lunedì 31 maggio 2010

Come rispondere ad un extraterrestre

Nel corso della storia dell'esplorazione dello spazio, l'essere umano ha sempre immaginato e sperato di poter entrare in contatto con una civiltà extraterrestre, con la quale discorrere del più e del meno: problemi di matematica, scambio di culture, guerre intergalattiche e via dicendo.



Abbiamo lanciato nello spazio non solo un singolo messaggio: dalle televisioni di 60 anni fa, le cui onde radio dovrebbero già aver superato decine di stelle con possibili sistemi planetari, a sonde come le Voyager, dotate di placche metalliche che riportano una serie di simboli che dovrebbero, in teoria, far notare la nostra presenza nello spazio.



La radioastronomia poi si dedica non solo ad ascoltare il cosmo, ma ha inviato attivamente dei messaggi nello spazio, nella speranza che qualcuno li riesca a ricevere e possa decifrarli.




Ma nel caso che una civiltà extraterrestre abbia ricevuto uno dei nostri messaggi, sia riuscito a decifrarlo e dovesse rispondere, come dovremmo comportarci?
Per prima cosa, dipende da come hanno interpretato il messaggio: se anche tutti i messaggi inviati nello spazio non recano alcun segno di ostilità, potrebbero esserci stati errori di traduzione che ne hanno modificato il significato. Non è infatti scontato che qualcuno che non conosce la chiave di cifratura di un codice matematico possa interpretarlo correttamente.
Possiamo fare un esempio banale: se inviamo un messaggio cifrato come

"Veniamo dalla Terra, non abbiamo intenzioni ostili. Vogliamo visitare il vostro pianeta."

durante il suo viaggio nello spazio, per esempio sotto forma di onde radio, il messaggio potrebbe venire alterato. Basta solo che la parola "non" venga rimossa dalla frase per modificarne completamente il senso.

Potrebbero quindi risponderci "per le rime", dicendo qualcosa del tipo "non sono affari vostri", o semplicemente mandarci un regalo, come una testata nucleare per evitare che ci possiamo evolvere in una possibile minaccia futura. Non sappiamo a priori chi riceverà il messaggio, e potrebbe essere una specie moderatamente ostile come la nostra, estremamente ostile, oppure pacifica; ma il tutto rimane nell'ambito della speculazione fino a quando non avremo la prova che i nostri messaggi siano stati ricevuti da qualcuno.

Come dovremmo rispondere quindi? Dipende da che situazione ci troviamo di fronte.
Le ipotesi riportate sotto potrebbero essere valide se dovessimo trovarci di fronte ad una specie simile alla nostra per status tecnologico, o non troppo superiore; e ad una distanza di un paio di anni luce, al massimo una decina: se fosse superiore, la comunicazione non sarebbe solo estremamente poco pratica, ma potrebbe risultare addirittura impossibile.

EXTRATERRESTRI NON OSTILI
Non ostili non vuol dire stupidi. Se una civiltà aliena è sufficientemente evoluta da poter lanciare messaggi e ricevere nello spazio, o addirittura da poter superare le distanze cosmiche senza troppi problemi, non è detto che abbia l'intenzione di parlare con noi.
Un dialogo a due si basa su soggetti che possono comprendersi, altrimenti tutto va a rotoli ed il dialogo non ha alcuno scopo e non porta ad alcun miglioramento. Se fossimo troppo poco evoluti per loro, se il nostro combatterci, le nostre religioni, i nostri modelli sociali e scientifici fossero troppo diversi dai loro, probabilmente questa civiltà aliena non avrebbe alcun desiderio di voler comunicare con noi. In questo caso, nessuna risposta da parte loro potrebbe mai arrivare sulla Terra.

Ma se ci considerassero interessanti per qualche ragione, potrebbero risponderci. I nostri messaggi fino ad ora non hanno alcunchè di speciale: abbiamo inviato un modello di struttura di DNA, una sagoma umana, la nostra posizione nel Sistema Solare e poco altro ancora. Ci sono anche i messaggi televisivi, ma di certo molti di essi non danno un'immagine edificante del genere umano, soprattutto per un'eventuale specie aliena che non ha guerre tra fazioni interne, risolve le dispute con la logica ed il buon senso, e che ha risolto problemi come il cibo o l'inquinamento già da tempo.
Nulla quindi che possa far dire "toh, perchè non rispondiamo a questa specie? Sembrano molto interessanti, potremmo avere uno scambio culturale piacevole".

Nel caso però che ci rispondano, la prima cosa da fare sarebbe presentarci, ed assicurare loro che non siamo ostili, altrimenti potrebbero decidere di non continuare la nostra conversazione interstellare. Potremmo fare domande sul loro status tecnologico, senza però avanzare richieste sulla spiegazione di congegni bellici, il che rappresenterebbe un biglietto da visita decisamente inappropriato a metterci nella luce migliore.

EXTRATERRESTRI MODERATAMENTE OSTILI
Possiamo trovarci di fronte una specie come la nostra, spaventata da ciò che non conosce, oppure legata a dogmi di tipo religioso che possono dare luogo a preconcetti sulla diversità. Il modo migliore per rispondere potrebbe essere quello di assicurare che le nostre intenzioni non sono per nulla ostili, dato che probabilmente gli ambienti militari di quella specie aliena potrebbero stare già effettuando analisi su analisi per determinare il rischio che rappresentiamo, e su come eventualmente affrontare quel rischio.

Se il nostro messaggio è stato interpretato correttamente, alcuni alieni potrebbero essere entusiasti di sapere che ci siamo anche noi, ma altri potrebbero rimanerne turbati, al punto tale da temere qualsiasi cosa dovesse provenire o venir detta dal genera umano. E' difficile combattere la paura dell'ignoto, ma il nostro messaggio di risposta dovrebbe essere volto a sconfiggere questa paura. L'ultima cosa che vogliamo è scatenare una guerra interstellare (per la quale, tra l'altro, non siamo nemmeno lontanamente pronti).

Potremmo rispondere dando rassicurazioni sul fatto che siamo solo interessati a conoscerci, e stipulare il primo trattato interplanetario della storia. Lo firmeranno? Forse, dipende dalla nostra abilità di persuadere la razza aliena del fatto che non siamo ostili e che potrebbero avere degli indubbi vantaggi nel dialogare con noi. Il tutto sta a renderci appetibili (ma non troppo) per una specie che ha dubbi e paure sull'ignoto.


EXTRATERRESTRI OSTILI
Mandando i nostri messaggi nello spazio abbiamo sempre dato per scontato che una civiltà simile alla nostra, o bene intenzionata, possa captarli e risponderci, aprendo una nuova pagina della storia dell' umanità. Ma se questa nuova pagina fosse l'inizio di una tragedia?
Non diamo per ovvio il fatto che il cosmo sia popolato da specie benevole. I concetti di bene e male sono soggettivi all'interno dello stesso genere umano, e decisamente flessibili da individuo ad individuo; gli stessi concetti potrebbero essere estremamente differenti dai nostri quando si tratta di una specie extraterrestre.

Gli alieni che ricevono il nostro messaggio potrebbero non essere intenzionati a comprenderlo; potrebbero semplicemente utilizzarlo come mappa per raggiungere un pianeta che potenzialmente potrebbe essere la loro nuova colonia. Immaginiamo una specie aliena organizzata in maniera simile alle formiche, una sorta di super-organismo in cui il singolo individuo non ha una propria personalità e non distingue ciò che è bene da ciò che è male, ma sa solo distinguere da ciò che è utile per la colonia e quello che non lo è. Come si fa a trattare con qualcuno che non è minimamente interessato a quello che diciamo? Ogni sforzo sarebbe inutile. E se i nostri messaggi mostrassero che siamo un pianeta appetibile, nulla vieterebbe che una civiltà extraterrestre sufficientemente evoluta ci possa raggiungere e tentare di colonizzarci.

Non è paranoia aliena da anni '50, è un'eventualità che va presa seriamente in considerazione. Mandare messaggi nello spazio potrebbe rappresentare una rivoluzione in positivo se incappiamo in una civiltà extraterrestre così socialmente avanzata e benevola da voler avere un contatto con noi. Ma se, al contrario, ci trovassimo di fronte un interlocutore che non ha la minima intenzione di trattare, di scambiare informazioni e di dialogare, i nostri messaggi spaziali sarebbero il più grosso errore della storia del genere umano.


Un ultimo problema da porsi è questo: se anche dovessimo ricevere una risposta, chi dovrebbe rispondere? Chi dovrebbe essere il portavoce dell'umanità intera?
Tempestare di messaggi di diverse nazioni una specie aliena è il modo migliore per dimostrarci disorganizzati, poco uniti, fragili e probabilmente in lotta tra di noi per chi debba essere il leader del pianeta.
Lasciare che a rispondere siano le autorità religiose potrebbe ottenere lo stesso risultato, se non peggiore, visto che gli extraterrestri si renderebbero conto che, oltre ai problemi accennati sopra, siamo anche preda di superstizioni irrazionali e preconcetti per nulla utili per un dialoco inter-specie.

La soluzione più pratica e meno rischiosa sarebbe quella di far rispondere il mondo della scienza. Il problema che potrebbe sorgere però è quello sulle domande da porre nella nostra risposta: dobbiamo prima chiedere se sono esseri basati sul carbonio, o se il loro è un sistema solare binario? Dobbiamo fare domande sulla loro tecnologia energetica, o sulla composizione atmosferica del loro pianeta? E' meglio prima parlare della loro struttura sociale o del loro stato di espansione nel cosmo?

Forse, la prima risposta da inviare è un saluto ed una presentazione del genere umano. Nel caso ci trovassimo di fronte ad una specie pacifica, sarebbe il caso di mostrarci educati e ben disposti per una comunicazione futura, confermando che abbiamo ricevuto il loro messaggio e che saremo ben lieti di continuare a parlare.
Le distanze tra noi e loro di certo saranno l'ostacolo più grande, sia per la quantità di informazioni da scambiare sia per il periodo di attesa tra una domanda e la sua risposta. Ma probabilmente, se davvero dovessimo scoprire che qualcun altro ci ascolta oltre il Sistema Solare, il genere umano potrebbe subire una spinta al progresso ed all'esplorazione spaziale mai vista prima, colmando la distanza che ci separa da una specie aliena con un po' di tempo a disposizione ed il nostro formidabile ingegno.

Fonte: http://www.ditadifulmine.com/2010/06/come-rispondere-ad-un-extraterrestre.html?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed:+DitaDiFulmine+(Dita+di+Fulmine)

domenica 30 maggio 2010

Sempre più probabile la vita su Europa

Europa, la luna di Giove, è uno dei mondi alieni più promettenti per quanto riguarda la ricerca di vita extraterrestre. Recenti analisi sembrano infatti dimostrare che l'oceano nascosto sotto il suo strato di ghiaccio superficiale conterrebbe ossigeno a sufficienza per supportare forme di vita simili a come noi le conosciamo sulla Terra. Ci potrebbe essere ossigeno a sufficienza per supportare milioni di tonnellate di biomassa.



La ricerca, realizzata da Richard Greenberg, scienziato planetario del Lunar and Planetary Laboratory dell' Università dell'Arizona, era in realtà già stata resa nota nell'Ottobre del 2009, come Dita di Fulmine aveva scritto al tempo in questo post.
Ma solo ora arrivano le prime conferme all'ipotesi di Greenberg.

Europa ha bene o male le dimensioni della nostra Luna, ma è completamente ricoperta da uno strato di ghiaccio spesso qualche chilometro che custodisce un oceano globale profondo circa 160 km. Da quello che sappiamo, dove c'è acqua potrebbe esserci una possibilità di vita, anche se le due cose non sembrano essere così strettamente legate come ci si potrebbe immaginare.

Ma ciò che suggerisce che Europa potrebbe realmente essere popolata da forma di vita è l'influsso che Giove ha sulle sue lune. Si sa infatti che la gravità del gigante gassoso può provocare un riscaldamento tale degli oceani di Europa da permettere la sopravvivenza di forme di vita complesse. Senza contare che la costante irradiazione energetica proveniente dal pianeta reagisce con lo strato superficiale di ghiaccio liberando ossigeno ed altri ossidanti nell'oceano sottostante.



Quello che si è sempre pensato su Europa tuttavia è che questo bombardamento di particelle ionizzate che liberano ossigeno nell'oceano della luna gioviana non consentirebbe di trasportare sufficiente ossigeno per supportare la vita in strati profondi del mare globale. Questo considerando anche i bombardamenti di detriti spaziali che potrebbero scalfire il ghiaccio: potrebbero infatti scavare il guscio ghiacciato di Europa per qualche decina di metri, ma non raggiungere l'oceano sottostante.

Il nuovo studio tuttavia sembra suggerire l'idea che l'ossigeno possa aver raggiunto anche l'oceano sotterraneo di Europa, passando attraverso la superficie ghiacciata. La chiave è l'attrazione gravitazionale di Giove.
Giove infatti esprime su Europa una forza gravitazionale circa 1000 volte maggiore rispetto a quella che la Terra esercita sulla Luna, facendola gonfiare e comprimere, e rendendola geologicamente attiva, oltre che fornire una spiegazione sul perchè la superficie ghiacciata non sembra essere più vecchia di 50 milioni di anni.

La forza gravitazionale di Giove potrebbe provocare l'emersione di ghiaccio profondo, a contatto con l'oceano, verso la superficie, dove verrebbe ossigenato. Durante questo processo, strati più superficiali ed ossigenati della calotta ghiacciata verrebbero spinti in profondità, portando ossigeno al mare di Europa. Il meccanismo è tale che occorrerebbero circa 2 milioni di anni per ossigenare l'intero oceano di Europa.

Non solo: parte della crosta ghiacciata potrebbe sciogliersi in profondità, creando fratture che trascinano materia ricca di ossigeno dalla superficie all'oceano di acqua liquida prima di ricongelarsi. Anche se questo processo fosse meno imponente di quanto è stato calcolato, occorrerebbe solo mezzo milioni di anni per raggiungere livelli di ossigenazione paragonabili a quelli di alcune zone scarsamente ossigenate della Terra, in grado di supportare crostacei e microrganismi. In soli 12 milioni di anni, periodo geologicamente cortissimo, il mare globale di Europa raggiungerebbe livelli di ossigeno tali da essere paragonabili agli oceani terrestri ricchi di vita, se non addirittura superiori.

Tutte queste ipotesi portano a ritenere che su Europa sia possibile, grazie al continuo rifornimento di ossigeno dagli strati superficiali della luna, la presenza di circa 3 milioni di tonnellate di vita. Se questo numero non dice niente, possiamo fare queste analogie:

* 3 milioni di tonnellate: 22.000 balene azzurre, il mammifero e l'animale più grande del mondo.
* 3 milioni di tonnellate: 60.000 capodogli
* 3 milioni di tonnellate: 3.000.000 di squali bianchi
* 3 milioni di tonnellate: 150.000.000 di Macrocheira kaempferi, il granchio più grande del mondo (20 kg di peso)

Fonte: http://www.ditadifulmine.com/2010/05/sempre-piu-probabile-la-vita-su-europa.html?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+DitaDiFulmine+%28Dita+di+Fulmine%29

UFO e potere

Riflessioni dal Blog di Zret su Ufo e poteri più o meno occulti...buona lettura.



Molti si chiedono per quale motivo i governi si ostinino a non rilasciare informazioni sugli U.F.O. (molti sono velivoli terrestri) e sugli alieni. Essi ritengono che le notizie centellinate, gli archivi messi a disposizione del pubblico, files con i rapporti circa gli avvistamenti, non siano bastevoli per fugare i dubbi e chiarire una volta per tutte il mistero sugli oggetti volanti non identificati e le civiltà extraterrestri. Bisogna avere un'idea davvero ingenua degli esecutivi e degli stati, in cui non esistono - come taluno afferma - apparati deviati, poiché gli stati sono deviati per definizione. Bisogna essere degli sprovveduti per pensare che le autorità decidano di svelare novità destabilizzanti.

Che cosa dovrebbero, infatti, dichiarare? Che il governo segreto planetario da decenni dispone di tecnologie che potrebbero affrancare l'umanità dalla dipendenza dai combustibili fossili? Come si potrebbe soggiogare l'umanità con la fandonia dell'effetto serra da biossido di carbonio e come potrebbero le multinazionali lucrare ingenti profitti? E' assodato che i militari dispongono di conoscenze e di ritrovati che, se applicati nel mondo civile, risolverebbero ipso facto tutte le più gravi questioni energetiche, economiche, ecologiche, sanitarie... Come potrebbero, però, le abominevoli classi dirigenti adottare la strategia problema-reazione-risoluzione senza l'abbrivo del problema? Come potrebbero controllare i popoli e dirigerli verso un invocato totalitarismo?

Che cosa dovrebbero, infatti, dichiarare? Che alcuni governi hanno stipulato patti criminali con entità infide, svendendo gli uomini, ridotti a capi di bestiame, in cambio di tecnologie esotiche? Che i vertici mondiali sono certi di conquistare il dominio totale del pianeta, con la collaborazione degli Altri? Che da secoli (o forse da millenni) l'umanità è schiacciata da forze oscure e sanguinarie?

Che cosa dovrebbero, infatti, dichiarare? Dovrebbero ammettere che i militari perpetrano i rapimenti (Milabs)? Che si combatte una guerra invisibile? Che la meta finale non è il controllo delle risorse, ma quello delle menti e, in un delirio di faustiana hybris, l'egemonia sulla vita e sulla natura stessa.

Sono queste ed altre le tetre verità che i potenti dovrebbero divulgare, dimostrando di essere degli ipocriti, dei bugiardi e dei pervertiti, loro che amano ostentare saggezza, rettitudine e disinteresse. Sarebbero rivelazioni sconvolgenti in grado di delegittimare una classe di parassiti, suscettibili di esautorarla del suo immondo ed illegale potere.

Dunque è necessario che le verità siano censurate o filtrate o intrecciate a credibili menzogne. Forse un giorno, quando sin l'ultimo cittadino sarà trasformato in suddito, in automa radiocomandato, queste ed altre circostanze saranno mostrate in mondovisione. Allora, dopo una lunga e spasmodica attesa, il servo reagirà con un annoiato sbadiglio.

Fonte: http://zret.blogspot.com/

sabato 29 maggio 2010

Atlantide? Distrutta dall’atomica. Uno studio profondo

Solo pochi anni fa i cinesi hanno scoperto alcuni documenti sanscriti a Lhasa, Tibet, e li hanno spediti alla University di Chandrigarh, dove sono stati tradotti. Recentemente, il Dr. Ruth Reyna dell’università, ha detto che i documenti contengono istruzioni per la costruzione di astronavi interstellari! Il loro metodo di propulsione, ha detto il dottore, era “anti-gravitazionale” e basato su un sistema simile a quello denominato di ”laghima”: “una forma abbastanza forte da controbilanciare la forza centrifuga di gravità“, potere sconosciuto dell’ego, presente nella struttura fisiologica dell’uomo. Secondo il ‘Hyndu Yogi, questa è la “anghima” che permette ad una persona di levitare.



Il Dr. Reyna ha riferito che a bordo di queste macchine, che nel testo erano chiamate “Astra”, gli antichi potrebbero aver inviato una missione di uomini in qualsiasi pianeta, secondo quanto si legge nel documento, che avrebbe mille anni. Si diceva anche che i manoscritti rivelano il segreto del “cappello dell’invisibilità” e del cosidetto ”garima”: “ossia come diventare pesanti come una montagna di piombo”. Naturalmente gli scienziati indiani non hanno preso i testi molto sul serio, ma poi hanno cominciato a credere molto nella loro validità quando i cinesi annunciarono che avrebbero utilizzato alcuni dati per la ricerca funzionale del loro programma spaziale! Questo è stato uno dei primi casi dove si è ammesso che un governo faccia ricerche sulla lotta contro la gravità.

I manoscritti non hanno detto con certezza se fossero mai stati fatti viaggi interplanetari, ma, tra l’altro, è presente il progetto di un viaggio sulla luna, anche se non è chiaro se questo viaggio è stato veramente compiuto.
Tuttavia, uno dei grandi testi epici indiani, il “Ramayana”, contiene la storia molto dettagliata di un viaggio sulla luna a bordo di un Vimana (o “Astra”), e in effetti descrive una battaglia sulla luna con un “Asvin” (un veicolo di Atlantide).



Questo è solo un piccolo test, ottenuto di recente, tecnologia anti-gravitazionale e lo spazio utilizzato dagli indiani. Per comprendere appieno questa tecnologia, dobbiamo risalire molto più indietro nel tempo: il cosiddetto “Impero Rama” dell’India settentrionale e del Pakistan, sviluppatosi almeno quindicimila anni fa nel subcontinente indiano, fu nazione ricca di molte grandi e sofisticate città, molte delle quali devono ancora essere trovate nei deserti del Pakistan e dell’India settentrionale e occidentale. Rama esisteva, a quanto pare, accanto alla civiltà di Atlantide, nel bel mezzo dell’Oceano Atlantico, ed è stata guidata da un “illuminato, re-sacerdote”, che erano i governatori della città. Le sette grandi città, capitali di Rama erano conosciute nei testi classici Hindu come “Le Sette città Rishi”. Secondo antichi testi indiani, il popolo aveva macchine volanti chiamate “Vimana”.

I testi antichi indiani descrivono l’epico Vimana come un veicolo a due piani che si sposta, con numerosi oblò e una cupola, esattamente come noi immaginiamo un disco volante. Il Vimana vola con il ”Vento” ed emette un “suono melodioso”. C’erano almeno quattro diversi tipi di Vimana: Alcuni a forma di disco, altri come lunghi cilindri (“aeromobili a forma di sigaro”). I testi antichi sui Vimana sono numerosi, e ci vorrebbero molti libri per portare tutto quello che dicono. Gli indiani antichi, che hanno costruito questi dispositivi, hanno scritto manuali di volo intero su come guidare i vari tipi di Vimana, molti dei quali (testi) esistono ancora, e alcuni sono stati tradotti in inglese. Il “Sutradhara Samara” è un trattato scientifico che parla di ogni aspetto del volo in un Vimana. Ci sono 230 strofe che riguardano la costruzione, il lancio, come effettuare viaggi di crociera per migliaia di chilometri, l’atterraggio convenzionale così come quelli di emergenza, e anche possibili collisioni con uccelli.

Nel 1875 è stato trovato nel tempio indiano Vaimanika Sastra, un testo del quarto secolo avanti Cristo, scritto da Bharadvajy il Saggio, usando anche vecchi testi come fonti. Conteneva il funzionamento del Vimana e comprendeva informazioni sulla manovrabilità del velivolo su temporali e fulmini e come modificare la forza motrice di una potenza di “energia solare” ad una energia libera, che suona come “anti-gravità”. Il Sastra Vaimanika (o Vymaanika-Shaastra) ha otto capitoli di diagrammi che descrivono tre tipi di aeromobili, compresi le apparecchiature che possono prendere fuoco o rompersi. Il testo menziona anche 31 elementi essenziali di queste macchine e 16 materiali con cui sono costruiti per assorbire luce e calore, perché sono state ritenute idonee per la ricostruzione dei Vimana.



Mr. Josyr è il direttore dell’Accademia di Investigazione di Sanscrito situata a Mysore. Non sembrano esserci dubbi sul fatto che il Vimana fosse dotato di qualche dispositivo “anti-gravità”. Il Vimana decollava verticalmente, ed erano capaci di volteggiare in cielo come i moderni elicotteri o dirigibili.
Bharadvajy il Saggio si riferisce a non meno di 70 autorità, 10 esperti di viaggi aerei nell’atichità . Queste sono ora mancanti. Erano tenuti in un Vimana griha, una sorta di hangar, e si dice che a volte erano alimentati da un liquido giallastro, e altri da una sorta di composto di mercurio, anche se gli scrittori sembrano avere idee confuse in proposito. E ‘probabile che gli scrittori recenti di Vimana abbiano agito solo in qualità di osservatori, studiosi, ispirati da antichi testi, in modo che si è fatta comprensibile confusione sul principio di rifornimento dei Vimana. Il liquido “bianco-giallo” fa pensare a quello della benzina, e forse i Vimana avevano un gran numero di diverse fonti di propulsione, compresi i “motori a reazione”.

E’ interessante notare che i nazisti svilupparono il primo motori a reazione per le loro “bombe volanti” V-8 e sia Hitler e il nazismo furono interessati all’antica India e al Tibet e inviarono spedizioni in entrambi i paesi, negli anni 30, e forse era da queste persone che i nazisti acquisirono alcune delle loro conoscenze scientifiche. Secondo Dronaparva, una sezione del Mahabharata e il Ramayana, un Vimana descritto era a forma di sfera, ed è stato portato ad alta velocità da un forte vento generato dal mercurio. Si muoveva come un UFO, andando su, giù, su e giù come il pilota desiderava. In un’altra fonte indiana, la Samar, i Vimana erano “macchine di ferro, compatte ed eleganti, con una carica di mercurio che era spinta da dietro sotto forma di una fiamma rombante“.

Un altro lavoro chiamato Samaranganasutradhara descrive come i veicoli sono stati costruiti. E ‘possibile che il mercurio avesse qualcosa a che fare con la propulsione, o più probabilmente, con il sistema di guida. Curiosamente, gli scienziati dell’ex Unione Sovietica hanno scoperto, come loro hanno definito, “antichi strumenti utilizzati per la navigazione di veicoli cosmici” in grotte del Turkestan e del Deserto di Gobi. I ”dispositivi” sono oggetti emisferici di vetro o di porcellana, che terminano in un cono con una goccia di mercurio all’interno. E ‘evidente che volavano antichi indiani su tali veicoli in tutta l’Asia, probabilmente fino ad Atlantide, e persino, pare, in Sud America. Uno scritto di Mohenyodaro recuperato in Pakistan (considerata una delle “Sette Città Rishi dell’Impero Rama”) e non ancora decifrato, è stato trovato anche in un altro luogo: l’isola di Pasqua!, Anche il testo trovato nell”Isola di Pasqua, detto “scritto” Rongo Rongo, è indecifrabile, ed è straordinariamente Mohenjodaro.L’Isola di Pasqua era una base aerea lungo la rotta dell’Impero Rama?

(All’aeroporto di Mohenjo-Daro, mentre i passeggeri si dirigono verso la sala d’attesa, i passeggeri sentono il dolce e melodioso altoparlante segnalatore sonore che dice: “Il volo Rama Airways numero sette per Bali, l’isola di Pasqua, Nazca e Atlantide è pronto per l’imbarco. I passeggeri sono invitati ad avvicinarsi al numero di uscita …..”). In un testo trovato in Tibet, non piccola distanza, su un carro di fuoco: “Bhima volò con il suo carro luminoso come il sole e forte come il tuono … Il carro volante splendeva come una fiamma nel cielo di una notte d’estate … avanza maestosamente come una cometa … era come se due soli brillassero. Poi il carro si alzò e tutto il cielo illuminò “.

Nel Mahavira di Bhavabhuti, un testo Jain dell’ottavo secolo, scelto da testi più antichi e tradizioni, si legge: “Un carro aereo, Pushpaka, porta un sacco di gente alla capitale di Ayodhya. Il cielo è pieno di meravigliose macchine volanti, scure ma come illuminazione notturna e un bagliore giallastro“. I Veda, antichi poemi indù, considerati i più antichi testi indiani, descrivono i Vimana di varie forme e dimensioni, la “ahnihotra Vimana” con due motori “vimana elefante”, con più motori, e altri modelli chiamati martin pescatore, ibis e con nomi di altri animali. I Vimana, purtroppo, come la maggior parte delle invenzioni scientifiche, sono stati utilizzati soprattutto per la guerra. La gente di Atlantide utilizzò le loro macchine volanti, i “Vailixi”, un tipo di aereo simile al Vimana, per cercare di conquistare il mondo.

Il popolo di Atlantide, conosciuto come “Asvin” nei testi indiani, era apparentemente ancora più avanzato tecnologicamente di quanto fossero gli indiani, ed avevano un temperamento più guerriero. Anche se non conosciamo l’esistenza di un testo antico che parla del Vahilixi di Atlantide, alcune informazioni ci sono giunte attraverso fonti esoteriche ed occulte che offrono una descrizione di queste macchine. Simile se non identico al Vimana, i Vahilixi erano generalmente “a forma di sigaro” ed erano sotto l’acqua come in atmosfera o addirittura nello spazio. Altri veicoli, proprio come Vimana, erano a forma di disco, ed erano anche sotto l’acqua. Secondo quanto scritto da un articolo di EKLAL Kueshana, autore di “The Ultimate Frontier”, scritto nel 1966. I Vailixi furono costruite per la prima volta ad Atlantide 20.000 anni fa, e i più comuni erano “a forma di disco con sezione generalmente trapezoidale, con tre serbatoi emisferici per il motore nella parte inferiore: Utilizzando un sistema di attivazione da parte di meccanici antigravitazionali motori, sviluppavano, grosso modo, una potenza di 80.000 cavalli.



Il Ramayana, il Mahabharata ed altri testi parlano della terribile guerra che ebbe luogo circa 10.000 o 12.000 anni fa tra Atlantide e l’Impero Rama, che vennero utilizzate armi di distruzione di massa che i lettori non avrebbero mai immaginato fino alla seconda metà di questo secolo. L’antico Mahabharata, una delle fonti che affronta il discoro Vimana, a un certo punto parla della distruttività terribile :”…(l’armamento era) un singolo proiettile caricato con tutta la potenza dell’universo. Una colonna incandescente di fumo e fiamma, sfavillante come migliaia di soli che sorgono in tutto il loro splendore … Un fulmine di ferro, un gigantesco messaggero di morte, che ridusse in polvere tutta la razza e Vrishnis Andhkas … i cadaveri erano talmente carbonizzati da essere irriconoscibili. I capelli e le unghie caddero, cocci rotti senza nessun motivo apparente, gli uccelli divennero bianchi … dopo poche ore tutti i prodotti alimentari furono infettati … per scappare dal fuoco i soldati si gettavano nei torrenti per lavare il corpo e vestiti … “. Sembrerebbe che il Mahabharata stia descrivendo una guerra atomica! Riferimenti come questo non sono isolati, al contrario, battaglie in cui si utilizza un assortimento straordinario di armi e di aeromobili da parte sono comuni nelle opere epiche indiano. Una di loro descrive anche un Vimana e un Valix battagliare tra la Luna!



Il brano appena citato descrive molto attentamente come sarebbe una guerra atomica e gli effetti radioattivi sulla popolazione. Andare in acqua è l’unico sollievo. Durante gli scavi della città di Mohenjodaro Rishi, realizzate nel secolo scorso, gli archeologi hanno trovato scheletri giacenti nelle strade, e alcuni studiosi rimasero come colpiti da qualche grande maledizione. Questi sono tra gli scheletri più radioattivi mai trovati, al pari con quelli di Hiroshima e Nagasaki. Antiche città le cui mura in pietra e mattoni sono state letteralmente vetrificate, come fuse, si trovano in India, Irlanda, Scozia, Francia, Turchia e altri paesi. Non c’è spiegazione logica per la vetrificazione delle fortificazioni di pietra e le città, tranne che quella dell’esplosione atomica. Inoltre, a Mohenjo-Daro, una città ben pianificata, costruita su una griglia, con un sistema di acqua più avanzata di quella utilizzata nel Pakistan moderno e l’India, le strade erano piene di “mucchietti neri di vetro“. Si è scoperto che le masse di vetro erano pentole di terracotta fuse e causa di intenso calore!

Con il terremoto che ha causato l’affondamento di Atlantide e la distruzione di Rama, sia a causa delle armi atomiche, il mondo collassò in una sorta di “età della pietra” e la storia moderna iniziò solo alcune migliaia di anni più tardi. Eppure sembra che non tutti i Vimana e Vailixi di Rama e di Atlantide siano scomparsi. Costruiti per migliaia d’anni, molti di loro devono continuare ad essere impiegati, come sostengono gli “Nine Unknown Men” (Nove Uomini Sconosciuti) Asoka e il manoscritto di Lhasa. Le società segrete o “fratellanza” di esseri umani e “illuminati” hanno voluto proteggere queste invenzioni e la conoscenza della scienza, storia, ecc … non sembra sorprendente. Molti personaggi famosi storici come Gesù, Buddha, Lao Tzu, Confucio, Krishna, Zoroastro, Mahavira, Quetzalcoatl, Akhenaton, Mosè e molti altri inventori di questi ultimi tempi e, naturalmente, molte altre persone che probabilmente rimarranno anonimi, sono stati i membri, forse, di una Organizzazione di questo tipo.

E ‘interessante notare che quando Alessandro il Grande invase l’India più di duemila anni fa, i suoi storici scrissero che a un certo punto fu attaccato da “scudi volanti infuocati” che terrorizzarono il suo esercito e cavalleria. Questi “dischi volanti” non utilizzarono nessuna bomba atomica nè arma laser contro i soldati di Alessandro, forse per magnaminità, e lui arrivò e conquistò l’India. Molti autori suggeriscono che queste “fratello” e la preservazione di alcuni dei loro Vimana Vailixi, sono situati in grotte segrete in Tibet o in altri luoghi in Asia centrale, ed si ipotizza sia il deserto di Lop Nor, nella Cina occidentale, il centro di un grande mistero intorno agli UFO. Forse ci sono ancora molti aerei Heinkel tenuti in basi sotterranee come quelle che americani, inglesi e sovietici hanno costruito in tutto il mondo nei decenni passati.

Fonte: http://centroufologicotaranto.wordpress.com/
Fonte (in lingua inglese) http://www.allvoices.com/contributed-news/5923291-atlantis-destroyed-from-atomic-bombing-by-rama-a-deep-study

Nelle prime tre immagini ricostruzione di un “Vimana”, nelle ultime due immagini ricostruzione di un “Valix” atlantideo (queste ultime raffigurazioni sono tratte da il libro “A Dweller on Two Planets”, scritto da Frederick Spencer Oliver nell’anno 1884).

martedì 25 maggio 2010

Due scienziati affermano: Gli extraterrestri ci attaccheranno

Qualcuno potrà dire "cosa non si fà per vendere libri"...Ecco la notizia curiosa di un libro uscito qualche mese fà negli USA...



Due scienziati americani lanciano l’allarme al Pentagono: il prossimo attacco agli USA non sarà sferrato da Al Qaeda o altre organizzazioni terroristiche ma dagli extraterrestri. Per questo motivo i due professori statunitensi hanno dato alle stampe un manuale riportante i passaggi da seguire per difendersi adeguatamente dall’azione aliena. Travis Taylor e Bob Bohen, entrambi laureati in astronomia e fisica, hanno intitolato la loro opera “introduzione alla difesa planetaria”. Secondo i due ricercatori c’è un solo modo per contrastare l’azione marziana: utilizzare le tecniche partigiane adottate dai separatisti baschi e dai ribelli iracheni. Copie del libro, esaurite in poche ore, sono già giunte fra le mani del Ministero della Difesa statunitense e della Nasa. Staremo a vedere. Intanto i due scienziati fanno sapere che la nostra galassia è popolata da migliaia di civiltà avanzate, che da anni fanno visita, segreta, al nostro pianeta.

Fonte: http://www.milanoweb.com/notizie/scienza-e-tecnologia/8311_attacco-in-america-dallo-spazio

lunedì 24 maggio 2010

I russi pronti a lanciare l'operazione per evitare lo scontro Apophis -Terra (news)

Annunciato il progetto dell’Accademia delle scienze
Coinvolta la Lavochkin per la costruzione della sonda che dovrà deviare la rotta dell'asteroide



Milano - I russi sono sempre più intenzionati a organizzare una spedizione per evitare che l’asteoride Apophis entri in collisione con la Terra nel 2036. Lo scorso dicembre Anatoly Perminov, presidente dell’agenzia spaziale federale russa Roscosmos aveva stupito tutti dicendo che la sua agenzia stava studiando il progetto per affrontare il corpo celeste. Ora Lev Zelioni, direttore dell’IKI, l’Istituto di fisica cosmica dell’Accademia delle scienze, in un convegno a Mosca sull’esplorazione cosmica ha precisato che anche il suo Istituto, tradizionalmente impegnato sulle missioni interplanetarie, è coinvolto dal progetto avviato da Roscomos con cui lavora in stretta collaborazione.
FASE A - In aggiunta ha precisato che è stata coinvolta pure la società che dovrebbe costruire la sonda. Si tratta della Lavochkin Association specializzata nella fabbricazione di veicoli spaziali scientifici. Dunque il piano sta assumendo contorni sempre più precisi e concreti avvicinandolo al momento del via politico e quindi all’approvazione della spesa, se si troveranno i rubli necessari. Finora si tratta solo di indagini di “fase A”, come la chiamano gli spaziali, per dire che si esamina la fattibilità dell’operazione. Se il responso è positivo allora si passa ad approfondire il progetto (fase B). Entrambe costano poco e se anche questa è buona si possono avviare le fasi di sviluppo e costruzione (C e D) dopo il reperimento delle risorse economiche adeguate. Il via definitivo, dunque, arriva dopo la fase B.
PREVISIONE CATASTROFICA - L’asteroide Apophis venne scoperto nel 2004 dall’osservatorio Kitt Peak in Arizona (Usa) ed allora veniva espressa una previsione catastrofica: nel 2029 poteva scontrarsi con la Terra. Le successive valutazioni compiute al Jpl della Nasa e all’Università di Pisa dimostravano che le cose potevano per fortuna andare meglio. Nel 2029, 13 aprile, sarebbe passato vicinissimo alla Terra ad una distanza di 36.350 chilometri (circa dove ruotano i satelliti per telecomunicazioni in orbita geostazionaria intorno all’Equatore) mentre una certa probabilità di collisione era riportata nel successivo passaggio del 2036.

Armageddon - Le probabilità restano comunque poche (una su 250 mila) ma il nostro pianeta non è ancora considerato del tutto fuori pericolo anche perché le orbite degli asteroidi subiscono della variazioni soggette come sono agli influssi gravitazionali dei pianeti. Quindi la comunità spaziale internazionale si è data da fare per affrontare il problema ricordando la fantascientifica storia di Armageddon. Progetti sono stati studiati negli Stati Uniti e in Europa ma erano i russi a emergere come intenzionati più seriamente a procedere. E la nuova notizia lo dimostra.

Il distruttore - I russi hanno nella loro memoria la caduta di una cometa o di un asteroide a Tunguska in Siberia nel 1908 che ha distrutto un’ampia regione non abitata. Apophis (dio dell’Antico Egitto che voleva dire Distruttore) che ha un diametro stimato di 350 metri e viaggia alla velocità di circa 30 chilometri al secondo se ci cade addosso svilupperebbe una potenza di 870 megatoni, cioè una potenza 65 mila volte più grande di quella di Hiroshima. Nel dubbio è meglio agire. E il progetto russo prevede una sonda che si avvicina all’asteroide e devia la sua rotta mettendo in salvo in pianeta. «È in gioco la vita delle persone - dice Anatoly Perminov - . Non possiamo sederci ad aspettare con le mani in mano, dobbiamo costruire un sistema che ci permetta di evitare la collisione, anche se costerà milioni di dollari». L’idea dei russi è quella di coinvolgere anche altre nazioni nel loro progetto proprio per trovare risorse finora poco disponibili.

Fonte: http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/10_maggio_19/asteroide-russia-caprara_ce8e3e92-6365-11df-8b63-00144f02aabe.shtml

domenica 23 maggio 2010

12 eventi che cambierebbero il mondo...

Ci sono eventi, tanto naturali quanto causati dall'uomo, che possono succedere in qualsiasi momento e hanno la capacità di trasformare il mondo, anche se normalmente non ci ricordiamo di tali possibilità. Su questa riflessione la rivista Scientific American ha chiesto ad esperti che selezionino e analizzino 12 delle novità che cambierebbero senza rimedio la nostra società, così come la probabilità che si producano entro il 2050. Molte di loro si includono in qualsiasi predizione ma probabilmente non si svilupperanno nella forma in cui la gente se li immagina, assicura la rivista.



Una possibilità ovvia è la clonazione umana, che si cataloga come probabile. "E' molto difficile ma sembra anche inevitabile", segnala Charles Q. Choi. Da quando si produsse nel 1996 la nascita della pecora Dolly, che fu il primo mammifero clonato, molti lo hanno tentato, ma il processo è risultato estremamente difficile, al contrario di quello che succede in altri mammiferi come le vacche ed i cani.
E se si scoprissero dimensioni extra, da sommare alle quattro stabilite da Einstein? La probabilità che questo succeda sono a metà della scala che stabilisce la rivista e l'accelleratore LHC potrebbe raggiungere l'energia sufficiente per aprire spiragli su altre dimensioni. La prova che esistano "alterebbe drasticamente la percezione della nostra realtà", dice il cosmologo Max Tegmark.

La vita intelligente extra-terrestre è un altro degli eventi che raggiungerebbero la prima pagina dei giornali senza alcun dubbio. "Come risponderemmo ad un segnale dallo spazio?" si domanda John Matson. La scoperta di sistemi planetari distinti dal nostro da una maggior scala o l'ipotesi che esista vita in altri luoghi dell'universo, si scontrano con la difficoltà di comunicazione e la probabilità di trovare forme di vita primitiva, tanto da rendere bassa la probabilità che questo evento si manifesti entro il 2050.

La paura che si produca un conflitto nucleare è ancora viva, nonostante gli sforzi per controllare le armi atomiche. Se avvenisse su scala locale non avrebbe effetti globali, ma l'eventualità che venissero tirate decine di bombe nucleari, ricorda Philip Yam, che produrrebbero un incubo di dimensioni globali con milioni di vittime dirette ed indirette, ha una bassa probabilità.

La creazione della vita è un'altra vecchia aspirazione che non è ancora stata realizzata, anche se si considera molto probabile il suo conseguimento.
Per ora si sintetizzano in laboratorio geni o incluso genomi completi, ma si inseriscono solo in microrganismi naturali. La biotecnologia è in ogni parte ma l'inanimato non si converte in vivo. Ad esempio, sono stati modificati gli enzimi dei detergenti affinchè si azionino nell'acqua fredda, ricorda David Biello.

I superconduttori ad alta temperatura, si esistono, cambieranno radicalmente le reti elettriche, ad esempio, ma la probabilità è solo a metà della scala, così come l'ipotesi che possa diffondersi una nuova pandemia letale, come quella paventata dal virus H1N1. Che l'intelligenza artificiale produca macchine con coscienza è probabile e rivoluzionerebbe il mondo. L'innalzamento del livello del mare (molto probabile) ridisegnerebbe le mappe e toccherebbe in maniera inimmaginabile tutto il pianeta, mentre si considera molto poco probabile l'ipotesi di utilizzare la fusione nucleare come fonte d'energia, e ancora meno probabile la collisone di un asteroide con la Terra.

Per ultimo, esiste la quasi certezza che si vada a produrre il terremotto tante volte predetto in California, ma non è possibile stimarne la gravità e le sue conseguenze.

Fonte originale: http://www.elpais.com/articulo/sociedad/acontecimientos/cambiarian/mundo/elpepusoc/20100521elpepusoc_11/Tes
Fonte: http://www.climatrix.org/2010/05/12-eventi-che-cambieranno-il-mondo.html

Esobiologia: studio sulla presenza di acqua "abitabile" sulla Terra e sugli esopianeti

L'acqua è indispensabile per la vita come noi la conosciamo. Ma non tutta l'acqua ha i requisiti per ospitarla. Secondo i dati provenienti da molti ambienti estremi, i ricercatori hanno trovato i limiti di ciò che costituisce le condizioni di abitabilità nell'acqua sul nostro pianeta. Questo potrebbe aiutarci a capire quali tipi di acqua sugli altri pianeti sarebbe idonei ad ospitare la vita.



"Cerchiamo l'acqua calda o forse l'acqua fredda?" si chiede Eriita Jones della Australian National University, principale autore dello studio che appare sull'ultimo numero della rivista Astrobiologia.
Il principio guida nella nostra ricerca in corso per la biologia aliena è "seguire l'acqua". Ma la nuova ricerca suggerisce questo obiettivo deve essere affinato e da solo non è sufficiente.
Sulla Terra, sappiamo che la vita può esistere ad una vasta gamma di temperature e pressioni, eppure vi sono luoghi in cui non è stata trovata. Jones e il suo collega Carlo Lineweaver hanno condotto un'indagine globale per capire fino a che punto è presente la vita nel "territorio d'acqua" sulla Terra.
I loro risultati indicano che solo il 12% del volume di acqua liquida della Terra ospita la vita. Per quanto riguarda il resto di questo volume, la vita non ha mai trovato il modo di adattarsi, pur avendo avuto diversi miliardi di anni di evoluzione per poterlo fare.
Questo può significare che qualche frazione di acqua liquida è strettamente inabitabile, sia qui che su altri mondi lontani.




Diagramma dell'acqua
La regione blu-grigio indica l'intervallo di temperatura e pressione in cui l'acqua è nella sua forma liquida. La regione verde ombreggiata mostra nella misura in cui la vita sulla Terra è popolata spazio parametrico di acqua liquida. Immagine di credito: Jones & Lineweaver / Australian National University


Per quantificare ciò che costituisce l'acqua abitabile, Jones e Lineweaver, hanno tracciato un diagramma delle condizioni di pressione e temperatura dell'acqua. "Questo è un modo molto naturale di parametrizzare ogni pianeta", dice Jones.



Solo circa il 3,5% del volume della Terra ha la giusta temperatura e pressione per mantenere l'acqua allo stato liquido. E di questa regione, solo il 12% contiene la vita. Immagine di credito: Jones & Lineweaver / Università Nazionale Australiana


Anche se noi solitamente pensiamo che l'acqua liquida esiste tra zero e 100 gradi Celsius, questo è vero solo per l'acqua pura alla pressione atmosferica al livello del mare (circa 14.7 libbre per pollice quadrato o di 1014 millibar). Se è presente il sale, per esempio, il punto di congelamento scende sotto già sotto gli zero gradi e il punto di ebollizione sale oltre i 100 gradi. Ad alte pressioni, l'acqua rimane liquida sopra i 100 gradi Celsius. In realtà, gli autori stimano che l'acqua liquida può esistere per una profondità massima di 75 km sotto la superficie terrestre, dove la temperatura è superiore a 400 gradi centigradi e la pressione è di 30.000 volte superiore a quella in superficie.

Ma è possibile che esista la vita in questo tipo di acqua? Probabilmente no. La temperatura più alta conosciuta per sostenere la vita è di 121 gradi Celsius. Alcuni biologi ritengono che gli organismi potrebbero sopravvivere a temperature ancora più elevate, ma non ci sono prove in merito.



Le condizioni sulla Terra non consentono all'acqua liquida di esistere sotto una profondità di circa 75 km e quindi, quel che resta è soltanto un sottile guscio esterno. Fuori del volume, tutta la Terra, soltanto il 3,3% dell'acqua possiede le condizioni giuste esistere allo stato liquido, mentre solo lo 0,2% può ospitare la vita [credito: Jones & Lineweaver / Australian National University]


Jones e Lineweaver assumono l'attuale limite di 122 gradi centigradi come limite di temperatura per l'acqua abitabile. All'altra estremità del termometro, l'acqua allo stato liquido può essere trovato sulla Terra a -89 gradi in film sottili. Tuttavia, la temperatura dell'acqua più fredda capace di sostenere la vita attiva è di -20 gradi, che è ciò che i ricercatori prendono come loro limite abitabile inferiore.

I ricercatori hanno anche esaminato i limiti di pressione. La vita è stata trovata fino a 5,3 km sotto la superficie, dove la pressione è di 1500 volte superiore a quella in superficie. Se questa è veramente la più alta pressione per l'acqua abitabile, bisognerà accertarlo, perchè nessuno ha ancora scavato oltre in cerca di vita.
Quanto alla bassa pressione, la vita è stata trovata in alto nell'atmosfera dove l'aria è sottile, grazie alla presenza di microrganismi volatili. Gli autori quindi assumono il limite di bassa pressione per la vita quello di un terzo della pressione atmosferica, che corrisponde alla quota nella parte superiore di mt. Everest.

Limiti della biosfera
Secondo questi limiti appena posti, la vita sul nostro pianeta è limitata a un guscio sottile che si estende da circa 10 km sopra la superficie e va fino a 5 km sotto terra (o fino a una profondità di 10 chilometri nel mare). Questo lascia disabitato l'88% del volume in cui esiste l'acqua sulla Terra.



Questo microrganismo, chiamato "Strain 121," è un Archaea che sopravvive in acqua a 121 gradi Celsius, che è la temperatura più alta conosciuta per una essere vivente. Credit immagine: Derek Lovley, U. Messa., Amherst


"Questo dimostra che la vita e l'acqua non sono equivalenti e può pertanto esistere l'liquida ostile alla vita".
Quasi tutta l'acqua liquida della Terra si trova in regioni abitabili. Il punto è che solo una piccola frazione di questa acqua è cordiale alla vita.
"Tutto ciò sembra sorprendente e sembra suggerire che la strategia di 'seguire l'acqua' ha bisogno di essere rivista" afferma Chris McKay della NASA Ames Research Center.
Ma egli anche che che questo sia un po fuorviante. L'unico fattore veramente limitante in questa analisi è l'osservazione che la vita apparentemente non può sopravvivere oltre i 122 gradi Celsius.

"Nessuno degli altri mondi, eccetto Venere, hanno temperature di superficie abbastanza calde per rendere questo limite pertinenti", dice McKay. Tuttavia, le temperature più calde si trovano sotto la superficie. Marte, per esempio, può essere troppo freddo per l'acqua liquida sulla sua superficie, ma non vi è ragione di credere che ci sia acqua liquida sotterranea . Jones e Lineweaver stanno attualmente esaminando la crosta, il mantello e il nucleo di Marte utilizzando le stime del flusso di calore per la costruzione di un diagramma marziano dell'acqua, come quello che hanno fatto con la Terra. I risultati mostrano a quale profondità l'acqua è potenzialmente abitabile (come definito dallo studio in corso) su Marte.



Un modello interno di Europa (la luna di Giove), con l'ipotesi che abbia oceano interno globale che sarebbe 10 volte più profondo di qualsiasi oceano sulla Terra, e conterrà il doppio di acqua rispetto agli oceani della Terra e dei fiumi messi insieme. Credit: NASA / JPL


Questa sorta di "analisi abitabile dell'acqua" potrebbe essere utilizzata anche per gli oceani liquidi che si pensa si trovano sotto la crosta ghiacciata della luna di Giove Europa e la luna di Saturno Encelado. Potrebbe inoltre contribuire a caratterizzare un diagramma di fase anche per gli esopianeti, mostrando dove concentrare la nostra ricerca di vita", ha detto Jones.

Fonte: http://nemsisprojectresearch.blogspot.com/2010/05/esobiologia-studio-sulla-presenza-di.html

sabato 22 maggio 2010

Corrado Malanga

In questo post presentiamo il professor Corrado Malanga massimo esperto del fenomeno abduction in Italia. Anche se le sue idee sono molto forti e si distanziano dall'ufologia classica, i suoi studi rivestono notevole importanza per meglio comprendere il fenomeno UFO nella sua completezza. Riportiamo un'intervista rilasciata all'inserto "Tutto scienze" de "La Stampa" di qualche anno fà.



Il professor Corrado Malanga, ricercatore e docente di Chimica Organica presso l’Università di Pisa dal 1983, si interessa dell’esplorazione nel campo degli oggetti volanti non identificati da quasi quarant’anni, durante i quali ha dapprima organizzato la ricerca per il Centro Ufologico Nazionale (CUN) in qualità di responsabile del Comitato Tecnico Scientifico, proseguendo poi il suo lavoro come fondatore del Gruppo Stargate Toscana. È stato columnist di importanti riviste di settore quali Notiziario Ufo, Ufo Network, Dossier Alieni, Stargate, Stargate Magazine, Area 51, nonché collaboratore di due opere enciclopediche sugli UFO, ed è stato più volte invitato dai principali network radio televisivi italiani per dibattere il tema degli ‘ET’. Fra le più significative ricerche effettuate dal professor Malanga ricordiamo gli studi sulle analisi al suolo di tracce di presunti UFO e gli studi sul fenomeno dei Crop Circle. È autore de ‘I fenomeni BVM’ (Mondadori) con R. Pinotti e ‘Gli Ufo nella mente’ (Bompiani). I suoi articoli possono essere rintracciati in Internet sui siti www.ufomachine.org e www.sentistoria.org.

Attualmente i suoi interessi sono rivolti alla problematiche legate ai Rapimenti Alieni (abduction), che studia mediante tecniche di ipnosi regressiva e Programmazione Neuro Linguistica.

L'intervista


L’ufologo Corrado Malanga, ricercatore a Pisa, ha messo a punto una tecnica
Con l’ipnosi regressiva posso scavare nella memoria. Sono al sicuro dalle bufale
di Marcella Miriello

«E’ notte e percorriamo una stradina non asfaltata. Sulla sinistra c’è uno spiazzo con alcuni camion militari e lì atterrano i dischi. Ce ne sono tre. Esseri biondi, alti più di due metri, mi conducono in una base sotterranea, dove mi sparano un piccolo proiettile nella narice».

Per la scienza ufficiale questa testimonianza è solo il racconto di un terribile incubo, ma per alcuni ricercatori è molto di più: è la descrizione di un rapimento alieno.

Corrado Malanga, ricercatore di Chimica Organica all’Università di Pisa e ufologo, ha cominciato ad occuparsi del fenomeno delle «abduction» (i rapimenti) una ventina di anni fa e da allora ha lavorato con oltre 400 presunti rapiti, gli «addotti».

M.M.: «Professore, quali tecniche ha sviluppato per tentare di comprendere il fenomeno delle "abduction"?»
CORRADO MALANGA: «L’ufologia si era sempre e solo occupata di analizzare fotografie, impronte e strutture molecolari del terreno. Ma a me non bastava: volevo guardare nella testa dei soggetti che sostenevano di aver vissuto esperienze con gli Ufo. Così ho iniziato ad utilizzare le tecniche di ipnosi regressiva elaborate dal celebre psichiatra americano Milton Erickson. Scavando all’interno dell’inconscio, infatti, si possono riportare in superficie esperienze rimosse. L’inconscio è come un hard disk a una sola scrittura: una volta registrate le esperienze, non si possono più modificare».

M.M.: «I critici del fenomeno ufologico sostengono il contrario: come si fa a essere sicuri che i racconti non siano pure invenzioni?»
CORRADO MALANGA: «L’ipnosi correttamente condotta non permette all’inconscio di dire menzogne. Esistono tonnellate di letteratura scientifica a riguardo. Ma non solo. Per verificare che il soggetto dica la verità lavoriamo anche con la Programmazione Neuro Linguistica, una scienza che si basa sul seguente assioma: “Dimmi come ti muovi e ti dirò chi sei”. Il movimento del corpo, infatti, è la rappresentazione cinematica della volontà dell’inconscio. Analizzare il movimento dei bulbi oculari, ad esempio, permette di distinguere tra ricordi falsi e ricordi vissuti e reali».

M.M.: «E a quali conclusioni è giunto?»
CORRADO MALANGA: «I racconti di rapimenti sono tutti uguali. Alcuni sono sovrapponibili fin nei minimi particolari. Eppure i soggetti non si conoscono. Gli “addotti”, ad esempio, descrivono le stesse creature. Sono di quattro tipi: c’è un essere biondo, alto due metri e 80, con la tuta attillata e l’occhio a pupilla verticale. Poi c’è un alieno che somiglia ad un coccodrillo in piedi, con il muso da serpente e le mani palmate. Alcuni “addotti” descrivono invece una specie di mantide alta più di due metri. Infine c’è un essere piccolo, alto un metro e 20, glabro, con tre dita, il pollice opponibile, senza orecchie e con gli occhi grossi».

M.M.: «Quest’ultimo, però, sembra proprio la rappresentazione classica dell’alieno che si vede nei film e sulle t-shirt. Non è un po’ deludente?»
CORRADO MALANGA: «Non c’è da stupirsi. Prima è nata la testimonianza, poi la maglietta. Ma le analogie non finiscono qui. Tutti gli “addotti” hanno raccontato di essere stati condotti dentro laboratori sotterranei e immersi in un liquido contenuto in cilindri verticali trasparenti. Dalle testimonianze degli oltre 400 soggetti messi in ipnosi finora abbiamo capito che gli alieni vogliono rubare la nostra “Anima”, nel senso che gli attribuisce Platone. Solo così queste creature possono garantirsi l'immortalità».

M.M.: «E’ una teoria estrema. Ma chi sarebbero gli «addotti»? C’è un identikit?
CORRADO MALANGA: «Non esistono distinzioni di ceto, il fenomeno colpisce tutti: professori universitari e contadini, ricchi e poveri, uomini, donne e gay. Dalle nostre ricerche abbiamo però scoperto che, se un soggetto è “addotto”, lo è anche la madre, il padre e perfino i nonni. Supponiamo quindi che la scelta sia anche di natura genetica».

M.M.: «Alcuni ricercatori sostengono che le «abduction» siano riconducibili ad allucinazioni dovute a un disturbo del sonno. Come risponde»?
CORRADO MALANGA: «Ci sono stati diversi tentativi del governo americano di mascherare le “abduction” con malattie mentali o con un tipo di insonnia con paralisi notturna. Il capostipite è Roger Mc-Nally. Ma i suoi dati sono stati contestati da una serie di ricercatori. In più questa sindrome non spiega le prove oggettive: cicatrici, disturbi fisici e microimpianti nel corpo».

M.M.: «Microimpianti? Di che cosa si tratta»?
CORRADO MALANGA: «Attraverso la Risonanza Magnetica e la Tomografia Assiale Computerizzata abbiamo scoperto minuscoli pallini conficcati nel palato, nel naso e negli occhi. Crediamo siano microchip di controllo. Negli Usa il professor Derrel Sims ha estratto alcuni di questi microchip e li ha fatti analizzare. Diversi elementi presentano percentuali isotopiche differenti da quella terrestre. Gli isotopi sono atomi che si distinguono per il numero di neutroni presenti nel nucleo. E questo numero non è lo stesso in tutte le parti del cosmo. Insomma, non c’è dubbio che gli impianti siano di origine aliena».

Fonte: http://www.reiki.info/Energie/Ufo-Abduction-Interferenza-Aliena/La-Stampa-intervista-Malanga.htm

Declasificazione UFO: richiesta ufficiale al presidente Fernandez. (news)

Argentina – La scorsa settimana in occasione del bicentenario della città di Vittoria, il neo presidente argentino Cristina Fernandez (nella foto) intervenuta personalmente per dare il via ai festeggiamenti ha ricevuto da parte della ricercatrice Silvia Perez Simondini, rappresentante del CEFORA, (Comitato della Repubblica Argentina per lo Studio dei Fenomeni UFO), una busta contenente tutta la documentazione e le testimonianze raccolte in questi anni dalla sua organizzazione sul fenomeno UFO nonché l’elenco nominativo di tutti i ricercatori che compongono il Comitato e che da tempo lavorano incessantemente per ottenere la declassificazione dei file UFO in possesso del governo argentino.



Durante la cerimonia inaugurale, Il capo della sicurezza presidenziale ha personalmente preso l’incarico di far pervenire il plico nelle mani del presidente ed ha fornito alla ricercatrice un numero di telefono dove chiamare per entrare direttamente in contatto con il presidente Fernandez. Pochi minuti dopo la consegna del plico, il presidente si è avvicinato alla Sig.ra Simondini e davanti a lei ha aperto la busta leggendone il contenuto, come le era stato richiesto.
Due giorni dopo, una comunicazione ufficiale della Casa Rosada (la dimora presidenziale) ha confermato l’interessamento del presidente Fernandez per l’argomento ed ha anticipato la promessa di una risposta telefonica o scritta direttamente alla ricercatrice.
Si tratta, in questo caso, della prima richiesta di disclosure sugli UFO fatta pervenire da una organizzazione ufologica riconosciuta alla più alta autorità della repubblica argentina.

Fonte: http://www.inexplicata.com/

giovedì 20 maggio 2010

Alieni e Vaticano

Il 5 maggio scorso si è svolta nella parrocchia di Sant’Anna (all’interno del perimetro pontificio) un particolare convegno dal titolo “A che punto la conoscenza sugli UFO”, al quale hanno partecipato gli esponenti più importanti dell’ufologia italiana alla presenza di una vasta platea di over 70. La presenza di questi esperti è stata voluta fortemente dalla Santa Sede, che è aperta a tutte le possibilità espresse sull’argomento. Vladimiro Bibolotti, segretario generale del CIFAS (Consiglio della Federazione Internazionale di Studi Avanzati) ha commentato: “ A noi conviene continuare a cercare gli alieni, perché da una civiltà superiore ci si possono attendere risposte utili



Questo conveglio mi ha ricordato un articolo che lessi qualche tempo fà. Si trattava di un articolo del giornalista Cristoforo Barbato, nel quale un gesuita del SIV - Servizio Informazioni del Vaticano confessava delle relazioni intrattenute per lunghi anni dal Vaticano con una razza Aliena.

In particolare le cose più interessanti erano:

1)L'incontro di una delegazione Aliena di Grigi avvenuto in California nella base di Muroc Airfield con il presidente americano Eisenhower e a cui presenziò il Vescovo di Los Angeles James Francis McIntyre.

2)UN accordo di collaborazione tra il Papa Pio XII e gli alieni "positivi" di razza nordica proveniente dalle Pleiadi, poi interrotto.

3)Il Vaticano possiede in Alaska un radiotelescopio avanzatissimo gestito solamente da gesuiti e che è ubicato all’interno di un impianto industriale per il recupero del petrolio

4)Il Vaticano all’interno di un programma di esplorazione spaziale avviato nei primi anni ‘90 denominato SILOE, aveva fotografato un pianeta di dimensioni enormiin avvicinamento al sistema solare e pieno di alieni cattivissimi e bellicosissimi.

Per quanto possano sembrare assurde le cose dette sopra voglio ricordare le parole del capo degli astronomi vaticani, il gesuita argentino José Gabriele Funes, 45 anni, doppia laurea in teologia e in astrofisica, che riferendosi a probabili civiltà aliene disse:" Anche loro potrebbero godere della misericordia del Padre"

«È possibile credere in Dio e negli extraterrestri. Si può ammettere l'esistenza di altri mondi e altre vite, anche più evolute della nostra, senza per questo mettere in discussione la fede nella creazione, nell'incarnazione e nella redenzione».

Ricordo che Funes è stato posto a capo della Specola vaticana da papa Ratzinger nel 2006. «Come esiste una molteplicità di creature sulla terra — ha detto ancora il padre Funes — così potrebbero esserci altri esseri, anche intelligenti, creati da Dio. Questo non contrasta con la nostra fede, perché non possiamo porre limiti alla libertà creatrice di Dio».

Finisco con padre Corrado Balducci, della congregazione per l'evangelizzazione dei popoli, teologo molto stimato in Vaticano e amico personale del Papa.
Il religioso ammette senza alcun dubbio l'esistenza degli alieni, precisando però che non c'è alcun contrasto né teologico, né morale, né di alcun tipo tra il fatto di credere negli extraterrestri e la fede in Cristo. Sono insomma realtà che si possono integrare, anche perché, fa notare il teologo del Vaticano, nel Nuovo Testamento c'è un passo con scritto che Cristo è il re dell'Universo, non solamente del mondo.
Balducci sostiene che è sbagliato asserire che i racconti fatti su incontri ravvicinati con gli extraterrestri sono poco credibili. "È invece ragionevole credere e affermare che gli alieni esistono" ­ racconta nell'intervista l'eminente figura dell'entourage del sacro pontefice ­ "le loro esistenze non possono essere negate più a lungo, perché ci sono troppe evidenze dell'esistenza degli extraterrestri e dei dischi volanti".

Dal blog Zret leggo che il Vaticano avrebbe installato in Arizona un nuovo telescopio che è stato denominato “Lucifer”....

A mio parere (e anche Hans la pensa come me) il Vaticano stà preparando il terreno per qualche possibile sensazionale annuncio...


Fonte: http://marioehans.blogspot.com/

mercoledì 19 maggio 2010

Avvistamento di massa in Ucraina (news)

Dnepropetrosk, Ucraina - Un avvistamento UFO con parecchi testimoni si è verificato la notte di Sabato 15 maggio 2010, all’incirca verso le ore 22:40, nella cittadina di Dnepropetrosk situata sulle rive del fiume Dnepr.



Un disco luminoso è stato visto da centinaia di residenti. Fino ad ora sono emerse solo alcune foto dell’UFO e le autorità competenti stanno indagando per verificare se esiste anche un filmato dell’oggetto volante non identificato. Un testimone, intervistato, ha così commentato: “Ho visto l’UFO insieme a mia figlia, era molto luminoso, emetteva bagliori di fuoco. Era a forma di disco e la sua dimensione era paragonabile ad un normale aeromobile che vola a bassa quota. In un primo momento volava molto lentamente, ma poco dopo ha bruscamente accelerato e di colpo è sparito nello spazio”. Le parole del testimone confermano ciò che si vede nella foto qui presentata. La polizia locale ha confermato di aver ricevuto decine di segnalazioni riguardanti l’avvistamento dell’oggetto.

Fonte: http://danilo1966.splinder.com/
Fonte: http://www.allnewsweb.com

martedì 18 maggio 2010

La verità è una menzogna ancora da svelare...Ricordo di Michael Wolf

Un ricordo del controverso e misterioso Michael Wolf scomparso ormai dieci anni fà in questa intervista di Paola Harris.




Abbiamo verificato la veridicità delle lauree e dei dottorati che costituiscono il curriculum di questo neurologo, autore dello straordinario Catchers of Heaven. Un personaggio la cui umanità trascende i compiti governativi da lui svolti per anni.



Incontrare Michael Wolf - per me ed Adriano Forgione - è stato un grande onore. Con questo scienziato, che ha lavorato per il National Security Council e la CIA nell’ambito di un incredibile programma di interazione tra alieni e governo, abbiamo stabilito un rapporto che cercheremo di valorizzare attraverso il nostro lavoro, divulgando, quanto più fedelmente possibile, le informazioni che il dottor Wolf vorrà continuare a fornirci.

Occhi neri e penetranti

Dopo tanti contatti telefonici, nell’agosto dello scorso anno, da Denver, Colorado, prendiamo un volo per il Connecticut, dove Michael Wolf risiede da diversi anni. Giunti alla porta della sua abitazione, con Adriano ci guardiamo per un attimo negli occhi, trepidanti, sappiamo che trascorreremo con Wolf alcune ore, compatibilmente con le sue precarie condizioni di salute (è diabetico e possiede una chimica ematica davvero inusuale: colesterolo 933, trigliceridi 3769). Ci accoglie con una cortesia tutta particolare. È un uomo alto, sul metro e 84 cm., dai lineamenti molto fini, la pelle diafana.

I suoi occhi profondi, di un nero brillante, sembrano non avere pupilla e, impossibile non fissarli, entri in uno stato d’animo di soggezione. Hai l’impressione di trovarti davanti ad un essere ibrido, anche se il termine che trovo più adatto è mesoalieno. Michael indossa un camice medico, tipo quelli che vediamo nella serie ER. Così è a suo agio, anche per ragioni d’abitudine, dato che è davvero un dottore, un neurologo, a dire il vero. Rimango impressionata dal numero di enciclopedie mediche, microscopi elettronici, computers, provette di vetro, oscilloscopi e altri strumenti sparsi ovunque nella sua casa.

Su due pareti spiccano i suoi master e le sue lauree (tra cui una in neurologia) e diversi dottorati in fisica teoretica, Computer Intelligence, Legge, Effetti dei campi elettromagnetici sull’organismo e Biogenetica. Il problema è che Wolf ha conseguito diversi di questi dottorati nell’ambito di programmi-ombra governativi (Black Operations), e le università coinvolte hanno provveduto a far sparire il suo nome dai loro registri. Nonostante ciò, Wolf resta un insigne membro della Science Academy of New York, ed è stato membro dell’American Association for the Advancement of Sciences (AAAS) per diversi anni. Inoltre ha prestato servizio nell’Aeronautica militare come pilota, con il grado di colonnello, svolgendo contemporaneamente le attività di flying doctor e di ufficiale del controspionaggio.


Dentro il Majestic12

Il suo curriculum include il servizio prestato quale consulente scientifico presidenziale durante varie amministrazioni (inclusa quella di Clinton, la cui lettera di ringraziamento a Wolf è appesa al muro) e, in qualità di consulente del NSC per il problema extraterrestre è stato membro (come MJ-7) del Gruppo segreto noto come Majestic 12 (MJ-12), per il quale ha diretto la principale sezione di ricerca: l’Alphacom Team. Michael Wolf, nonostante il suo passato e la sua preparazione è una persona alla mano, dotata di grande senso dell’umorismo.

A volte il suo modo di ragionare eclettico può disorientare, e forse per questo motivo alcuni miei colleghi giornalisti lo hanno definito “Matto come una volpe!", come cita testualmente Wolf con un sorriso accattivante. A dispetto delle sue gravi malattie ha la mente incredibilmente lucida, e il suo spirito è forte come quello del lupo di cui porta il nome.

Richard Boylan, suo vecchio amico e principale biografo concorda: “il Dott. Wolf è un filosofo capace di saltare da un argomento all’altro alla velocità di una mitragliatrice, interponendo la sua particolare filosofia spirituale con le basilari verità espresse da Islamismo, Cristianesimo, Giudaismo e spiritualità nativo-americana. Wolf ha ripetuto spesso sia a me che a Boylan che il suo Koan personale è la frase: “la verità è una menzogna ancora da svelare (per il Buddismo Zen il Koan è una frase-chiave il cui studio porta all’illuminazione).

Lento rilascio di informazioni

Mentre Wolf ci fa accomodare nel soggiorno arredato con mobili in legno degli anni Settanta, gli chiedo quale sia la verità sugli UFO. “È tutto scritto nel mio libro" dice, riferendosi a Catchers of Heaven e spiegandoci che gli è stato permesso di scriverlo a condizione che venisse etichettato come fantascienza. "La parte responsabile del governo (definizione di Wolf) vuole che queste informazioni siano diffuse, per abituare la popolazione all’argomento e rendere così meno traumatico il futuro contatto. Invece, la parte ombra del governo censura tutte le informazioni, perché teme il crollo delle maggiori istituzioni della Terra e dei loro imperi finanziari".

Wolf definisce questo gruppo ombra Cabal, un’associazione formata da militari di vecchio stampo, un tempo responsabili del programma Guerre Stellari. Così, definendo fantascienza il libro Catchers of Heaven, Wolf ha ottenuto quella che il governo chiama negabilità ufficiale. “Leggi tra le righe invita a fare al suo lettore. Il libro è basato su fatti autentici, la menzogna si sta lentamente svelando. Mentre parla, ho modo di riflettere su un punto importante: Wolf si rifiuta sistematicamente di concedere interviste, ma ha fatto un’eccezione nel nostro caso, come, mi sembra, abbia fatto per James Courant e Michael Hesemann.

Mi prende un sospetto, che anche noi si faccia parte, inconsapevolmente, del famoso programma di lento rilascio di informazioni. “Certamente!", risponde Wolf sorridendo, mostrando ad Adriano Forgione alcuni documenti ufficiali del governo, finora solo parzialmente declassificati, fra cui quelli inerenti il Project Aquarius.

Criteri di giudizio

Ho sviluppato un certo criterio di giudizio sulle persone che intervisto, anche grazie al mio rapporto di lavoro con Philip Corso. Se anche solo una parte delle apparentemente incredibili rivelazioni di queste persone fosse comprovabile, allora probabilmente stanno dicendo la verità anche su tutto il resto. Nella mia prima intervista di maggio (telefonica, N.d.R.), il dottor Wolf mi parlò di quando lavorò con Federico Fellini come comparsa nel film 8 e 1/2, e che a quei tempi abitava allo Sporting Hotel, che esiste tuttora, nell’elegante quartiere Parioli di Roma. Come accadeva con Corso, anche Michael Wolf era in grado di ricordare i nomi di tutti i portieri degli alberghi in cui era stato, e di gran parte dei suoi amici di Roma. La prima cosa che ho notato, appese alle pareti muri del suo soggiorno, sono state foto sbiadite di Fellini, Claudia Cardinale e Marcello Mastroianni.

Tra loro c’era una comparsa, un bel ragazzo dai capelli corvini, che i tecnici di studio avevano avvolto in un lenzuolo bianco, dai tratti somatici inconfondibili, è un Wolf molto più giovane. Per determinare la credibilità di una persona è utile un altro criterio: la precisione dei dettagli. L’ho imparato da mio padre, che nel ‘43 era ufficiale di cavalleria per le armate di Mussolini, e devo averlo recepito ascoltando i racconti di guerra di Philip Corso almeno venti volte, e il colonnello non ha mai modificato un dettaglio, sembrava anzi rivivere l’evento mentre lo narrava.

Anche Wolf non cambia una virgola, pur incalzato dalle stesse domande. Ho più di 20 registrazioni delle nostre conversazioni telefoniche ed è chiaro che, per quanto riguarda la ricostruzione degli eventi legati alle sue esperienze, Wolf è puntiglioso e reagisce ai miei eventuali errori o imprecisioni, si irrita e mi corregge, come quando ho scritto che lavorava nella struttura S-4 di Indian Lakes invece che di Indian Springs (una sezione dell’Area 51, N.d.R.). Usa una precisa terminologia scientifica, che auspica comprensibile e, aggiungo io, lo sia sul piano culturale.

Ama soffermarsi sul pittore Amedeo Modigliani, del quale ha imitato lo stile in alcuni dipinti da lui realizzati. Wolf presume che il suo interlocutore, o il lettore, possa comprendere la sua logica, cosa invece difficile, visto che il suo QI (quoziente intellettivo) supera 200: ecco il problema con quelli che definirei “mesoalieni, è gente evolutissima sul piano tecnologico e spirituale - ibridi, se si vuole - che probabilmente pensano erroneamente che noi umani si sia allo stesso loro livello di comunicazione, per aiutarci a risolvere il mistero dei nostri contatti intergalattici/ interdimensionali, le nostre radici, forse anche la nostra stessa storia.

Wolf spiega che la sua capacità di interagire con gli extraterrestri per conto del governo americano, gli ha consentito di apprenderne i principi vitali: gli alieni non posseggono una dualità, prendono le cose alla lettera, non inquinano le acque, come fa il governo.

Come persona, Wolf emana una intensa sensibilità, che si riflette emozionalmente sulle persone che lo avvicinano... come scienziato, studia tanto i segreti degli atomi e delle particelle quanto quelli delle galassie, e vede ogni cosa come connessa all’altra, quale manifestazione di una Fonte Creatrice Suprema. Inoltre ci ricorda che non si sarebbe mai dovuta verificare la frattura tra scienza e spiritualità, una dicotomia profonda che ora separa il mondo fisico e quello metafisico. Noi esseri umani dobbiamo comporre questa frattura interiore, abbandonando l’idea di una tecnologia fine a se stessa ed entrando nella dimensione di una crescita spirituale, come suggerito da tempo immemore dagli indiani Hopi.

Per quanto inusuale, di certo non sorprende che il dottor Wolf sia stato invitato come relatore alla Star Knowledge Conference organizzata dai Nativi Americani a Sedona lo scorso novembre, alla quale purtroppo non ha potuto partecipare per motivi di salute. Per quanto gravemente ammalato, appoggia continuamente iniziative a tutela dell’infanzia, dell’ecologia e delle minoranze etniche, mentre il governo (per il quale ha lavorato anni) non lo aiuta in alcuna maniera. Wolf adora i delfini e li definisce le creature più vicine alle forme di vita aliena conosciute come Grigi.

Hanno un’intelligenza simbiotica con l’ambiente che li circonda e “dovremmo imparare di più da loro - afferma - non sono semplici animali. Una volta, parlando con Richard Boylan (suo buon amico), gli ho espresso certe mie perplessità: Michael continuava a sentirsi leale verso il proprio Paese, nonostante lo avesse sfruttato e abbandonato. Come potevano convivere in lui l’attaccamento verso lo Stato e la voglia di costruire un futuro migliore “ Michael Wolf non vede contraddizioni intellettuali in questo - ha risposto Boylan - è bravissimo nello scavalcare difficili linee di confine. Ed io sono pienamente d’accordo con lui."

Questo, un breve commento di Richard Boylan:

Forse la rivelazione più inquietante di Wolf è che all’interno del cover-up sugli UFO c’è un’organizzazione occulta e apostata, nota come “Cabal". La descrive come “una ben orchestrata banda di cospiratori… sovraccarica di militari, e condotti da un sottosegretario della Marina"): “La paranoica Cabal lavora contro, e minaccia deliberatamente, gli obiettivi dei negoziati pacifici con i visitatori alieni. Cabal usa le armi di Guerre Stellari per abbattere velivoli alieni e sopraffare gli ET con il potere militare".

Wolf conclude dichiarando, “In tutta la mia carriera di scienziato, non fui mai preparato ai nostri visitatori. Dobbiamo comprendere la complessità delle varie forze impegnate in questo pianeta, e perché no, su altri. Non dimentichiamo la multidimensionalità e le distorsioni spazio-temporali; dobbiamo riconquistare la spiritualità. Sento l’obbligo di dichiarare che la spiritualità si sta rafforzando su questo pianeta, questo Sol Tre. Ma anche il male. Abbiamo il potere di sanzionare qualsiasi cosa sia… per il bene dell’umanità".

Per concludere un'altra intervista a Michael Wolf:

Parte prima


Parte seconda


Fonte: http://www.altrogiornale.org
Fonte: http://www.youtube.com/watch?v=CWAKZI0AdBE&feature=related

Keplero e gli extraterrestri sulla Luna

Interessante articolo su Keplero che scopriamo allineato con il pensiero cospirazionista-ufocredente di questi anni...



Johannes Keplero, astronomo e matematico tedesco, fu anche un sostenitore dell’esistenza di vita extraterrestre. Nella sua opera “Dissertatio cum Nuncio Sidereo”, editata nell’anno 1610 e scritta in latino, era convinto della vita intelligente sulla nostra Luna. Ecco cosa affermava:

Non posso evitare di stupirmi riguardo a quella larga cavità circolare (…). E’ un prodotto di natura o dell’arte? Supponiamo che ci siano esseri viventi sulla Luna… ne segue sicuramente che il carattere degli abitanti debba accordarsi con quello del luogo in cui vivono. Dal momento che la Luna ha montagne e valli molto più grandi di quelle della nostra Terra, essi hanno senza dubbio corpi più massicci, e costruiscono progetti giganteschi. Durante il loro giorno, della durata di quindici dei nostri, essi sopportano un caldo intollerabile. Forse, mancando di pietre per costruire protezioni contro il Sole, lo fanno invece con il suolo fangoso. Forse scavano enormi arene e, quando portano fuori la terra, la ammonticchiano in un cerchio allo scopo di prosciugare l’umidità del terreno. Cosi si nascondono all’ombra dei tumuli da loro scavati e, al muoversi del Sole nel cielo, si spostano in modo da restare sempre coperti. Essi realizzano poi, a tutti gli effetti, una città sotterranea, e vivono all’interno di cave nel terrapieno circolare“.

Fonte: http://www.torinoscienza.it/dossier/apri?obj_id=3843
Fonte: http://centroufologicotaranto.wordpress.com/

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