venerdì 29 ottobre 2010

“Sette” intervista Paul Davies “L’invasione aliena è cominciata”

Non sanno che noi siamo qui”, ecco perché gli alieni non ci stanno cercando. Se un giorno busseranno alle porte del pianeta Terra, Paul Davies però è pronto ad accoglierli.



In gran segreto. Cosmologo e astrobiologo inglese, nonché professore all’Arizona State University, è l’uomo scelto per guidare il team di scienziati, avvocati e filosofi che gestirà il primo contatto. Si chiama Post-Detection Science and Technology Taskgroup ed è finanziato, come gran parte delle attività di Seti (Search for extraterrestrial intelligence), da uno che agli alieni ci crede da sempre: il cofondatore (miliardario) di Microsoft Paul Allen, che ha fornito pure i 25 milioni di dollari per l’Allen Telescope Array in California. Da tre anni i paraboloidi del mega radiotelescopio puntano verso gli “altri mondi” del cosmo per captare un segnale elettromagnetico. L’universo, per ora, tace. Davies spiega con pazienza (e un po’ di insofferenza) il mistero di questo silenzio lungo millenni: «La civiltà più vicina, presumibilmente, è a non meno di un migliaio di anni luce da noi, così adesso loro vedrebbero la Terra come era mille anni fa, nel 1010, ben prima che inventassimo i radiotelescopi. Gli alieni potrebbero iniziare a trasmettere segnali radio verso di noi quando riceveranno i nostri, ossia tra circa 900 anni. Poi, ce ne vorrebbero altri 1000 perché la loro risposta arrivi». Un’eternità. Che per Davies possiamo colmare iniziando a scandagliare, oltre all’universo, il nostro stesso pianeta e ciò che lo circonda più da vicino. Sì, perché il cosmologo sembra davvero convinto che l’“invasione”, seppur pacifica, sia già iniziata. Bisogna cercare segnali di un’esistenza aliena, presente o passata: «Discariche nucleari, tracce di ingegneria mineraria nel sistema solare, “messaggi in bottiglia” sotto forma di informazioni digitali cifrate all’interno del Dna di organismi terrestri e via dicendo. Magari, poi, dimostrare che la vita non è un incidente casuale e raro, che anche sulla Terra può essere avvenuta più di una genesi. E’ la tesi ultima, e forse più affascinante, di Davies. L’esistenza di una “biosfera ombra” sul nostro pianeta. Nascosta, segreta, magari microscopica, comunque ancora tutta da scoprire. L’autore di The Eerie Silence (Il silenzio inquietante) ne parlerà al Festival di Genova il 31 ottobre.

mercoledì 27 ottobre 2010

Astronomo cinese dichiara reale l'origine extraterrestre degli Ufo

Ci saranno "Grandi eventi" di natura aliena, tra il 2011 e il 2012, con i quali l'umanità avrà a che fare.



E' quanto ha dichiarato un astronomo cinese, il professor Sichao Wang, ricercatore presso la Purple Mountain Observatory (PMO) dell'Accademia Cinese delle Scienze (CAS) a Nanchino, provincia di Jiangsu. La rivelazione del prof. Wang è resa a seguito dei numerosi avvisamenti di cui la Cina è stata recentemente protagonista causando, nella scorsa estate, anche la chiusura di un aeroporto di Hangzhou, capitale della provincia dello Zhejiang, nella Cina orientale. Wang ha iniziato a studiare gli Ufo quasi 40 anni fa, e le sue teorie a riguardo sono oramai note in tutto il mondo. Le parole di questo scienziato sono accompagnate da studi e verifiche sugli avvistamenti Ufo a lui pervenuti da tutta la nazione cinese. Nell'intervista l'astronomo ha condiviso le sue opinioni e i suoi avvistamenti, motivando e spiegando le sue previsioni: "Innanzitutto, vorrei chiarire questa cosa del Grande Evento riguardante gli Ufo. Non credo che si assisterà ad un'invasione aliena, ma il fenomeno diventerà molto più palese, e le manifestazioni di UFO non potranno più essere ignorate dai governi e dalle cariche politiche di tutto il mondo".

Prosegue Wang: "Quello che vi sto dicendo si riferisce a eventi e fatti credibili, sostenuti durante le mie osservazioni. Il fenomeno UFO non può più essere spiegato con la nostra scienza o accreditandolo a meri fenomeni naturali". Infine, conclude il ricercatore: "Credo che il 2011 ed il 2012 saranno degli anni molto attivi! Preparatevi al grande evento!".
Dal 1971 ad oggi, anni in cui l'astronomo ha condotto indagini approfondite e lunghe ricerche sul fenomeno Ufo, lo stesso ha riscontrato che negli anni che terminano con 1, 2 o 7 - come 1971, 1981, 1991, 1982, 1992, 2002, 1977, 1987, 2007 - si sono verificati molti eventi particolari riguardanti gli oggetti volanti non identificati, classificando più di 100 casi molti dei quali inspiegabili.

Dalle dichiarazioni del prof. Wang è chiaro ritenere che gli scienziati non ancora una prova "concreta" sulla natura aliena degli ufo e sull'esistenza di vita extraterrestre (o non è dato sapere), ma è altrettanto plausibile che molti scienziati credono ad una possibile vita aliena. Ciò potrebbe significare che la questione non è più incentrata sull'esistenza o meno degli ufo (intesi come alieni), ma sull'anno del fatidico contatto.

Fonte: http://noiegliextraterrestri.blogspot.com/2010/10/astronomi-cinese-dichiara-reale.html

Ex generale turco rivela in tv: "Nel 1983 un incontro ravvicinato"

Ankara (25 ottobre) - Un incontro ravvicinato tra otto caccia dell'aeronautica turca e alcuni oggetti volanti non identificati avvenuto nel maggio 1983 nei cieli della Turchia è stato rivelato da un generale in pensione che all'epoca era pilota.



A parlare dell'episodio, durante un acceso dibattito televisivo sul tema degli Ufo, è stato l'ex generale Erdogan Karakus. L'avvistamento, ha ricordato il militare, avvenne mentre insieme con altri sette compagni di squadra stava effettuando un'esercitazione sulla provincia occidentale di Balikesir ed era diretto nella località meridionale di Adana. «Gli Ufo galleggiavano nell'aria grazie ad una tecnica a noi sconosciuta», ha detto Karakus, quando vennero visti da uno dei piloti. Gli oggetti volanti accompagnarono la squadriglia aerea per circa 15 minuti «ed io avvisai un pilota di non avvicinarsi in quanto quegli oggetti non assomigliavano ad aeroplani», ha detto l'ex generale.«Intanto uno dei miei amici aveva spento le luci dell'aereo. A questo punto gli Ufo si sono avvicinati al terzo caccia (della fila).Poi si sono spostati in direzione del secondo quando anche il terzo spense le sue luci», ha aggiunto Karakus secondo il quale, quando egli stesso guardò in direzione di un Ufo che volava alla sua sinistra, riuscì a vedere soltanto un raggio di luce gialla. «Dopo di che scomparvero all'improvviso».

Anche le torri di controllo degli aeroporti di Istanbul, Ankara e Konya intercettarono gli Ufo sui propri radar, ha concluso l'ex generale. Sull'incidente i piloti turchi stilarono un rapporto che, secondo Karakus, «probabilmente venne inviato alla Nasa».

Fonte: www.ilmattino.it

Ufo nello spazio. Ecco cosa ci nasconde la Nasa.

Gli ufo esistono, non solo vengono fotografati sulla terra ma anche nello spazio. Questo e' quanto afferma l'astronauta Gordon Cooper il quale rivela che all'interno della Nasa lavorano tecnici-fotografici che hanno il compito di far ''sparire'' anomalie dalle foto ricevute dallo spazio,per poi renderle adatte per la visione del pubblico.



A noi le prove di queste foto non arrivano,ma e' grazie alle testimonianze degli astronauti (in pensione) che possiamo sapere con esattezza particolari alquanto misteriosi,che solo grazie a loro possiamo sapere. La lista di astronauti ''spioni' e' infinita e in questo articolo posso riportare solo pochi esempi,rispetto a centinaia di dichiarazioni. Il 3 ottobre del 1962 Walter Schirra,a bordo della Mercury Sigma 7,nota delle strane sfere luminose e dichiara,riferendosi a Carpenter :''Vedo anche io le particelle luminose.Mi scortano.'' Il 14 giugno 1963 Valeri Bykosky comunica dalla Vostok:''qui Nibbio qui Nibbio,qualcosa mi accompagna nello spazio.Vola accanto alla capsula,mi scorta''. Il 16 Luglio 1969 Armstrong e Aldrin sull'Apollo 11 registrano di aver visto punti luminosi vaganti nel cratere lunare Aristarco. Il 3 giugno 1965 a bordo della Gemini 4,James McDivit fotografa sopra le Hawaii un oggetto sconosciuto con delle sporgenze simili a braccia.

In seguito scorge altri due oggetti,due dischi luminescenti,sopra le isole Canarie.
Nel Settembre 1988 la sonda sovietiva Phobos 2,programmata per fotografare Marte e Phoos,perde il contatto con la Terra,dopo aver inviato alcune foto di un misterioso sigaro volnate intornoalpianeta rosso.
Queste sono solo poche delle tante testimonianze e tengo a precisare che sono VERE,rilasciate in modo ufficiale per poi essere archiviate successivamente.

Immagine: UFO appare sulla Luna durante la Missione Apollo 16, 1972, foto scattata dall'astronauta Charles Duke

Fonte: http://noiegliextraterrestri.blogspot.com

venerdì 22 ottobre 2010

Ufo, una strategia mediatica prima di un contatto?

Gli alieni stanno arrivando? Coloro che, da una vita, sostengono l’esistenza di altre forme di vita progredite, oltre la nostra, spesso bistrattati come visionari o sognatori dall’opinione pubblica, negli ultimi tempi sembrano aver preso coraggio. Numerosi episodi, non necessariamente concatenati tra di loro, lascerebbero infatti supporre i più ottimisti di come qualcosa stia cambiando e si sia vicini a una svolta epocale.



Secondo alcuni addetti ai lavori nel settore dell’ufologia, la declassificazione di diversi documenti segreti militari, in varie nazioni, proverebbero una mole impressionante di avvistamenti di Ufo già negli anni trenta e quaranta del secolo scorso. Nessuna prova definitiva per chi è convinto dell’esistenza degli alieni, quanto basta però per rinvigorire le proprie certezze e informare l’opinione pubblica, meno scettica rispetto ad un tempo. L’obiettivo di tutto ciò? Secondo molti studiosi del fenomeno Ufo, si tratterebbe di una strategia mediatica , dei principali governi, volta indirettamente a preparare l’opinione pubblica all’annuncio shock dell’esistenza, e forse di un contatto, con altre forme di vita di natura extraterrestre. Di certo però alcune notizie, propagatesi nel giro di un paio di mesi, hanno catturato l’attenzione dei più attenti osservatori, anche quelli più scettici.

Fonte: http://revenews.info/ufo-una-strategia-mediatica-prima-di-un-contatto_post1017863.html

lunedì 18 ottobre 2010

Il Dottor Bhathal scrive al CUI

Come ben saprete, qualche giorno fa la stampa mondiale pubblicò un articolo interessantissimo. Si approfondiva il discorso di un segnale laser, ricevuto nel dicembre 2008 dall'équipe presieduta dal Dottor Ragbir Bhathal (University of Wester Sidney), notizia di cui aveva accennato anche il Centro Ufologico Ionico.



I giornalisti, cavalcando la presunta individuazione del pianeta "potenzialmente abitabile" Gliese 581g, hanno frettolosamente dichiarato che il segnale provenisse da quella zona, creando un pò di confusione. Il Centro Ufologico Ionico non si è accontentato degli articoli di stampa e ha deciso, grazie al sottoscritto, di contattare direttamente Bhathal via email. Nella missiva che ho inviato ho scritto ciò:
"Caro Dottor Ragbir Bhathal, mi chiamo Antonio De Comite, scrivo da Taranto (Italia), studio il fenomeno UFO e sono amministratore e redattore del sito del CUI (Centro Ufologico Ionico). Vorrei porle, se posso, una domanda sulla sua scoperta del segnale laser nel 2008. Il segnale si è davvero originato dal sistema stellare Gliese e apparentemente lanciato dal pianeta Gliese 581g? Oppure la sua origine si trova in un altro sistema stellare? La ringrazio in anticipo per la cortese risposta che vorrà darmi e, nel frattempo, vi invio i miei migliori auguri per un proficuo e brillante lavoro".

Sin qui la missiva inviata il giorno 14 ottobre 2010. Ebbene, il giorno 15 ottobre 2010 ricevo la sua risposta ancora più sconvolgente: il segnale laser è stato davvero ricevuto, ma non proveniva da Gliese 581g bensì dall'ammasso globulare 47 Tucanae. Ecco la sua risposta in lingua inglese:
"Hi. There has been a mix up of stories by the press. I have sent the corrections to the newspapers but none of them has corrected it. We found a laser look alike signal from 47 Tucanae about two years ago. But we did not find the signal again after several months of search. So we had placed a big question mark against it and had discounted it."
Una breve descrizione di 47 Tucanae (che si trova a 13.400 anni luce dalla Terra) prese da Wikipedia: "47 Tucanae (noto anche con la designazione di Bayer ξ Tucanae, o NGC 104) è un ammasso globulare visibile nella costellazione australe del Tucano; è uno dei più grandi ammassi globulari conosciuti. Si trova ad una distanza di circa 13.400 anni luce dal sistema solare, ma è abbastanza luminoso da poter essere visto ad occhio nudo, essendo un oggetto di magnitudine +4,91; appartiene alla classe III, cioè molto concentrato".

Per concludere, abbiamo avuto una risposta precisa, la quale dichiara che la stampa non ha fatto la dovuta correzione, nonostante il dottor Bhathal abbia inviatato la stampa mondiale a farlo. Inoltre afferma che, anche se il segnale laser è stato ricevuto da 47 Tucanae, la fonte non si è più ripetuta, nonostante mesi di ricerca in quel punto, lasciando al dottor Bhathal e la sua équipe un grosso punto interrogativo su che cosa fosse.

Che dire, grazie al Dottor Bhathal sappiamo come sono andate realmente le cose e lo ringraziamo per la risposta che ha inviato al Centro Ufologico Ionico. Grazie ancora.

Antonio De Comite

Fonte: http://www.altrogiornale.org/news.php?extend.6437

venerdì 15 ottobre 2010

Gli Ufo sopra New York? Indaga la Faa

Un discreto numero di newyorchesi, alzando gli occhi sul cielo di Chelsea, ieri pomeriggio hanno visto strani oggetti, circolari e luccicanti che si muovevano sopra il traffico di Manhattan, in tutto e per tutto simili a dischi volanti. E subito hanno cominciato a fioccare le telefonate al 911, il numero verde per segnalare le emergenze negli Stati Uniti, o in questo caso l'avvistamento di 'Ufo'. Della notizia parla oggi il Los Angeles Times.



Sul mistero stanno indagando la polizia di New York e la Federal Aviation Administration, l'ente del governo che sorveglia sul traffico aereo nei cieli americani. Le segnalazioni sono arrivate attorno alle 13,30. Secondo alcuni potrebbe trattarsi di semplici palloncini ma per il momento le autorità non sono in grado di dire che cosa fossero gli strani 'oggetti volanti non identificati'.
Uno degli oggetti, diverso dagli altri, descritto dai testimoni come simile ad una “medusa” con luci riflettenti, sembra librarsi nel cielo come se volesse appositamente “farsi notare” dai passanti.



L'avvistamento non è rimasto un segreto a lungo, molte persone ne hanno parlato su Twitter e hanno messo in rete fotografie e filmati.

La Faa ha esaminato i dati rilevati dai radar sul cielo di New York, e chiamato in causa la torre di controllo dell'aeroporto La Guardia, ma ha confermato solo la presenza dei soliti elicotteri da turismo che sorvolano l'isola di Manhattan e l'Hudson river. Nulla in grado di spiegare la "valanga" (lo scrive il Los Angeles Times) di segnalazioni che hanno ricevuto. Niente da segnalare anche secondo il National Weather Service, il servizio meteorologico americano che utilizza palloni aerostatici per controllare le condizioni atmosferiche e l'intensità del vento.

Insomma, nessuna spiegazione ufficiale: "Lasciamo che sia la gente a trarre le conclusioni su quello che ha visto", ha concluso il portavoce della Faa Jim Peters.



Fonte: http://www.america24.com/news/gli-ufo-sopra-new-york-indaga-la-faa

mercoledì 13 ottobre 2010

Il caso di Bob White: la prova definitiva circa l’esistenza di civiltà aliene?

L’avvistamento U.F.O. che vide coinvolto Robert Lee (Bob) White non è il solito (anche se sorprendente) resoconto relativo ad una luce misteriosa nella notte o ad un velivolo di presunta origine extraterrestre, poiché è un unicum nella storia dell’investigazione sui dischi volanti: la straordinarietà consiste nel reperimento, in seguito al passaggio di un misterioso aeromobile, di un oggetto che risulta, con ogni probabilità, di fabbricazione aliena.



Robert Lee White (1931- 2009) è un cantante ed attore statunitense. E’ apparso in alcune serie televisive ed in qualche pellicola, come “Butterlfly”, dove ha recitato a fianco di Stacy Keach e di Pia Zadora.

Nel 1985 la vita di White cambiò improvvisamente: mentre stava viaggiando, sulla sua automobile, da Denver a Las Vegas, Bob e la sua compagna furono protagonisti di un incontro ravvicinato del terzo tipo. I due, infatti, poterono osservare sbalorditi, al confine tra il Colorado e lo Utah, un ordigno non identificato che solcava il cielo. Lo stupore crebbe, quando Bob trovò un oggetto metallico che era caduto dall’U.F.O.: egli non rivelò mai alcunché dell’accaduto fino a quando andò in pensione, nel 1996.

In quell’anno Bob, su consiglio del M.U.F.O.N, cui si era rivolto, mandò un frammento dell’oggetto al N.I.D.S. (National Institute of Discovery Science).[1] L’istituto a sua volta consegnò il reperto ad un laboratorio del New Mexico affinché fosse compiuta un’analisi metallurgica. Altri esami furono condotti alla fine degli anni ‘90 del XX secolo, mentre vari programmi televisivi e radiofonici dedicarono spazio ad uno dei più significativi casi dell’Ufologia.

Bob White firmò una dichiarazione giurata circa il suo avvistamento. Nel 1998 superò l’esame con il poligrafo. Nel 2000 venne a sapere che l’oggetto da lui reperito era identico a quello descritto in un documento recentemente declassificato e riferito ad un episodio occorso nel 1940. L’oggetto era esaminato all’interno di un rapporto militare del Counter Intelligenge Corps. Il file era denominato “Flying saucer from Denmark”. Nello stesso anno Bob ed il suo socio, Larry Cekander, aprirono il Museo dell’inesplicabile a Reed Springs (Montana).

Furono in seguito condotti altri test del “manufatto”: risultò che irradiava energia elettromagnetica, raggi gamma e neutroni.

Le analisi più accurate dell’oggetto furono eseguite da David Lamb, esperto in fisica dei materiali. L’artefatto rivelò la struttura policristallina di un semiconduttore. Vi fu rintracciata una concentrazione di argento pari al 4,3 per cento: sulla Terra l’argento in questa concentrazione è usato come catalizzatore nelle reazioni chimiche. Lamb affermò che, associato all’alluminio, potrebbe essere usato per dissipare campi elettromagnetici. Lo scienziato ipotizzò che fosse un quasi-cristallo di struttura molto complessa. Quasi-cristalli di questo tipo sono stati creati solo negli ultimi anni nell’ambito della nanotecnologia.[2]

Secondo altri studiosi, che, però, non motivano le loro conclusioni, l’oggetto di White sarebbe sovrapponibile a prodotti terrestri.


[1] Il M.U.F.O.N., Mutual U.F.O. network è una delle più importanti associazioni ufologiche del mondo, nata negli Stati Uniti nel 1973, in seguito alla crisi di due gruppi storici, l’A.P.R.O. ed il N.I.C.A.P.

[2] I quasi-cristalli sono solidi di composti intermetallici che, pur presentando caratteristiche simile a quelle dei cristalli, ne differiscono per una posizione non periodica degli elementi costitutivi ed in quanto si discostano dalle leggi della cristallografia. I materiali quasi-cristallini sono per lo più rappresentati da leghe di alluminio con nichel, ferro e cobalto. I quasi-cristalli possiedono notevole leggerezza, resistenza alle deformazioni e buona conduttività. Fu un materiale quasi-cristallino quello reperito a Roswell nel 1947?

Fonti:

Enciclopedia delle scienze, Milano, 2005, s.v. quasi-cristalli
R. Malini, U.F.O., il dizionario enciclopedico, Milano- Firenze, 2002, s.v. M.U.F.O.N.
B. White, U.F.O. hard evidence, 2009

Fonte: http://zret.blogspot.com/2010/10/il-caso-di-bob-white-la-prova.html

La sonda Hayabusa riporta sulla terra traccie di vita aliena?

In questi ultimi giorni l’Agenzia Spaziale Giapponese (la Japan Aerospace Exploration Agency, altrimenti nota come JAXA), ha reso nota la notizia del rinvenimento, all’interno di una sonda tornata dallo spazio nel giugno scorso, di alcune particelle di natura sconosciuta.



La sonda, denominata Hayabusa, fu spedita nello spazio circa sette anni fa (2003) con la missione di atterrare su un asteroide chiamato Itokawa, situato tra Marte e Giove, e prelevare alcuni campioni nel tentativo di trovare indizi sulla composizione di questi macigni dello spazio e sulle origini del nostro sistema solare. Dopo un viaggio di andata, durato più di due anni, Hayabusa è riuscita nel suo scopo e dopo essere atterrata sul piccolo asteroide ne ha prelevato alcuni campioni.
Tra questi, sono state individuate alcune particelle che presenterebbero caratteristiche diverse dalle consuete polveri raccolte in questo tipo di missioni. A quanto risulta, da esami preliminari, esse potrebbero contenere tracce di una forma di vita sconosciuta, ma per avere l’eventuale conferma di questa eccezionale scoperta occorrerà attendere ulteriori analisi specifiche che verranno effettuate nei prossimi mesi dagli scienziati dell’agenzia spaziale giapponese.

Fonte: http://danilo1966.splinder.com/

lunedì 11 ottobre 2010

"Quei segnali captati provengono dalle astronavi su Saturno"

In una intervista al dottor Norman Bergrun da parte di un ricercatore e giornalista di "UFO Magazine", è trapelata la notizia che "Il segnale captato dalla sonda Cassini proveniva dalle astronavi aliene in orbita su Saturno!" (qui, nell'immagine, vedete appunto il segnale registrato dalla Cassini)



Ma chi è Norman Bergrun? Bergrun ha lavorato come ricercatore alla NASA per 12 anni, poi è andato alla Lockheed Missili e Space Company (ora Lockheed Martin), dove era responsabile della pianificazione e analisi delle prove di volo per la Marina di lancio dei missili Polaris. Durante i suoi tredici anni alla Lockheed, egli ha anche servito in qualità di scienziato responsabile per le applicazioni satellitari e spaziali Norman Bergrun aveva intrapreso uno studio dettagliato di immagini della NASA provenienti dalle sonde spaziali Voyager 1 e Voyager 2 relative a fotografie degli anelli di Saturno. Egli ha scoperto come gli anelli sono formati da emissioni elettromagnetiche emergenti da gigantesche veicoli (EMV) e che questi sono controllati da una forma di intelligenza extraterrestre. In uno studio pubblicato sul suo libro "Ringmakers of Saturno" mette in risalto ricerche effettuate su molte immagini fotografiche a colori provenienti da Saturno ma di fonte NASA. Al Dottor Bergrun vanno le congratulazioni della comunità di ricercatori, per le sue migliaia di ore di studio e la documentazione delle sue conclusioni.



"I misteriosi segnali captati dalle sonde spaziali come le vecchie Voyager 1 e 2 e la super tecnologica Cassini Huygens, sono la dimostrazione della presenza di giganteschi veicoli spaziali che sono operanti nelle vicinanze di Saturno, il secondo pianeta più grande del nostro sistema solare. E non solo! La presenza di tali veicoli ET è sicuramente uno dei più importanti ... segreti di scoperte fatte nello spazio. Grandi veicoli cilindrici, appartengono ad una sconosciuta e altamente sofisticata civiltà extraterrestre; questi sono presenti anche nelle regioni di Marte e Luna." (N. Bergrun). Una enorme ombra di un'astronave aliena che si proietta sul suolo di Marte. Nel 1996, il grande telescopio spaziale Hubble era alla ricerca di nuove Lune su Saturno e Giove. Ma quel giorno il telescopio ha avuto modo di fare delle fotografie a infrarossi di Saturno e proprio sulle quelle fotografie, sono stati scoperti misteriosi veicoli, di origine sconosciuta, che potrebbero essere Astronavi madri o comunque un certo tipo di grandi vettori di trasporto alieni.



Una di queste misteriose astronavi sembra avere un diametro simile a quello della Terra e un'altra ha più di cinquantamila chilometri di lunghezza! Nel suo libro "Ringmakers di Saturno", il dottor Norman R. Bergrun, in collaborazione con Walter Vincenti, professore emerito di aeronautica e astronautica presso la Stanford University, ha descritto gli anelli di Saturno, che in realtà non sono del tutto naturali ma artificialmente costruiti dalle gigantesche astronavi cilindriche ET- veicoli operanti nelle vicinanze del pianeta. Chi sta facendo e creando questi anelli e altri dispositivi artificiali nel nostro sistema solare? Qual è il motivo di tutto questo? Non dimentichiamoci che il Colonnello Philip Corso, nel 1947, ebbe un incontro con un essere ET. In questo incontro, Corso chiese da quale pianeta venissero e quali erano i loro scopi. La risposta era: "Noi siamo I CREATORI". Noi siamo anche chiamati IGIGI". Loro sono quindi i creatori di Mondi? Se leggiamo gli antichi testi Sumeri (Enuma Elish), i famosi Nephilim erano descritti come i Guardiani e Creatori dei Mondi. Non sembra che desiderino contattarci per ora. Ma qualcosa si muove nella direzione giusta.

Tutti sappiamo che si tratta di esseri e civiltà extraterrestri altamente avanzati, in grado di creare cose incredibili nel nostro sistema solare. Per il loro aiuto hanno enormi veicoli che possono essere misurati in diametri di pianeti come la Terra. Un veicolo ET di una tale enorme dimensione ha la capacità di sostenere tutta una civiltà.

Sono anche in grado di creare gli anelli intorno a pianeti enormi come Saturno o Giove e di creare satelliti o lune intorno ad essi. Pare anche noi siamo parte di questo grande progetto. Che cosa si può interpretare da ciò?

Fonte: http://misterobufo.corriere.it/

Briefing del Disclosure project in italiano

Vi segnalo la pubblicazione in italiano del famoso documento relativo al DISCLOSURE PROJECT, il programma statunitense ideato dal Dott. Steven Greer, volto alla divulgazione mondiale del problema UFO/ET.



Invitandovi a scaricare e leggere questo incredibile documento faccio i complimenti al blogger Danilo per il suo faraonico lavoro...
Link al documento: http://files.splinder.com/dc4c322fff8e1d8ff3280fbcec6e998c.pdf

Fonte: http://danilo1966.splinder.com/

Dischi Volanti FBI ed epidemie

C'è una sottile relazione fra UFO ed epidemie? Al momento non sembrerebbe esserci nessuna correlazione evidente fra i due fenomeni, ma nel 1949 c'era qualcuno che sembrava avesse dei sospetti concreti.




Tutto è venuto a galla dalle migliaia di pagine declassificate negli anni dal Federal Bureau of Investigation (FBI) e leggendo pazientemente, pagina per pagina, ci si imbatte in un documento datato 6 settembre 1949. La pagina in questione era indirizzata direttamente al direttore dell'FBI, all'epoca il mitico Edgar Hoover, da parte del SAC (Strategic Air Command) di Indianapolis. Come ben è risaputo il Comando Aereo Strategico degli Stati Uniti d'America, ufficialmente sin dal 1947, aveva un interesse notevole per la questione dei “dischi volanti” e le prime risposte, in merito allo strano ed enigmatico fenomeno aereo, era che potessero anche essere di origine interplanetaria, anche se questa tesi non è stata ancora comprovata ufficialmente da parte di documenti declassificati dal FOIA americano. Nel documento in questione, in cui vengono censurate le generalità identificative dei protagonisti, si legge che una persona dell'OSI (Office of Special Investigations) dell'USAF (United States Air Force), che operava all'interno del Benjamin Harrison Air Base, aveva chiamato l'ufficio federale per conoscere delle informazioni supplementari in materia di “dischi volanti” e aveva dichiarato che era stato da poco incaricato per conoscere un dottore, le cui generalità sono rimaste ignote fino ad oggi. Secondo l'agente dell'OSI, l'uomo da interrogare era stato testimone di un avvistamento UFO, che sarebbe avvenuto nelle vicinanze di Lake of the Woods (Lago dei Boschi), in Canada, all'incirca il giorno 1° luglio 1949. E fin qui nulla di strano, come sappiamo in quei periodi gli avvistamenti di “dischi volanti” e similari erano all'ordine del giorno, tanto da far nascere delle commissioni di studio ed indagine in seno alle forze armate e di “intelligence” di mezzo mondo. Ma, leggendo il documento, la storia si infittisce. A quanto pare il “disco volante” avvistato dall'enigmatico dottore, che per comodità da ora chiameremo dottor “X”, fu notato anche da un agente della stessa FBI. Secondo il racconto, riportato sul documento ufficiale, il dottor “X” tornando dal Canada, destinazione Decatur (Indiana), si imbatte in una strana epidemia, che a primo impatto sembrava causata da poliomelite. La malattia, secondo il dottor “X”, aveva una forte correlazione con i “dischi volanti”. E, come paragone, citava un episodio simile che accadde in Carolina nel 1948. Proprio in quella occasione, secondo il dottor “X”, erano stati avvistati degli UFO, con la conseguente nascita e il diffondersi dell'epidemia di poliomelite. Anche se erano delle supposizioni, visto che non erano state mostrate prove incontrovertibili di ciò, il dottor “X”, forte della sua esperienza nel campo medico, analizzò tutto ciò che era addebitabile ad una epidemia di poliomelite, sfogliando tutta la letteratura scientifica dell'epoca e concentrandosi, soprattutto, su sintomi, diagnosi e così via. Il risultato che venne fuori fu ancora più inquietante. Secondo il documento dell'FBI, il dottor “X” aveva scoperto che in realtà non si trattava di epidemia di poliomelite, ma probabilmente dovuta ad avvelenamento di uranio, che sappiamo benissimo essere un elemento metallico radioattivo. Se ciò dovesse confermarsi un giorno concreto e con prove empiriche ufficiali, rafforzerebbe la tesi che alcuni UFO siano per davvero (indirettamente o meno) una minaccia per l'ecosistema biologico terrestre. Ma ritorniamo al documento. Vi si legge, inoltre, che il misterioso agente dell'OSI abbia poi contattato uno dei medici di stanza al Benjamin Harrison Air Base sulla questione e aveva fatto una ricerca che consisteva nel trovare dati inerenti la correlazione fra avvistamenti di UFO ed epidemie, in questo caso concentrandosi su quella poliomelitica, anche se il dottor “X” aveva presuntamente appurato che si trattava invece di avvelenamento radioattivo da uranio. Sul documento dell'FBI non viene citato se il risultato della ricerca abbia portato a dei risultati. E se invece si fossero avuti? Dove sono andati a finire? Dato che c'era, appurando dal documento, l'interesse degli Uffici Investigazioni Speciali dell'Aeronautica militare statuintense e le industrie che lavoravano per essa, si potrebbe ipotizzare che sia stato tutto secretato, magari per utilizzare le risultanze delle ricerche in fantomatiche armi biologiche e batteriologiche. E visto che eravamo in periodo di guerra fredda e attacchi “top secret” non si può escludere che ciò sia accaduto per davvero. Oppure sia stato invece analizzato per bene il tutto, perfezionato e poi, una volta avuta la certezza che non avrebbe fallito, la “nuova arma” biologica sia stata testata qualche anno più tardi, sotto le teste ignare dei cittadini. Ma sono soltanto delle ipotesi, illazioni, non suffragate da prove certe. E chi scrive è contro il sensazionalismo e il cospirazionismo più becero. Il documento si conclude affermando che la tesi dell'enigmatico dottor “X” ha ricevuto una forte repulsione in seno all'Indiana University Medical School di Indianapolis, con i medici che hanno risolto la questione con grosse risate e che tutto risultava (secondo loro) il frutto di un grande scherzo. Ma non è l'unica conclusione, vi si legge che dottor “X” aveva dichiarato che anche nel Canada c'erano stati strani eventi, parlando di enigmatici resti di “dischi volanti”, senza dichiarare date e luoghi precisi. Ci domandiamo, quale spunto ci può dare questo documento? Sicuramente, se ciò che è scritto è accaduto per davvero, apre scomodi e inquietanti interrogativi: quanti eventi simili sono accaduti e si preferisce tacere? Probabilmente un discreto numero, basti pensare che è risaputo cosa possa portare un IR2 (Incontro Ravvicinato del 2° Tipo, ossia incontri caratterizzati dall'interazione dell'oggetto misterioso con l'ecosistema circostante) a dei testimoni oculari. Un esempio è quello che accadde nel periodo indicato tra il 1977 e il 1978 in Brasile, dove alcuni Stati furono colpiti drammaticamente da eventi UFO, con testimoni sovente colpiti da gravi malattie prodotte dall'interazione con oggetti volanti non identificati, ma l'elenco potrebbe continuare. Quindi concludendo, esiste un documento ufficiale, in cui si accenna ad una ipotetica correlazione fra UFO ed epidemie, che potrebbe portare (secondo chi scrive) a riconsiderare in modo diverso il contatto fra esseri umani e intelligenze extraterrestri, che presto o tardi che mai riguarderà tutti noi. Non a caso esiste la procedura di “quarantena” per gli astronauti, quando questi sono tornati sulla Terra dopo missioni nello Spazio. Sono solo coincidenze?
Sotto il documento scannerizzato:




Fonte: http://www.acins.eu/Dischi%20Volanti%20FBI%20ed%20epidemie.htm

Concetti Alieni: Intervista col Dr.John Mack

La ricerca di John Mack sulle abductions aliene lo ha spinto lontano dal mondo accademico, ma lo Psichiatra di Harvard e il suo Program for Extraordinary Experience Research costruiscono la "scienza del sacro".



"Area di Virginia - emozionante", John Mack scrisse in una nota del 1964. Si riferiva ad una possibilità per sviluppare nuovi metodi per la cura mentale all'ospedale del Massachusetts. Però questo entusiasmo e questo spirito per il rischio è un riassunto pulito della lunga e controversa carriera dello psichiatra di Harvard, come scienziato e attivista.
Mack non ha mai evitato l'esplorazione di frontiera. Mentre molti dei suoi colleghi lavoravano tranquilli nella torre d'avorio di Harvard, Mack protestava contro i test nucleari nel Nevada, volava verso le guerre in Libano per dare aiuto alla diplomazia in Medio Oriente e collaborava con i colleghi Sovietici durante la Mosca della guerra fredda. Fatto più famoso, ascoltava le persone che gli raccontavano storie di visite aliene e di abductions e credeva in loro.

Il suo comportamento, inusuale per un accademico di alto livello, lo ha trasformato in una figura divertente di 71 anni per il mondo ufficiale, un moderno Don Chisciotte per quelli di orientamento progressista e un cavaliere sul cavallo bianco per quelli che credono che gli alieni siano fra noi. Persino quegli amici e colleghi contrari alle teorie sulle abductions di Mack, riconoscono il suo profondo impegno nell'affrontare i problemi a tutti i livelli personali, sociali e spirituali. "La sua visione davvero importante è che le persone possono cambiare, possono aprirsi", dice un amico accademico.

Un altro amico dice che nel cuore di Mack c'è la passione del comprendere e alleggerire la sofferenza umana. Ironicamente, l'insolito viaggio di Mack nel reame alieno gli ha portato la sua quota di sofferenza, dai danni alla sua credibilità professionale, alla perdita di vecchi amici e alla rottura di un lungo matrimonio. Mack stesso sembra faticare a spiegare il perchè è quello che è, data la mancanza passata sia nell'attivismo sociale che nelle materie spirituali. Un bambino introspettivo come si descrive, nato in una famiglia di accademici Ebrei Tedeschi a New York. Suo padre legge la Bibbia, ma solo come letteratura in questa famiglia atea.

Però la sofferenza non è stata un concetto astratto nella sua giovane vita. La madre biologica di Mack è morta per appendicite quando lui aveva solo 8 mesi. La sorella di sua madre si sposò più tardi con un sopravvissuto all'Olocausto, un uomo che divenne un esperto nel processo di gruppo e nella psicoterapia. Un altro zio era malato di mente e venne lobotomizzato. "Questo fu un grande fattore nella mia scelta di entrare in psichiatria", dice. Il manicomio che vedeva durante i viaggi verso il paese lo catturò. Per l'età di 12 anni, stava divorando libri di psicologia nella libreria della sua scuola.

Dopo aver finito la scuola di medicina e sposato Sally Stahl nel 1959, partirono per un'esperienza di due anni in cui Mack servì come psichiatra dell'Air Force in Giappone, dove il primo dei loro tre figli nacque. Lo shock culturale fu intenso. La vita in quel posto, ricordò più tardi, gli insegnò quanto "fantasticamente etnocentrici ed ecologicamente distruttivi possiamo essere noi Americani". La famiglia tornò negli Stati Uniti e Mack entrò in psichiatria ad Harvard negli anni '60, quando le idee sulla salute mentale erano state revisionate. Lui giocò un ruolo chiave nel creare una nuova clinica psichiatrica sia per pazienti esterni che interni nel vecchio ospedale di Cambridge di cui Harvard aveva preso il controllo.

La passione di Mack per T.E.Lawrence lo portò a scrivere una approfondita biografia dell'enigmatico uomo che giocò un ruolo chiave nella politica del Medio Oriente e nel 1977, lo sforzo lo portò al Premio Pulitzer. Lawrence visse una visione creativa del cambiare il mondo, cosa che fece appassionare, uno dei suoi amici dice ossessionare, Mack.

Per i primi anni '80, quando entrò in quella che per molti professori sarebbe la confortevole mezza età, Mack, sotto la spinta dei suoi figli, venne attirato in due altri territori vergini, il regno dei quesiti spirituali e il mondo dell'attivismo politico. Sperimentò la respirazione olotropica e le droghe psichedeliche. Venne attirato nella politica del Medio Oriente, incontrandosi con Yassir Arafat a Beirut per discutere prospettive di pace. In seguito si lanciò in un crescente sforzo antinucleare durante gli anni di Reagan, esplorando gli aspetti psicosociali della minaccia di guerra nucleare e testimoniò davanti al Congresso un problema come gli incubi infantili di un olocausto nucleare. Infine si spinse in un ruolo più attivo; la sua intera famiglia venne arrestata nel 1986 nel Sito di Test governativo del Nevada per aver protestato sulle detonazioni nucleari sotterranee.

Il suo lavoro respiratorio in particolare, impostò le basi per il suo interesse sugli alieni. "Ero aperto alla possibilità che esistesse un mondo oltre quello che possiamo vedere", ricorda. Mack iniziò a vedere pazienti che descrivevano una varietà di incontri alieni e creò il Programma per la Ricerca sulle Esperienze Straordinarie (PEER) nel Centro di Harvard per il Cambiamento Psicologico & Sociale. (Correntemente il Centro e il PEER non sono affiliati con Harvard.) Il suo libro del 1994 sul soggetto ( Abduction), che si concentra su interviste che descrivono le esperienze di un gruppo di 70 persone che affermarono di essere state addotte, provocò la ridicolizzazione e l'indignazione nei media ufficiali e una investigazione di Harvard nei suoi metodi scientifici.

Imperterrito, Mack rimase fermo, raccogliendo altri dati e intervistando persone da tutto il mondo, pubblicando Passport to the Cosmos: Human Transformation and Alien Encounters nel 1999, che si concentrava su miti relativi agli alieni ed esperienze nelle culture native, dall'Amazzonia all'Africa del Sud. Di persona, Mack ha i tratti cauti di uno studioso, la combattività di una figura attaccata dai media e l'entusiasmo innocente di un giovane studente di college che scopre sè stesso. Durante una lunga intervista nei centri del PEER, Mack ha parlato con New Age sulla sua ultima frontiera. Quello che segue è un riassunto dell'intervista.

Domanda: Qual'è stato il primo incontro con il fenomeno alieno?

Risposta: Ho letto un articolo che trattava il fenomeno come emergenza spirituale e un collega nel mio corso di respirazione, mi portò a vedere Budd Hopkins (autore di diversi libri sugli alieni) nel Gennaio 1990. All'inizio io non credevo che fosse possibile incontrare esseri esterni alla Terra, ma divenne chiaro che non avevo altro modo per spiegare cosa stesse accadendo: se diverse persone che non sono connesse hanno le stesse dettagliate esperienze, allora non hai a che fare con un effetto generato internamente. Quindi divenni curioso.

D: Come verifichi l'attendibilità di queste affermazioni?

R: Faccio una valutazione psicologica accurata dei loro stati mentali, prendo la loro storia psicologica, gli esami clinici standard e, in alcuni dei primi casi, batterie di test psicologici. Valuterò se abbelliscono la verità. C'è altro, con cui ancora combatto. La sensazione che una persona stia parlando come se sia stata lì, questa viene dal linguaggio del corpo, lo sguardo nei loro occhi, dal non avere altri piani. Sto lavorando per definire meglio questi punti.

D: Quindi vedi quello che stai facendo come scienza?

R: Devo essere aperto al fatto che ci sono reami di dimensioni della realtà che non conosco. La conoscenza non è la stessa quando non puoi creare un esperimento controllato, ma rimangono ancora vie affidabili per conoscere. Non posso creare un esperimento che raccoglie un gruppo di UFO. Però credo che esista una qualità d'apertura di mente e rigore che possiamo applicare. Possiamo sviluppare degli standard di autenticità, attendibilità, molteplicità di testimonianze. Questa può essere considerata una scienza del sacro o dell'esperienza umana.

D: Quali tipi di standard visualizzi per tale scienza?

R: Abbiamo un progetto sulle esperienze anomale al PEER, che deriva da un workshop del 1999 sull'argomento che ha incluso teologi, antropologi, astrofisici e filosofi. Non guardiamo solo il fenomeno delle abduction, ma le esperienze di pre-morte e altri fenomeni simili che non cadono in una singola disciplina. Noi vogliamo esplorare le tradizioni dove esistono, se non standard, tradizioni sulla testimonianza oculare e sulla verità, metodi sul come decidere chi prendere seriamente. Le tradizioni Buddiste e Cattoliche affrontano questo in dettaglio, per esempio nel determinare cosa sia miracolo e cosa no. Padre Corrado Balducci, un gentiluomo vicino al Vaticano, una volta mi colpì dicendo che la Chiesa prende molto seriamente questi rapporti sugli UFO e sulle abductions, perchè sembrano esserci molte testimonianze attendibili. Ho iniziato a pensare a questa nozione del testimone sacro o del testimone del sacro. Non vogliamo prendere, per esempio, gli standard Cattolici o Buddisti, ma possono essere delle guide.

D: Quindi questi standard possono essere applicati ad ogni sorta di esperienza anomala?

R: Il mondo New Age è pieno di persone che lavorano su tutto dalle esperienze aliene al channeling, ma non ci sono criteri reali per dire cosa prendere seriamente. Abbiamo molte critiche appropriate sul lavoro new age. Solo perchè qualcuno dice che può canalizzare qualcosa, non significa che sia vero. Il metodo scientifico ha mezzi per decidere sull'attendibilità di evidenze fisiche. Però se non ci sono evidenze fisiche, segni fisici sul corpo per esempio, ci devono essere modi per raccogliere dati e determinare la validità.

D: Stai cercando con forza di portare la scienza in un'area che è dominio della religione?

R: Barbara McClintock, vincitrice del Premio Nobel in genetica, ha descritto il suo modo di conoscere come altamente soggettivo. Lei potrebbe cadere in amore con spighe di grano; si è fusa con quello su cui lavorava. Chiaramente, dopo aver appreso in questo modo interconnesso e soggettivo, allora puoi usare la tua mente razionale per trovarne un senso. Però il tuo strumento di conoscenza è il tuo intero sè, il tuo sè intuitivo, la tua piena coscienza. Quello che i bravi scienziati e quelli che ci portano "oltre il velo" hanno in comune, è il pieno impegno con questo altro sè.

D: Dici che il lavoro respiratorio ti ha aperto ad altre visioni del mondo. Come si è rivelato questo?


R: Ho realizzato che non ero bloccato nella mia torre accademica e psicoanalitica, mi sono espanso oltre il guscio. Ho avuto questo senso di connessione con tutte queste persone, che era inspiegabile per me. Questo senso per cui ognuno di noi è in qualche modo una persona aperta e che ama e che eravamo una sola cosa in un certo modo, che in condizioni naturali possiamo connetterci in un modo molto differente dal solito isolamento competitivo in cui viviamo.

D: Come si relaziona questo con gli alieni?


R: Siamo esseri spirituali connessi con altre forme di vita e col cosmo in modo profondo e lo stesso cosmo contiene una intelligenza. Non è solo materia morta ed energia.

D: Le tue idee sulle abductions, sono più accettate ora nelle vie ufficiali, rispetto al 1994?

R: No, al contrario. Ci sono coloro che hanno paura di quello che vedono come il pericolo del ritorno dell'irrazionale. Però agli estremi c'è una crescente eccitazione e un interesse nel comprendere una realtà non conosciuta tramite il metodo scientifico tradizionale. Quindi c'è come un riscaldamento, non per una guerra di paradigma, ma un discorso non molto amichevole tra visioni in contrasto.

D: Gli "esperienti" del contatto alieno, vengono considerati pazzi nel mondo ufficiale. Li vedi come una minoranza oppressa?

R: La ridicolizzazione di questi individui e la negazione delle loro storie ha profonde implicazioni morali. Una società non può sopravvivere a lungo se chi racconta la verità viene respinto. Io credo che questi testimoni dicano la verità, nonostante il fatto che quello di cui parlano non può essere vero secondo la visione materialista dominante nel mondo. Il fatto che vengano respinti non li rende una minoranza soppressa. Ho iniziato a vedere che l'errato respingimento delle testimonianze di attendibili testimoni era dovuto al fatto che ciò che riportavano non combaciava con la visione dominante del mondo.

D: Come reagisci alle strane varietà di alieni descritti dagli addotti?


R: L'intero discorso della demografia aliena è piuttosto ironica in un certo modo, alcuni biondi, altri rettiliani, altri come insetti, altri come mantidi religiose e chiaramente i grigi. L'intero discorso in un certo modo è comico. Quindi arrivi sulla loro provenienza stellare. Sembra uno scherzo cosmico. Quando una cultura diviene sterile e limitata nella sua visione, arriva qualcosa che strappa l'intero sistema.

D: Quindi credi personalmente in questo fenomeno?


R: Non serve sforzo. Non si può spiegare in modi puramente interpsichici. Molte persone hanno queste esperienze nel mondo, spontaneamente. Deve arrivare da qualche luogo, quella che James William ha chiamato "provocazione dall'esterno". Lo vedo nel contesto della crisi ecologica globale. La Terra è una fonte di creazione e vita e per ignoranza, avidità e aggressione, la stiamo distruggendo. Vedo un risveglio delle coscienze in questo, una riconnessione spirituale col sacro, col divino.

D: Il pedaggio personale e professionale per aver scavato nel fenomeno abductions, è stato troppo alto?


R: Non ho rimpianti. Nonostante le critiche e gli attacchi, ho incontrato così tante incredibili persone aperte alla conoscenza. Ho probabilmente guadagnato più colleghi e amici da quando ho iniziato questo lavoro, rispetto a quelli che avevo nel periodo precedente, sono semplicemente differenti. Non risuono allo stesso modo con un numero di altre persone. E' stata come un'espansione dei miei orizzonti e un'apertura a connessioni e possibilità eccitanti, più che una sofferenza. Quello che mi ha portato a sentirmi bene è che le persone hanno iniziato a cercare in anomalie di altro tipo. Ci sono stati molti altri pionieri prima di me.

R: Vuoi avere un'esperienza di abduction?


R: Non penso. Una ragione è che spesso è spaventoso, ma penso che potrei gestirla. Secondo, la mia attendibilità e il mio ruolo come testimone dei testimoni, dipende sul mio essere pulito in questo punto. Ho visto esempi in cui investigatori che hanno avuto esperienze o hanno riconosciuto le loro esperienze, hanno perso credibilità come investigatori. Sento di avere un ruolo diverso. Non mi permetto di pensare troppo a questo.

Fonte: http://www.altrogiornale.org/news.php?extend.4957

venerdì 8 ottobre 2010

E vi fu guerra in cielo...

Un altro interessante articolo del blogger Zret...



E vi fu guerra in cielo: Michele ed i suoi angeli combatterono contro il dragone; anche il dragone ed i suoi angeli combatterono, ma non vinsero e per loro non fu più trovato posto nel cielo. (Apocalisse 12,7-8)

Uno scenario verosimile?

Scrive Daniele Dellerba: "Nel recente documentario di "History Channel", "A caccia di UFO: spie extraterrestri", si ipotizza che alcuni U.F.O. siano stati abbattuti grazie a nuovi tipi di laser ad alta potenza, in via di realizzazione in alcuni famosi laboratori statunitensi. Questi prototipi di raggio anti-U.F.O. preoccuperebbero, secondo gli autori, gli alieni, che così spierebbero queste aree di ricerca. Se così fosse, a nostra insaputa, sarebbe stato guadato un Rubicone strategico. Disponendo, infatti, di un'arma anti-intrusione in grado di colpire velivoli non terrestri anche a lunga distanza nello spazio, diventerebbe meno pressante conservare il segreto con le masse. Ovviamente, oltre alle difese laser, deve anche essere disponibile un modo per schermare le armi a raggi dai grandi black out energetici che gli U.F.O. producono, altrimenti questi armamenti sono inutili per minacciare gli extraterrestri. Se esistono queste armi laser, vedremmo spuntare ovunque nuove strutture locali in ogni stato per produrre grandi quantità di energia elettrica: forse qualcuno noterà un nesso con la rinata mania internazionale di costruire centrali nucleari (anche in Italia)."

Queste osservazioni si incuneano nel dibattito esopolitico che diviene sempre più attuale. Le bellicose dichiarazioni di un esponente politico giapponese, che ha invitato a considerare l'eventualità di un’aggressione aliena contro cui è necessario armarsi, suonano come l’ennesimo appello a combattere il nemico esterno creato dal nulla. Anche Stephen Hawking ha voluto mettere in guardia contro colonizzatori provenienti da lontanissimi pianeti: le frasi del cosmologo britannico, neanche tanto sibilline, paiono in linea con gli scopi del governo occulto. Quali sono i fatti cui si riferisce il ricercatore indipendente Dellerba? Astronavi di civiltà spaziali sono abbattute dai terrestri, ma questo non è un fenomeno recente ed i militari hanno solo, negli ultimi anni, perfezionato i sistemi d’arma per neutralizzare gli “intrusi”.

E’ forse stato un errore credere che fosse possibile stipulare un accordo o un patto di non aggressione con i governi mondiali: ora le forze armate del pianeta, avvalendosi della retro-ingegneria che ha consentito loro di progettare e costruire velivoli e strumenti bellici sempre più sofisticati e letali, stanno per avere il sopravvento su esseri che hanno sottovalutato non solo le capacità tecnologiche del nemico, ma soprattutto la sua incommensurabile perfidia. L’"Iniziativa di difesa strategica" - S.D.I. (alias “Scudo spaziale”), i satelliti, le armi ad energia diretta sono da decenni impiegati contro gli avversari della Cabal, sovente con successo. Diversamente, si spiegherebbe la militarizzazione dello spazio? Vogliamo forse cadere nel tranello e cominciare un’altra guerra infinita contro un inafferrabile Bin Laden cosmico e concentrare l’odio contro un Goldstein galattico? Continua ad echeggiare l’avvertimento (inascoltato) di Werner Von Braun, per bocca della sua portavoce, Carol Rosin: “the last card, the last card”. L’ultima carta cui si riferiva la Rosin è appunto lo spauracchio extraterrestre: non neghiamo che possa esistere un pericolo esterno, ma non coinciderà mai con quello additato dall’O.N.U. e dalle altre screditate istituzioni nazionali ed internazionali.

E’ il solito gioco delle parti: le autorità intendono demonizzare esseri benevoli per perpetuare il loro perverso dominio. Purtroppo creature “gandhiane” non hanno reagito o hanno reagito in modo molto blando agli attacchi sferrati dai militari, forse confidando nella loro superiorità tecnologica e spirituale, ma certi farabutti comprendono solo le maniere forti. La ripercussione è la seguente: sembra che alcuni esseri siano ridotti a mal partito. In caso di conflitto, specialmente se i terrestri potessero contare su potenti alleati, l’esito non sarebbe scontato. Il teatro di guerra è stato già accuratamente mappato, ricavandone una configurazione elettronica tridimensionale (Progetto R.F.M.P.): il teatro di guerra è il mondo. Ecco perché le irrorazioni clandestine investono l’intero pianeta o quasi. La prossima conflagrazione sarà “la guerra dei mondi”.

E’ evidente che i media stanno cercando, assecondando la volontà di poteri occulti, di acclimare l’opinione pubblica alla possibilità del “contatto extraterrestre”: che certe notizie, come quella sulla nomina di un’ambasciatrice dell’O.N.U. per le relazioni con le civiltà stellari, siano diffuse per essere subito dopo smentite, poco importa. Il sasso è stato gettato. I telefilm Visitors e The event lanciano messaggi obliqui. Il contatto, però, sarà gestito secondo le bieche strategie ed i fini di un potere che ha sempre ingannato e vessato le nazioni. Possiamo credere alle “verità” del sistema? Quando, nel corso della storia, almeno quella degli ultimi decenni, il potere ha agito nell’interesse dei cittadini? La chiamata alle armi contro gli alieni “cattivi” potrebbe essere l’eccezione? Ammettiamo, per assurdo, che una tantum il governo mondiale intenda difenderci da assalitori esterni, chi di noi sarebbe tanto stupido da rispondere all’appello “Armiamoci e partite!” Vadano i governanti ed i loro lacché a combattere, a morire, dilaniati da una bomba, si tratti di stanare un inesistente Bin Laden da una grotta dell’Afghanistan, si tratti di sparare ad un soldato proveniente da chissà dove.

Fonte: http://zret.blogspot.com/

Oopart di origini sconosciute trovato in Russia.

Interessante notizia riportata dal blogger Danilo. Buona lettura...



Vladivostok – Durante alcuni scavi preparatori effettuati per la costruzione di un nuovo ponte a Vladivostok (città della Russia orientale), in vista del prossimo raduno dell’APEC (Asia-Pacific Economic Cooperation) previsto nel 2012, è venuto alla luce uno strano manufatto, presumibilmente molto antico: si tratterebbe di una strana piastra metallica contenente il 97% di alluminio e per il resto composto da piccole quantità di calcio, ferro, samario, piombo e tugsteno. La cosa sconcertante, che rende questo oggetto “sospetto”, è il fatto che l’uomo avrebbe cominciato ad utilizzare l’alluminio solamente un secolo fa o poco più, mentre le prime analisi effettuate in laboratorio avrebbero stabilito che il misterioso piatto risalirebbe addirittura a 2000 anni fa!
Valery Dvuzhilny, uno scienziato russo da anni interessato al mistero e al paranormale, chiamato in causa per dare la sua opinione in merito al ritrovamento, si è detto quasi certo che l’oggetto non abbia origini terrestri: egli, nella sua carriera di scienziato, da anni impegnato nella ricerca di prove di vita aliena sui resti di rocce e meteoriti provenienti dallo spazio, ha affermato che il ritrovamento di questo reperto, nonché la sua datazione, potrebbero costituire una prova tangibile di visite extraterrestri verificatesi nel nostro lontano passato, milioni di anni fa.
Nel frattempo l’oggetto, che ha un diametro di circa sei centimetri, è stato trasferito a San Pietroburgo presso l’Istituto di Fisica Nucleare, dove sarà esaminato dal dottor Igor Okunev che effettuerà analisi più dettagliate volte a confermare sia la composizione che la datazione del manufatto. Okunev si è comunque già espresso sul ritrovamento, affermando che “nulla di simile è mai stato scoperto prima d’ora” e che quasi certamente “si tratta di un oggetto che non ha nulla a che fare con l’uomo…
A rafforzare l’ipotesi che il misterioso disco non sia di questo mondo è giunta anche la notizia che degli ingegneri di Vladivostok avrebbero rinvenuto, in alcune rocce di arenaria raccolta in prossimità delle coste russe, alcune minuscole particelle di tugsteno risalenti a 250 milioni di anni fa ed aventi la forma di lastre, sfere ed addirittura a forma piramidale.

Fonte: http://www.openminds.tv/
Fonte: http://danilo1966.splinder.com/

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