è binario, che oltre al Sole abbiamo un' altra stella vicino a noi con tutta la sua coorte di pianeti e satelliti? Allora dovremmo credere anche alle tavolette sumeriche, al disco del Sole Azteco, al calendario Maya, al kalyuga indiano, al terzo segreto di Fatima e a tante altre predizioni che parlano, guarda caso di tre giorni di completa oscurità, della luna rossa sangue e del mare che diventerà terra e la terra mare. Insomma se fosse così dovremmo cominciare a preoccuparci. Se le vecchie predizioni fossero giuste allora dovremmo prepararci a vedere questa nostra umanità, la quinta secondo i maya e gli aztechi, finire. A quel punto non ci resterebbe che sperare che la nuova umanità che dovesse sorgere dalle nostre ceneri, possa essere migliore. Una umanità senza più sentimenti di odio e di morte, non più legata a valori vacui e materiali, ma aperta ad una nuova dimensione, quella proiettata verso la conoscenza, quella vera. Ciò farebbe dell'uomo un abitante illuminato del cosmo e non più un piccolo cattivo e sporco omuncolo di un piccolo mondo azzurro confuso tra miliardi di altri pianeti vivi dell'Universo.

Fonte: http://andromedawaked.blogspot.com/2011/10/il-pianeta-sedna-sedna-un-piccolo.html

domenica 9 ottobre 2011

Ufo, serie impressionante di avvistamenti nel Missouri. I video

Oggetti mastodontici con luci verdi, sfere infuocate, luci in formazione triangolare, velivoli non paragonabili ad aerei commerciali. Non è un film, nè tantomeno, come sono pronti a giurare in parecchi, frutto di immaginazione: bensì si tratta della realtà!

Certo se fosse stato un caso isolato probabilmente non staremmo qui a parlarne, ma questa volta si tratta di una vera e propria invasione di U.F.O. avvenuta fra il 3 ed 4 ottobre scorsi.

Lasciando aperta ogni ipotesi, voglio proporvi parte dell’elenco degli avvistamenti avvenuti nello stato del Missouri (U.S.A.) redatto da Realufos.net, importante portale americano; una storia assolutamente da raccontare e che sta facendo il giro del mondo anche grazie ai servizi ed agli speciali, dedicati alla vicenda, dalla Tv nazionale Fox.

3 Ottobre: Oggetto “Fireball” nel Missouri, formazione triangolare luminosa in una strada della periferia di Kansas City, lampo di colori diversi durato un paio d’ore, enorme oggetto luci bianco-verdi a circa 300-3500 molto piu’ grande di un aereo commerciale.

4 Ottobre: Ufo avvistato da testimone mentre era alla guida, indescrivibile Ufo a kansas City ( testimonianza famiglia 4 persone), formazione di piccoli aerei non paragonabili a velivoli convenzionali, avvistamento a Lees Summit, altri avvistamenti ufo traingolari sempre Lees Summit, enorme ufo triangolare con 15-20 luci multicolori, avvistamento manchester trafficway.

Questa è solo una parte degli avvistamenti del Missouri.
Integriamo pero’ il nostro editoriale con un video molto interessante disponibile su You Tube:

Oggetti mastodontici con luci verdi, sfere infuocate, luci in formazione triangolare, velivoli non paragonabili ad aerei commerciali. Non è un film, nè tantomeno, come sono pronti a giurare in parecchi, frutto di immaginazione: bensì si tratta della realtà!
Certo se fosse stato un caso isolato probabilmente non staremmo qui a parlarne, ma questa volta si tratta di una vera e propria invasione di U.F.O. avvenuta fra il 3 ed 4 ottobre scorsi.

Lasciando aperta ogni ipotesi, voglio proporvi parte dell’elenco degli avvistamenti avvenuti nello stato del Missouri (U.S.A.) redatto da Realufos.net, importante portale americano; una storia assolutamente da raccontare e che sta facendo il giro del mondo anche grazie ai servizi ed agli speciali, dedicati alla vicenda, dalla Tv nazionale Fox.

3 Ottobre: Oggetto “Fireball” nel Missouri, formazione triangolare luminosa in una strada della periferia di Kansas City, lampo di colori diversi durato un paio d’ore, enorme oggetto luci bianco-verdi a circa 300-3500 molto piu’ grande di un aereo commerciale.

4 Ottobre: Ufo avvistato da testimone mentre era alla guida, indescrivibile Ufo a kansas City ( testimonianza famiglia 4 persone), formazione di piccoli aerei non paragonabili a velivoli convenzionali, avvistamento a Lees Summit, altri avvistamenti ufo traingolari sempre Lees Summit, enorme ufo triangolare con 15-20 luci multicolori, avvistamento manchester trafficway.

Questa è solo una parte degli avvistamenti del Missouri.
Integriamo pero’ il nostro editoriale con un video molto interessante disponibile su You Tube:

Oggetti mastodontici con luci verdi, sfere infuocate, luci in formazione triangolare, velivoli non paragonabili ad aerei commerciali. Non è un film, nè tantomeno, come sono pronti a giurare in parecchi, frutto di immaginazione: bensì si tratta della realtà!
Certo se fosse stato un caso isolato probabilmente non staremmo qui a parlarne, ma questa volta si tratta di una vera e propria invasione di U.F.O. avvenuta fra il 3 ed 4 ottobre scorsi.

Lasciando aperta ogni ipotesi, voglio proporvi parte dell’elenco degli avvistamenti avvenuti nello stato del Missouri (U.S.A.) redatto da Realufos.net, importante portale americano; una storia assolutamente da raccontare e che sta facendo il giro del mondo anche grazie ai servizi ed agli speciali, dedicati alla vicenda, dalla Tv nazionale Fox.

3 Ottobre: Oggetto “Fireball” nel Missouri, formazione triangolare luminosa in una strada della periferia di Kansas City, lampo di colori diversi durato un paio d’ore, enorme oggetto luci bianco-verdi a circa 300-3500 molto piu’ grande di un aereo commerciale.

4 Ottobre: Ufo avvistato da testimone mentre era alla guida, indescrivibile Ufo a kansas City ( testimonianza famiglia 4 persone), formazione di piccoli aerei non paragonabili a velivoli convenzionali, avvistamento a Lees Summit, altri avvistamenti ufo traingolari sempre Lees Summit, enorme ufo triangolare con 15-20 luci multicolori, avvistamento manchester trafficway.

Questa è solo una parte degli avvistamenti del Missouri.
Integriamo pero’ il nostro editoriale con un video molto interessante disponibile su You Tube:





Fonte: http://www.meteoweb.eu/2011/10/ufo-serie-impressionante-di-avvistamenti-nel-missouri-i-video/91366/

mercoledì 5 ottobre 2011

Nel 1942 furono captati segnali ignoti dallo Spazio?

Un segnale dallo spazio, apparentemente di origine extraterrestre. Una notizia di una scoperta recente? No, del 1942! Incredibilmente passata quasi sotto silenzio attraverso il secolo scorso. Uno studio dell’ ufologo Antonio De Comite, presidente del Centro Ufologico Ionico, riporta alla luce un episodio mai abbastanza approfondito quando ve ne fu l’occasione. Le circostanze attenuanti tuttavia non mancarono.


Gli eventi della seconda guerra mondiale sommersero, nei flutti della storia, questa notizia che oggi mobiliterebbe i media di tutto il mondo: giunse forse nel momento di minor ricettività da parte di un’opinione pubblica distratta da ben altro. Chi ebbe modo di venirne a conoscenza, alla cessazione delle ostilità, probabilmente finì per sottovalutarla. A distanza di quasi settant’anni però potrebbe essere letta con occhi diversi, nell’ambito della tematica UFO e dell’ ipotesi aliena. Antonio De Comite rivela i dettagli della sua ricerca.

Può ricapitolarci i punti salienti di questa vicenda e soprattutto come si spiega sia stata così sottovalutata anche nei decenni successivi?

Nell’anno 1942 alcuni osservatori sulla Terra avrebbero ricevuto segnali, secondo gli scienziati, inequivocabilmente di origine intelligente provenire dallo Spazio esterno. La notizia, clamorosa, fu pubblicata il giorno 18 dicembre 1942 dal quotidiano torinese “Stampa Sera”, nel cui articolo si accennava che questi segnali fossero stati inviati verso la Terra da meccanismi appositi, quindi si accennava a qualcosa di artificiale che irradiava il Cosmo alla ricerca del pianeta che ci ospita. Di questa scoperta poi non si è saputo più nulla, probabilmente visto l’acuirsi della Seconda Guerra Mondiale oppure perchè spiegato convenzionalmente negli anni a seguire con una esplosione di raggi gamma o qualche altro fenomeno. Però, andando a visualizzare siti scientifici che si occupano di questa tematica, non abbiamo trovato – al momento – nessuna traccia di questa presunta scoperta. Quindi, per il momento, un mistero che permane da tanto e tanto tempo”.

Possiamo considerarla la prima “prova” clamorosa, in tale ambito, di cui si ha storicamente notizia?


In realtà non sarebbe la prima volta che, in anni non sospetti, l’umanità avrebbe ricevuto segnali provenienti da ipotetici extraterrestri. Nel 1920 già Guglielmo Marconi accennava di messaggi ricevuti che potevano essere addebitati a civiltà aliene; nei giorni compresi tra il 21 agosto e il 23 agosto del 1924, complice l’opposizione del pianeta Marte molto vicina alla Terra, i militari statunitensi crearono un programma (non sappiamo se ufficialmente portato a termine o meno) dedito alla rilevazione e traduzione di messaggi provenienti da presunti marziani; nel 1899, invece, il grande scienziato Nikola Tesla avrebbe captato dei segnali ripetuti che interpreto come messaggi extraterrestri, anche se studi successivi avrebbero ridimensionato un po’ il tutto. Questi sono solo alcuni esempi di come la specie umana abbia ricevuto, prima della nascita del SETI (Search of Extraterrestrial Intelligence), dei segnali addebitati ad esseri intelligenti tecnologici non terrestri”.

Alla luce delle conoscenze scientifiche odierne, sono tutti episodi spiegabili con ipotesi convenzionali?

Sicuramente molti, alla luce delle scoperte attuali in campo astronomico, possono essere spiegati, ma alcuni rimangono un mistero ancora oggi, come quello del misterioso segnale intelligente ricevuto dallo Spazio in quel lontano 1942”.

Fonte: http://notiziefresche.info/ufo-nel-1942-furono-captati-segnali-ignoti-dallo-spazio_post-123210/

lunedì 3 ottobre 2011

Dai Neandertal ai Grigi...

Ora che sappiamo modificare il DNA, forse è possibile capire se siamo frutto di antichi interventi di bio-ingegneria aliena.

Sono sempre più frequenti le notizie sui nuovi traguardi raggiunti dall’ingegneria genetica. L’uomo finalmente ha scoperto i meccanismi che regolano le fasi della vita e manipolando il DNA indossa ora i panni di un "creatore", formando un essere nuovo partendo da una sola cellula.


Attualmente sta diventando un "selezionatore", in grado di correggere difetti congeniti del DNA apportando dei miglioramenti. Sembra abbia individuato perfino la traccia del suo "orologio biologico" e stia cercando, se non lo ha già trovato, il timer che ne regola la durata. Sono stati raggiunti risultati ragguardevoli in USA nel campo della biogenetica e ora sembra possibile generare nuovi organi interni per sostituire quelli vecchi o malati, servendosi di un specie di impalcatura costituita da un polimero solubile e da cellule. Su questo impianto si modella la forma di un nuovo cuore, fegato o esofago, che viene utilizzato per sostituire quello vecchio, ovviamente rimosso. Nel contempo, l’impalcatura polimerica usata per generare il nuovo organo si dissolve senza lasciare traccia. Il tempo materiale necessario per completare il processo varia a seconda dell’età dell’individuo, in un organismo giovane il procedimento è più veloce. Gli ingegneri biogenetici hanno calcolato che un neonato impiegherebbe solo quattro settimane per rigenerare un fegato, anche se per un’applicazione pratica riguardante la ricrescita di questo organo dovremo attendere ancora qualche anno. È stato però autorizzato l’uso del "Vernacraft", un tipo di pelle artificiale prodotta in laboratorio, destinata alla riparazione dei danni prodotti da ulcere negli arti inferiori di individui affetti da diabete.

GENETICA ANTIDILUVIANA
La nuova frontiera è aperta e promette di condurci lontano, dal punto di vista scientifico. D’altra parte sono sorti problemi di ordine etico, in seguito al timore che la scienza non proceda in parallelo con la morale e, non sapendo bene in che misura la ricerca genetica sia al servizio della scienza o del potere economico, si paventano pericoli per la dignità e l’integrità umana. Qualcuno ha paura che torni in auge la ricerca di una "razza eletta", o che venga formato un esercito di "cloni" bene addestrati. Siamo ben consapevoli che esiste una conoscenza che porta verso la luce e una che porta alle tenebre, per questo l’opinione pubblica si è divisa in due correnti di pensiero. Nel dibattito emerge l’ipotesi che alcuni extraterrestri abbiano creato l’uomo moderno attraverso esperimenti genetici, utilizzando gli esseri primitivi che popolavano il pianeta. Questo tema appare in alcune presunte comunicazioni aliene e anche in molti antichi testi ebraici e sumerici. Christian O’Brien sostiene che una razza di esseri, i "Luminosi" (in ebraico gli Elohim), avrebbero creato gli uomini attraverso la manipolazione genetica di forme umane primitive. Alcuni di loro, conosciuti come gli "Osservatori" o "Vigilanti", si accoppiarono con i terrestri, consumando un grave crimine agli occhi degli "Elohim", i quali, sempre secondo O’Brien, erano esseri di origine sconosciuta dotati di facoltà superiori, ma comunque mortali. Nella Bibbia, in molti passaggi, si legge dei "Figli di Dio" che si erano uniti alle belle figlie degli uomini, producendo una stirpe di "uomini potenti e famosi". Maggiori dettagli in proposito li troviamo nel libro apocrifo di Enoch: "Quando gli angeli, i figli del cielo, videro le donne degli uomini se ne innamorarono e si dissero: scegliamo delle donne della razza degli uomini e facciamo figli con esse. In numero di 200 scesero su Aradis, nei pressi del monte Armon. Ciascuno di loro scelse una donna e abitarono con loro. E le donne partorirono dei giganti". Raymond Fowler, autore della serie letteraria "The Watchers" che ha avuto modo di studiare a fondo la contattata Betty Andreasson, chiamava questi "Figli di Dio", appunto, gli "Osservatori". In tal modo, difatti, si sarebbero definiti i rapitori della Andreasson. Zecharia Sitchin, basandosi su antichi testi sumeri e Babilonesi, sostiene che alcuni viaggiatori spaziali chiamati "Nefilim" avrebbero creato l’uomo, apportando modifiche genetiche all’Homo Erectus. Perfino Papa Pio XII, nel 1950, dichiarò che il corpo dell’uomo si era evoluto da materia vivente preesistente, anche se dobbiamo credere di essere discendenti di Adamo ed Eva.

HOMO SAPIENS, MANOVALE PER GLI ALIENI
La giornalista americana Linda Howe ha affermato che in un memorandum presidenziale, mostratole da Richard Doty, agente dell’AFOSI (Ufficio Spionaggio dell’Aviazione), vi era documentato che il governo degli Stati Uniti era in contatto con degli extraterrestri. La Howe inoltre rende nota la vicenda di Allen, una donna rapita dagli alieni. Sottoposta ad ipnosi, Allen affermò di aver appreso dal suo rapitore che l’Homo Sapiens fu creato per svolgere i lavori pesanti per conto di una razza di giganti alieni giunti sulla Terra. È stato accertato che Allen non era molto istruita e non poteva quindi conoscere quanto scritto da Sitchin nel suo libro "Il 12° Pianeta", ove egli espone una tesi simile: gli umani sarebbero stati creati per svolgere il lavoro duro, nelle miniere. La Howe rivela che le visite si sarebbero ripetute varie volte nel corso dei secoli, da 25.000 anni fa, poi 15.000, 5.000, 2.500, etc. Ancora stando alla Howe, nel documento si accennerebbe alla creazione, 2.000 anni fa, di un essere che doveva insegnare all’umanità l’amore e la non violenza. Inutile aggiungere che Doty ha smentito pubblicamente quanto scritto dalla Howe. Fowler si chiede se l’uomo di Cro-Magnon sia stato portato sulla Terra così come era, oppure se sia il prodotto di una trasformazione genetica operata da alcuni alieni sull’Uomo di Neandertal. Si tratta di uno dei grandi misteri della paleontologia: l’Uomo di Neandertal apparve circa 400.000 anni fa in Europa e scomparve, per ragioni ancora ignote, 35.000 anni orsono. La scienza si chiede come mai questo essere, non molto intelligente ma dotato di una fibra tale da consentirgli di sopravvivere alle glaciazioni, sia scomparso. Oggi, grazie alle nuove tecniche di datazione e alla biologia molecolare applicata ai fossili, sappiamo molte cose su di lui. Basso, fasciato da muscoli, pesante circa un quintale, viveva in accampamenti stagionali, nutrendosi del cibo che cacciava. Venne sostituito gradualmente dal Cro-Magnon, ossia dall’Homo Sapiens-Sapiens subsahariano di 100.000 anni fa, che giunse in Europa però solo 45.000 anni orsono. I due tipi coabitarono per ben 10.000 anni negli stessi siti, spartendosi caverne e cibo. Quando il clima divenne più rigido l’uomo moderno prevalse, grazie anche alla "tecnologia" in suo possesso: armi da lancio con punte di osso e di pietra, oltre a una tecnica di caccia più astuta e relazioni sociali con tribù lontane. I Neandertaliani invece vivevano isolati e possedevano suppellettili rudimentali; inoltre erano più sensibili ai germi e ai batteri portati dall’Africa dal Cro-Magnon, forse causa prima della loro decimazione. Sembra improbabile che i loro vicini li abbiano soverchiati e la lunga coabitazione escluderebbe il sorgere di una forma di razzismo ancestrale. Ciò emergerebbe dagli studi condotti sul tema dal professor Jean Jacques Hublin, paleontologo del "Musèe de l’Homme" di Parigi. Si ipotizza anche l’incrocio delle due razze. Lo studio del DNA dei Neandertaliani dimostrerebbe che sono, geneticamente parlando, lontanissimi dall’uomo moderno, situati a metà strada fra noi e gli scimpanzè. Il genetista Svante Paabo (che studiò i cromosomi dell’Uomo di Neandertal), analizzando i reperti rinvenuti in Germania nel 1856, dedusse che dagli incroci nascevano individui ibridi non fecondi o con un bassissimo tasso di fecondità. Fino ad oggi mancano le tracce di questi incroci che, anche se possibili, probabilmente non furono numerosi.

YAHWEH, ESPERTO DI GENETICA
Pare, comunque, che i Neandertaliani ebbero la sfortuna di incontrare l’Homo Sapiens-Sapiens, il quale contribuì alla loro sparizione. Secondo Sitchin, gli antichi scritti, in proposito, parlerebbero chiaro. Per ottenere il primo uomo venne mescolato il sangue di un dio con un nocciolo d’argilla della Terra. Il sangue, il "Nephesh", l’essenza di un dio, ovvero il gene; da qui il vocabolo "genesi". L’ovulo di una femmina dell’Homo Erectus, fecondato dai geni di un dio, fu inserito nel grembo di una dea e venne ottenuto il "modello", l’Homo Sapiens; il primo uomo in provetta. Le dee della Nascita della genesi sumera generarono altri esseri maschili e femminili sotto la guida della "dea madre", nella "Casa delle Nascite", la "Shimti", detta anche "La casa ove viene alitato il vento della vita". Con le conoscenze attuali si ipotizza venisse adottata la "fusione cellulare", operazione in grado di fondere le cellule e originarne due nuove, complete, ma ognuna con una serie di codici genetici diversi dalle progenitrici. Un passaggio nei testi mesopotanici è alquanto esplicativo: "io ammasserò il sangue, porrò in esso le ossa. I primitivi saranno fatti secondo il suo modello, un dio darà il suo sangue; dal suo sangue siano forgiati". E ancora: "Io ho creato. Le mie mani l’hanno fatto". Il secondo capitolo della Genesi dice: "Yahweh foggiò l’Adamo con l’argilla del suolo e soffiò nelle sue narici l’alito della vita e l’Adamo mutò in un essere vivente". Vi è scritto altro: "Adamo ebbe un figlio a sua somiglianza e a sua immagine e gli diede nome Seth" La descrizione del fatto ricalca quella usata per indicare la creazione di Adamo e quindi fa supporre l’adozione dello stesso procedimento biologico.

LE RIVELAZIONI DI RA
La medium Carla Rueckert, mentre si trovava in stato di trance, comunicò con un entità detta Ra (stesso nome dell’alieno apparentemente incontrato dal nonno di Robert Morning Sky, ndr.), che le stava trasmettendo una serie di notizie definite "memorie sociali". Emergeva così che tale entità aveva visitato la Terra al tempo dell’antico Egitto. Ra avrebbe rivelato inoltre che venne combattuta su Marte una guerra totale, che causò lo sterminio della popolazione umana e rese il pianeta inabitabile. 75.000 anni fa un gruppo chiamato "Yahweh" avrebbe clonato il materiale genetico dei marziani estinti, per poi usarlo per produrre sulla Terra umani del tipo moderno, utilizzando a tal scopo indigeni della prima specie Herectus e individui di altri pianeti. Venne formato in tal modo il primo avamposto extraterrestre... dobbiamo ammettere che il racconto è alquanto intrigante. Ra avrebbe inoltre parlato di una prossima fase di transizione del nostro pianeta, che diverrebbe inabitabile per esseri dotati di un corpo come il nostro, da lui classificato di "terza densità" (appartenente cioè alla terza dimensione, mentre la Terra sarebbe in procinto di trasferirsi nella quarta, ndr.). Ciò introduce un’altra sfaccettatura della genetica: la formazione di un nuovo essere in grado di sopravvivere a sconvolgimenti futuri. Di un cambiamento dell’atmosfera, un crescente inquinamento che destabilizza l’equilibrio naturale del pianeta, di uno spostamento dei poli e di cadute di asteroidi si parla talmente tanto che scrittori e registi lo usano per imbastirvi le loro storie. Il medium Wiliam Hermann dice di aver saputo dai Reticuliani che è in atto una degradazione del campo magnetico terrestre. Le radiazioni provenienti dallo spazio avrebbero sugli esseri umani effetti devastanti.

UN UOMO RESISTENTE AGLI SCONVOLGIMENTI FUTURI
Probert, anch’egli medium, affermò in trance che la ionosfera stava subendo un danno progressivo. I Guardiani ci avrebbero protetto dal conseguente pericolo solo per un breve periodo. Di Zeta Reticuli fecero cenno i coniugi Hill e John R. Salter, indicandolo come luogo d’origine dei loro rapitori. Alcune descrizioni concorderebbero con quanto dichiarato da Budd Hopkins a proposito del rapimento Forman: "...alieni grigi provenienti da una società moribonda, interessati alla genetica umana e alla riproduzione. Una razza preoccupata dei destini umani solo perché incapace di creare una nuova forma vivente che non si estingua in età prematura, come le accade adesso". Wendelle Stevens, personaggio noto fra gli ufologi, disse che secondo le sue indagini i "Grigi" provenivano da Zeta Reticuli. Nel libro di V. Essene e S. Nidle, "Verso una Civiltà Galattica", si parla appunto dei Grigi come abitanti di Zeta Reticuli, che mescolano il loro patrimonio genetico col DNA terrestre nel tentativo di creare una nuova struttura cellulare. Si narrano inoltre le origini della razza "iperborea" e si specifica che gli alieni, il cui materiale genetico fu adoperato (secondo il già citato Ra) per creare l’uomo, provenivano da Andromeda e dalle Pleiadi. Si nomina Sirio come il punto dal quale giungeranno quelle "Gerarchie Angeliche" o "Guardiani dell’Universo" che ci aiuteranno a superare il futuro cambiamento del nostro pianeta, essi infatti modificheranno le nostre energie e il nostro corpo fisico, mentre il nostro DNA tornerà ad essere composto da 12 spirali, come sarebbe stato in un lontano passato. Per concludere, sembra che il filo conduttore sia sempre la formazione di un nuovo essere, capace di sopravvivere a futuri sconvolgimenti mondiali. Se gli alieni sono interessati alle nostre attività, tra cui la manipolazione genetica, può significare che tali pratiche siano in uso presso di loro da vari millenni e che parte di essi sia vissuta e viva ancora con noi su questo pianeta, condividendone il destino. Oppure dovremmo considerare analisi più scettiche, come quelle espresse da Thompson nel libro "Le civiltà degli Alieni", come l’idea di un intervento genetico non reale, ma estrapolato dal nostro patrimonio culturale e usato dagli alieni (o altri) per un particolare programma di condizionamento mentale della società umana.

Fonte: www.edicolaweb.net

domenica 2 ottobre 2011

Il Messico rilascerà codici, manufatti e documenti significativi che evidenziano il contatto tra i Maya e gli extraterrestri?

Ne avevamo già scritto qui, un nuovo documentario sulla civiltà Maya fornirà la prova del contatto extraterrestre con l'antica cultura maya, secondo quanto ha dichiarato un funzionario del governo messicano e produttore del film. In "Revelations of the Mayans 2012 and Beyond", attualmente in produzione, si affermerà che i Maya hanno avuto contatti con gli extraterrestri.


Il Messico rilascerà codici, manufatti e documenti significativi che evidenziano il contatto tra i Maya e gli extraterrestri, e tutte queste informazioni saranno confermate dagli archeologi", ha detto Julia-Levy, figlio dell'attore Raul Julia. In un comunicato al TheWrap, Luis Augusto Garcia Rosado, Ministro del turismo dello lo stato messicano di Campeche, ha detto che sono emerse nuove prove "del contatto tra i Maya e gli extraterrestri, supportato dalle traduzioni di alcuni codici, che il governo ha mantenuto al sicuro nei propri sotterranei per diverso tempo."

Nella conversazione telefonica, ha anche parlato di "un'area di atterraggio nella giungla antica di 3000 anni."

Raul Julia (foto accanto) sostiene che c'è la prova che i Maya avevano intenzione di guidare il pianeta per migliaia di anni, ma furono costretti a fuggire dopo un'invasione degli "uomini dalle intenzioni oscure", lasciandosi così dietro le evidenze che erano una razza avanzata.
"Il governo messicano non sta facendo queste dichiarazioni per conto proprio - tutto ciò che diciamo, lo diciamo senza riserve", ha detto.
Il film sarà diretto da Juan Carlos Rulfo, che ha vinto l'Humanitas Prize per "Whose to remain" nel 2009 e il Premio della Giuria al Sundance Gran Internazionale per il Documentario "In the Pit" nel 2006. Juan Diego Rodriguez Gonzalez fungerà da produttore esecutivo del Guatemala, e Eduardo Vertiz come produttore esecutivo messicano.
E ci si aspetta che le persone prendano sul serio questo documentario, perché i messaggi sono cruciali per la sopravvivenza umana, afferma con insistenza Julia-Levy.
Quando Julia-Levy, con il produttore Ed Elbert e il co-produttore Sheila McCarthy hanno annunciato al TheWrap nel mese di agosto la loro collaborazione per il loro documentario messicano, sono stati cauti nel parlare di contatti alieni, e Julia-Levy ammette che gli era stato ordinato di non dire nulla.


Link: Mayan Secrets to Be Revealed by Mexican Government in 2012 Doc


In questo link all'articolo sopra, alla domanda sul "contatto alieno" Rosado ha detto che il suo paese stava semplicemente offrendo accesso per la realizzazione del documentario "a zone precedentemente inesplorate di un sito Maya di Calakmul" (immagine). Ora, anche il governo guatemalteco ha aderito al progetto, acconsentendo anche l'accesso agli artefatti e alle profezie di recente scoperta.

Benchè il governo guatemalteco non offre informazioni sugli alieni, si è unito al Messico per sostenere il progetto. "Il Guatemala, come il Messico, è sede dell'avanzata e antica civiltà dei Maya... ha anche mantenuto alcune scoperte archeologiche classificate e ritiene che è ora di portare queste informazioni nel nuovo documentario", questo è quanto ha detto il ministro del turismo del Guatemala, Guillermo Novielli Quezada, in un comunicato.
Ha detto che il paese sta lavorando con i registi per "il bene dell'umanità".
Raul Julia, sostiene che il fine di cooperare è venuto direttamente dal presidente del paese, Alvaro Colom Caballero.
Il Guatemala è sito archeologico di un grande numero di insediamenti Maya pre-colombiani concentrati nel Bacino di Mirador, che include la grande città altamente organizzata di El Mirador.

In un aspetto curioso del nuovo annuncio il ministro del Guatemala Quezada è stato citato come un riferimento a "Mirador, la piramide più grande del mondo".

Mirador, non è il nome di una piramide. E' il nome della città intera, che comprende diverse piramidi, la più grande delle quali è La Danta - e ci si aspetta che il ministro del Guatemala dovrebbe saperlo.

"Revelations of the Mayans 2012 and Beyond" inizia le riprese il 15 novembre ed è prevista l'uscita in sala alla fine del 2012, prima della fine del calendario Maya (21 dicembre 2012).
Mentre scenari apocalittici si focalizzano sul calendario che termina il 21 dicembre 2012, molti studiosi sottolineano che semplicemente in quella data si azzera un ciclo di 5126 anni.

Fonte: http://www.segnidalcielo.it/index.php/segnidalcielo-news/559-il-messico-rilascera-codici-manufatti-e-documenti-significativi-che-evidenziano-il-contatto-tra-i-maya-e-gli-extraterrestri

America impone No-fly-zone sulla Luna

Sembra uno scherzo, ma non è così.
Gli americani stavolta hanno deciso di imporre una no-fly-zone sulla Luna e più specificamente nei pressi dei luoghi di sbarco dell’Apollo ed altre zone, tra cui il lato oscuro della Luna.


Le motivazioni sembrano essere quelle di preservare e proteggere questi siti storici, ma forse anche nascondere qualcosa. Secondo la rivista Science i siti delle missioni Apollo 11 e 17 sono off-limits con una percorso base di 75 per 225 metri da ogni luogo di allunaggio. Peccato (per loro) che dal 1967 è in vigore l'Outer Space Treaty, un trattato che disciplina le attività degli Stati nell'esplorazione e nell'uso dello spazio esterno, compresi la luna e altri corpi celesti, adottato all’unanimità da tutto il Mondo. Ciò significa che NESSUNO può avanzare pretese o imporre una qualsiasi azione unilaterale su un corpo celeste e questo è scritto a chiare lettere sull’articolo 2 che così recita:

Articolo II Lo spazio extra-atmosferico, compresi la luna e altri corpi celesti, non è soggetto a pretese di appropriazione nazionale di sovranità, per mezzo di uso o di occupazione, o da qualsiasi altro mezzo.



L'effetto pratico del Trattato, che è quello di impedire ogni diritto di proprietà privata allo stesso modo in cui il diritto del mare impedisce a chiunque l'appropriazione del mare. Ma l’America, anche se non giuridicamente vincolante, “consiglia e raccomanda” alle altre potenze spaziali di tenersi alla larga: l’X-37B è sempre in agguato.

Una delle restrizioni più assurde riguarda l’eventuale studio degli scarti di cibo e feci degli astronauti, che potrebbe “rivelare” come si comportano i batteri dopo più di 40 anni di esposizione alle radiazioni solari. Stronzate sembra la parola più appropriata.

Un’altra restrizione sembra proibire lo studio di oggetti metallici lasciati sul suolo lunare per studiarne il degrado. E questa ci può stare. Ma la Luna è di tutti e questo è tutto!

Un altro dei motivi che ha spinto la Nasa a comportarsi in questo modo potrebbe essere rappresentato dal Google Lunar X PRIZE, un progetto per inviare un robot mobile sulla superficie selenita in grado di inviare immagini.

O forse per nascondere la più grande bugia di sempre: che in verità sulla Luna non abbiamo messo mai piede.

Fonte: http://andromedawaked.blogspot.com

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...