venerdì 27 aprile 2012

Gli UFO hanno una origine esotica, non necessariamente extraterrestre

Negli ultimi mesi, le notizie inerenti la scoperta di pianeti extrasolari non si arrestano e il dibattito attorno alla vita extraterrestre è completamente rilanciato.
Questo dibattito si verificò già all'interno del laboratorio militare di Los Alamos nel 1950 del secolo scorso, quando Enrico Fermi, celebre fisico italiano a cui fu assegnato il Premio Nobel per la Fisica nel 1938 del secolo scorso per i suoi lavori per la fisica nucleare, ingaggiò una conversazione sugli UFO con i suoi colleghi, tra cui Edward Teller, il futuro padre della “bomba H”. Si sarebbero messi d'accordo nel dire che l'origine extraterrestre del fenomeno UFO era improbabile. Poi, avrebbero evocato i viaggi nello Spazio e la probabile esistenza di civiltà extraterrestri.
Nel corso di questa riunione, Fermi domandò ai suoi interlocutori: “ma dove sono?”, parlando degli extraterrestri. La frase “dove sono?”, attribuita a Fermi, è citata per la prima volta nel libro di Carl Sagan e Iossif Chklovski dal titolo “La vita intelligente nell'Universo”, pubblicato nel 1966 del secolo scorso. Sono passati più di quarant'anni da questo aneddoto. Il nostro Sole ha 4,5 miliardi di anni, ma a quell'epoca la nostra Galassia aveva già 8 miliardi di anni in più. Quindi, la vita ebbe molto tempo per svilupparsi su altri pianeti e di raggiungere un grado di sviluppo tecnologico elevato. Una civiltà altamente avanzata avrebbe potuto viaggiare lontano nella Galassia e arrivare a raggiungere il nostro Sistema Solare, anche prima della comparsa dell'uomo. Dal momento in cui una civiltà tecnologica riesce a padroneggiare la tecnica del viaggio nello Spazio, deve “soltanto” aspettare qualche decina o centinaia di milioni anni per diffondersi nella Via Lattea prima di avvistare tutte le altre forme di vita sviluppate. Questa durata di colonizzazione è troppo breve in rapporto all'età stimata della Galassia (12 miliardi di anni circa). Se più civiltà tecnologiche sono effettivamente emerse nella Via Lattea, possiamo supporre che almeno una possa averci raggiunto. Questo è ciò che ha creato il celebre “Paradosso di Fermi”. Come celebre studioso di astronomia troviamo Carl Sagan, creatore del concetto di Esobiologia, che fu professore e direttore del laboratorio dell'Università di Cornell e che contribuì alle missioni d'esplorazione spaziale, con mezzi non pilotati, nel Sistema Solare.
Fu al comando di progetti preposti a rilevare i segnali che una intelligenza extraterrestre potesse emettere, volontariamente o meno, dal suo pianeta d'origine (esempio SETI). La grande maggioranza degli Ufologi è, oggi, convinta che il fenomeno UFO sia d'origine extraterrestre, ma ciò è lontano dall'esserne in tutti i casi. Studiare gli UFO non vuol dire, necessariamente, che uno creda agli extraterrestri. L'idea che la vita esista su un altro pianeta è oggi, totalmente, concepibile. Non è opportuno cercare di dimostrare l'esistenza della vita extraterrestre attraverso il fenomeno UFO. L'Ufologia è, spesso, l'oggetto di amalgame terribili a causa di persone che vogliono “credere agli extraterrestri” (come dimostra il celebre manifesto dell'agente Mulder nella serie televisiva “The X-Files”, intitolato “I Want To Believe”) e d'altra parte di sette e gruppi occulti che strumentalizzano tutto ciò per i loro scopi. Questo mercato è diventato estremamente lucrativo per i “venditori di speranza” (esempio: Bugarach, calendario Maya e 2012 … ). Il fenomeno UFO è certamente esotico, ma molto reale ed estremamente serio. Resta determinarne l'origine. I governi Americani, Francesi e Russi (tra gli altri) hanno condotto degli studi sugli UFO che sono durati molti anni, anche se i risultati e i mezzi d'investigazione sono, spesso, mancati di trasparenza. Ecco una lista di alcuni risultati di rapporti e citazioni: 1) Su domanda di Stalin, Sergueï Korolev, il progettista di razzi dell'ex Unione Sovietica, dichiarò nel 1957 del secolo scorso: “gli oggetti volanti non identificati non sono una potenziale arma del nemico e non rappresentano un pericolo per la sicurezza pubblica, ma il fenomeno esiste”. 2) Il generale Nathan F. Twining sui dischi volanti dichiarò: “il fenomeno riportato è qualcosa di reale, e non visionario o fittizio”. 3) Il capitano Ruppelt, che fu responsabile del “Project Grudge” dell'U.S. Air Force, affermò: “qualsiasi valutazione si basa sulla premessa che gli UFO non esistono...le osservazioni valide di UFO continuano ad arrivare al ritmo di una decina al mese, ma non sono controllate, né studiate. La maggior parte viene rigettata”. 4) Il Rapporto Cometa. 5) Per non parlare delle dichiarazioni del generale Samford dopo gli incidenti di Washington (nota di Antonio De Comite, i cosiddetti “Caroselli di Washington” dell'estate del 1952) o delle dichiarazioni di personalità come Allen Hynek, John Podesta (ex capo dello staff dell'ex presidente USA Bill Clinton) e molti altri. 6) In effetti, degli autentici video relativi al caso delle “luci di Phoenix” (anno 1997) danno filo da torcere a numerosi scettici. Il governatore dello Stato dell'Arizona dell'epoca (nota di Antonio De Comite, era Fife Symington III) disse su questo argomento: “Fu enorme, inspiegabile. Chi può dire da dove proveniva? Molte persone videro queste luci. E facevano parte di quella cosa là. All'epoca , ero un uomo politico e dovevo controllare le mie parole. Oggi, che sono ritornato ad essere un cittadino, devo essere onesto con il pubblico”. Se questi eventi non sono affatto di origine extraterrestre, di cosa si tratta dunque? Ho la mia idea in proposito e la condivido con altri specialisti di questo tema. Per tornare al tema principale del dibattito riguardante la vita nell'Universo e il Paradosso di Fermi, ecco una lista di ipotesi che spiegano un possibile non contatto della nostra civiltà da parte degli extraterrestri: 1) L'ipotesi che una o più razze ci stiano studiando. 2) L'ipotesi che noi non siamo degni d'interesse. 3) L'ipotesi che essi vigilino segretamente su di noi. 4) L'ipotesi che le civiltà extraterrestri esistano, ma si auto-distruggano prima di arrivare al controllo del viaggio inter-siderale. 5) L'ipotesi che le civiltà extraterrestri esistano, ma per loro è impossibile contattarci. 6) L'ipotesi che le civiltà extraterrestri esistano, ed hanno raggiunto l'età per sviluppare una tecnologia per visitarci, ma non lo hanno fatto. 7) L'ipotesi che le civiltà extraterrestri esistano e che saremmo noi che visiteremo, un giorno, la Galassia. 8) L'ipotesi che noi siamo soli nell'Universo. Per esempio, la corrente “astro-archeologia” (la cosiddetta “Teoria degli Antichi Astronauti”), il cui precursore fu Erich Von Däniken, ipotizza che gli UFO di origine Extraterrestre visitino la Terra fin dalla sua nascita e che avrebbero influenzato lo sviluppo dell'uomo, controllandone la sua evoluzione. L'argomento continuerà a far discutere molto, fino a quando una concreta scoperta di una qualsiasi traccia di vita verrà fatta. Come affermò Carl Sagan: “affermazioni straordinarie necessitano di prove straordinarie”. Articolo scritto da Nagib Kary (responsabile del sito internet "OVNIS Direct"). Fonte: http://centroufologicoionico.blogspot.it/

mercoledì 25 aprile 2012

Ricercatori giapponesi: a maggio il campo magnetico del sole sarà quadripolare

Il nostro sole sta mostrando particolari alterazioni che i ricercatori faticano a comprendere, uno studio recente dell'Osservatorio Astronomico Nazionale del Giappone in collaborazione con la Riken research foundation, indica che la corrente attività delle macchie solari è simile a quella del minimo di Maunder del 17° secolo.
Se la tendenza continuerà in questo senso, il polo nord solare potrebbe completare l'inversione a maggio 2012 e questo produrrebbe una struttura magnetica quadripolare sul sole, con due poli vicini all'equatore. Durante il Maunder Minimum si stima che le temperature si siano abbassate di circa 2.5° rispetto a quelle della seconda metà del 20° secolo. I ricercatori pensano che stia avvenendo ora qualcosa di simile. Circa ogni 11 anni il campo magnetico del sole si inverte completamente. Chiaramente il sole ha un campo magnetico molto complesso e i suoi componenti vanno identificati precisamente, per capire come e quando si invertirà e sarà anche il momento di massima attività, il "massimo solare". Al momento, la polarità a nord del sole sembra vicina a zero, mentre la polarità a sud sta appena iniziando a diminuire. "Prorpio ora c'è uno squilibrio tra i poli nord e sud", dice Jonathan Cirtain, scienziato dello spazio per il Marshall Space Flight Center della NASA. "Il nord è già in transizione, molto più avanti del polo sud e non capiamo perchè." Gli scienziati hanno predetto che la prossima inversione sarà a maggio 2013, ma l'osservatorio spaziale Hinode ha scoperto che il polo nord del sole ha iniziato l'inversione circa un anno prima di quanto atteso, mentre non ha rilevato modifiche notevoli al polo sud. Il team di ricerca internazionale guidato da Saku Tsuneta, professore al NAOJ, ha eseguito osservazioni con Hinode dal settembre 2008 ad oggi. Quali altre soprese dobbiamo aspettarci dalla nostra stella? Fonte: http://www.messagetoeagle.com/sunfourpoles.php

I mondi alieni potrebbero essere popolati da dinosauri super intelligenti

Il telescopio Kepler della NASA, fa la scansione dei cieli per "trovare mondi abitabili". Ma un chimico americano ha avanzato l'idea che tutto il progetto potrebbe essere una idea terribile.
ronald Breslow suggerisxce che forme di vita basate su aminoacidi e zuccheri leggermente diversi, potrebbero prendere la forma di enormi dinosauri feroci che si sono evoluti per avere intelligenza e tecnologia simili alle umane 'Faremmo meglio a non incontrarli,' ha detto Breslow, che afferma che fu un colpo di fortuna che un astoroide fece piazza pulita dei dinosauri sulla Terra, lasciando libero il campo per i mammiferi come gli umani.. In altri mondi, i dinosauri potrebbero essersi evoluti in enormi guerrieri intelligenti armati di armi altamente tecnologiche ma senza perdere la loro fame di carne fresca. 'Naturalmente' dice Breslow, 'Mostrare che sarebbe potuto accadere cosi, non è la stessa cosa che mostrare che cosi sia realmente accaduto". Cio' che implica un lavoro di ricerca del genere è che altrove nell'universo ci potrebebro essere forme di vita basate su D-aminoacidi e L-zuccheri. "Tali forme di vita potrebbero essere versioni molto avanzate di dinosauri, nel caso i mammiferi non avessero avuto la buona fortuna di vederli spazzati via da collisioni di un asteroide, come è accaduto sulla Terra". Nella relazione sulla ricerca, lo scienziato Ronald Breslow, Ph.D., discute il mistero che dura da secoli sul perchè i mattoni costituenti gli aminoacidi terrestri (che costituiscono le proteine) , gli zuccheri e i materiali genetici del DNA e RNA, esistano essenzialmente in una sola forma o orientamento. Ci sono due possibili orientamenti, destra e sinistra, che si specchiano reciprocamente come accade per le mani. Perchè possa sorgere la vita, le proteine, per esempio, devono contenere solo una forma chirale di aminoacidi , destra o sinistra. Ad eccezione di alcuni batteri, gli aminoacidi in tutta la vita terrestre hanno un orientamento sinistrorso (da destra verso sinistra) . La piu' parte degli zuccheri l'ha destrorso. Come avvenne la cosiddetta omochiralità, la predominanza della forma chirale? Breslow descrive prove a sostegno dell'idea che gli insoliti aminoacidi portati su una Terra senza vita da dei meteoriti circa 4 miliardi di anni fa, hanno posto la forma degli aminoacidi normali con geometria a L, il tipo nelle proteine terrestri e degli zuccheri a forma D che sono del tipo di quelli del DNA. Fonte:http://saluteolistica.blogspot.it/

lunedì 16 aprile 2012

Come risponderebbero gli umani al Primo Contatto da un Mondo Alieno?

Secondo la tradizione di Star Trek, mancherebbero 51 anni al primo incontro degli umani con una specie aliena. Nel film "Star Trek: First Contact", il 5 aprile 2063, i Vulcaniani fanno visita alla Terra, mentre si riprendono da un periodo di guerra. Accadrà veramente un tale evento di portata storica e planetaria? Se usate la logica come Spock e la sua specie, la scienza punta verso l'inevitabilità del primo contatto. Questo secondo il giornalista Marc Kaufman, scrittore di scienza per il Washington Post e autore del libro “First Contact: Scientific Breakthroughs in the Hunt for life Beyond Earth.” Marc scrive che dal punto di vista dell'umanità, il primo contatto sarebbe "precursore di una nuova frontiera in un cosmo drammaticamente cambiato". Quali sono alcuni degli argomenti contro la probabilità di un primo contatto e quali le implicazioni?



"Un argomento contro il primo contatto viene da quelli che dicono che non c'è altra vita nell'Universo", dice Kaufman, parlando al telefono con Universe Today, "e con questo c'è il paradosso di Fermi, che dice che se ci fosse così tanta vita la fuori, perchè non ci ha fatto visita? Questo è stato prima postulato negli anni '50 e con tutto quello che abbiamo appreso da allora, sembra piuttosto presuntuoso e Terra-centrico dire nessuno è venuto sulla Terra, quindi non c'è vita la fuori".
Kaufman sostiene che l'Universo è così vasto, il numero degli esopianeti è così grande e aumentano quelli in zone abitabili quasi giornalmente e noi ora sappiamo che tutti i mattoni della vita stanno nello spazio, quindi è contro logica pensare che non ci sia vita la fuori.
Altro argomento contro il primo contatto afferma che ci possa essere vita microbica nell'Universo, ma non intelligente. "Qui entra in gioco ulteriormente il paradosso di Fermi", dice Kaufman. "Certamente è vero, per quanto ne sappiamo, che non abbiamo ricevuto contatto da vita intelligente. Però se guardiamo da quanto tempo siamo una civiltà tecnologicamente avanzata, sono passati solo pochi secoli. Nella vastità del tempo, è un periodo brevissimo, proprio nulla." Nell'immensità del tempo cosmologico, Kaufman dice, è piuttosto probabile che la vita microbica sia emersa e si sia evoluta miliardi di anni fa su un altro mondo e noi non ci siamo trovati in coincidenza, dato che le civiltà vanno e vengono."

Tutti gli ingredienti ci sono e a meno che non vogliamo dire che la Terra sia nata per creazione divina o solo per un set di circostante incredibili questo è l'unico luogo nell'Universo che ospita la vita, questo è enormemente implausibile", dice Kaufman. Quindi l'argomento migliore e più logico è che la vita esiste fuori dalla Terra e in certi casi include quella che considereremmo intelligenza. "Se avete vita microbica e miliardi di pianeti in zone abitabili, la logica dice che parte di essa avanzerà come noi. Non c'è ragione per dire che l'evoluzione sia esclusiva della Terra. Sembra piuttosto da 14° o 15° secolo dire che solo sulla Terra si sia evoluta vita intelligente". La nostra continua conoscenza scientifica e, in particolare, le recenti scoperte in corso di così tanti esopianeti, è stata una vera rivoluzione nella nostra comprensione del cosmo, ha detto Kaufman e una forte spinta alla logica dell'esistenza di vita altrove. "E' stato ipotizzato per decenni, se non secoli, che esistessero altri pianeti la fuori", ha detto. "Ora che scopriamo pianeti quasi ogni giorno, dalla prospettiva scientifica, questo ci mostra che se la scienza punta in una certa direzione, dobbiamo solo attendere che tecnologia e conoscenza verifichino tale ipotesi".

Kaufman dice che come la scoperta di esopianeti, l'astrobiologia sarà facilmente la prossima area della scienza che porterà alla luce nuove scoperte. "Gli scienziati quasi all'unanimità, credono che ci sia vita la fuori, ma che non abbiamo ancora la tecnologia per scoprirla", ha detto. "Persino con i recenti tagli alla NASA per le missioni planetarie e persino se la NASA non potrà inviare molte missioni, esiste un largo movimento nei campus dei college e degli istituti, dal lavoro sulla vita sintetica, a studi in cosmologia e astrochimica, tutte cose che avanzano, perchè si percepisce realmente che qualcosa sia a portata. Quest'area della scienza sta per fiorire".
Quindi se domani apparisse un'astronave, come risponderemmo?

"Ad un livello, spererei che ci sia molta meraviglia e il riconoscimento della vastità dell'Universo. Però immagino anche che ci sarebbe molta chiusura in difensiva", ha detto Kaufman, riferendosi ad alcuni, come Stephen Hawking, che dicono che non dovremmo inviare messaggi nello spazio esterno, perchè se una civiltà più avanzata arrivasse sulla Terra, il risultato per i meno sviluppati, noi, sarebbe facilmente negativo. Però Kaufman spera che i Terrestri accettino una visita.
"Guardate al continuo fascino di Roswell o degli UFO", ha detto. "Nella storia gli umani hanno guardato i cieli e pensato di aver conosciuto qualcosa "la fuori", che siano angeli o dei o astronavi. Esiste, io penso, un desiderio umano profondo del sapere di non essere soli e questa sarebbe una parte importante della risposta".

fonte: http://www.universetoday.com/94456/how-would-humans-respond-to-first-contact-from-an-alien-world/

giovedì 12 aprile 2012

Intelligenze extraterrestri....alcune riflessioni

Come potrebbe essere l'incontro tra due civiltà totalmente diverse? Riuscirebbero a camunicare? O forse non riuscirebbero nemmeno a vederci...A tal proposito vale la pena ricordare l’affascinante storia degli Indios americani che all avvicinarsi le navi di Cristoforo Colombo non riuscirono a vederle perché erano talmente diverse di tutto ciò che già conoscevano.”


“Quando l’armata di Colombo sbarcò nelle isole dei caraibi nessuno dei nativi potè vedere le navi anche se presenti all’orizzonte, il motivo fù perché non avevano alcuna conoscenza nel cervello, nessuna esperienza del fatto che esistessero le caravelle.
Così lo sciamano iniziò a notare che nell’oceano c’erano strane onde ma non vide alcuna nave.
Iniziò a domandarsi che cosa stesse causando quello strano effetto e si avvicinò ripetutamente alla costa guardando e riguardando ma solo dopo un certo periodo di tempo riuscì a vedere le navi e dopo averle viste avvisò gli altri della loro presenza.
Solo allora, gli altri, confidando e credendo in lui riuscirono a vederle.


Le ricerche hanno portato alla conclusione che l’uomo, al di sotto di un preciso sublivello o metalivello, non è più in grado di riconoscere l’intelligenza come tale.
Concepisce come intelligenza solo ciò che si muove nella cornice del suo stesso comportamento.
Oltre quella cornice, nel microcosmo, appunto, semplicemente non la può vedere.
La stessa cosa accadrebbe con un’intelligenza di grandi dimensioni, uno spirito molto esteso: l’uomo vedrebbe solo il caos, perché non riuscirebbe a districare quelle complesse connessioni.
Le decisioni di una simile intelligenza gli rimarrebbero del tutto incomprensibili, giacche i parametri su cui essa si fonda supererebbero la sua capacità di elaborazione.
Anche un cane vede nell’uomo solo il potere cui si sottopone, non lo spirito. I comportamento umani gli sembrano privi di senso, perché noi agiamo sui fondamenti della riflessione, i quali superano le capacità percettive del cane.
Allo stesso modo, non potremmo percepire Dio – ammesso che esista – in quanto intelligenza, dato che il suo pensiero deve poggiare su una riflessione totale, la cui complessità ci è completamente preclusa.
come conseguenza, Dio ai nostri occhi appare caotico e quindi serve soltanto a far vincere la locale squadra di calcio o a sventare una guerra. Un essere simile si trova ben oltre i confini estremi della capacità di comprensione umana.
Cosa che, a sua volta, spinge a porsi una domanda: da parte sua.
Dio è in grado di cogliere l’intelligenza del nostro sublivello ? Forse siamo solo un esperimento in una provetta…

Gli extraterrestri vengono sempre presentati come l’espressione grottesca e amplificata delle paure e delle speranze umane.
Gli alieni di Incontri ravvicinati simboleggiano la nostra nostalgia del paradiso perduto. In fondo sono angeli e si comportano di conseguenza. Alcuni eletti vedono la luce. La cultura di questi extraterrestri non interessa, sono semplicemente funzionali a una rappresentazione religiosa. Sono intimamente e profondamente umani perché sono creati dagli uomini.
Pensate al momento del loro arrivo: una luce bianca e splendente, un’apparizione eterea… Proprio quello che vorremmo accadesse.
Hanno poco di extraterrestre anche gli alieni di Independence Day. Sono malvagi perché corrispondono alla nostra idea di malvagità. Anch’essi non hanno una reale alterità. Il bene e il male sono valori postulati dagli uomini e difficilmente la fiction può permettersi di non tenerne conto.
Abbiamo difficoltà a credere che i nostri valori non siano anche i valori degli altri e che la loro idea del bene e del male potrebbe non corrispondere alla nostra.
Per comprendere queste cose non è necessario stare ad ascoltare lo spazio. Ogni nazione, ogni cultura ha i propri alieni davanti alla porta di casa, ma sempre al di là di una barriera. Finché non avremo interiorizzato questi concetti, non potremo instaurare una comunicazione con un’intelligenza aliena.
Perché, con ogni probabilità, non ci sarà una base comune di valori, non ci saranno un bene e un male universale e, verosimilmente, non ci saranno neppure apparati sensoriali compatibili attraverso i quali comunicare.

Se vogliamo arrivare a una vera comunicazione con gli extraterrestri, forse bisogna immaginare uno Stato di formiche. Anzitutto le formiche sono assai organizzate, non veramente intelligenti.


Ma supponiamo che lo siano. Ci troveremmo di fronte al compito di comunicare con un’intelligenza collettiva che mangia i proprio simili, malati e feriti, senza trovare questo fatto moralmente riprovevole, che s’impegna in guerre senza comprendere la nostra idea di pace, che vede la riproduzione individuale come qualcosa di assolutamente inaudito e che tratta come un sacramento lo scambio e il consumo di escrementi.
In breve, un’intelligenza che sotto ogni punto di vista funziona in modo del tutto diverso dal nostro, ma che funziona!

Fonte: http://qualcosanonva.wordpress.com/2012/03/20/contatto-con-altri-mondi/

martedì 10 aprile 2012

I visitatori di Fazio Cardano

Interessante testimonianza dal sempre intrigante Zretblog...buona lettura:

Gerolamo Cardano, scienziato, medico, filosofo ed occultista (1501-1576) è noto per i suoi studi matematici e per aver inventato un particolare tipo di giunto meccanico deformabile, il giunto cardanico. Nel 1545 pubblicò l’Ars magna, opera in cui compare per la prima volta la formula di risoluzione delle equazioni cubiche. Lo scienziato partenopeo racconta nel De vita propria un singolare aneddoto riguardante il genitore, Fazio.


"13 agosto 1491. Quando ebbi terminato i riti abituali, all'incirca alla ventesima ora del giorno, esattamente sette uomini mi apparvero, vestiti di abiti serici, che somigliavano alle toghe dei greci e che portavano anche dei calzari splendenti. Le vesti che indossavano sotto il pettorale brillante e rosso sembravano tessute di scarlatto ed erano di straordinaria bellezza. Tuttavia non erano vestiti tutti in tal guisa, ma solo due, che sembravano appartenere a un rango più nobile degli altri. Il più alto, dal colorito rubicondo, era accompagnato da due compagni, ed il secondo, dall’incarnato più chiaro e più piccolo di statura, da tre compagni. Così in tutto erano sette".

Fazio Cardano precisava che i visitatori potevano avere tra i trenta ed i quarant’anni anni, "portati bene". Quando chiese loro chi fossero, essi risposero d'essere uomini fatti d'aria e soggetti alla nascita e alla morte. "Comunque, la loro vita era più lunga della nostra e potevano campare sino a trecento anni. Interrogati sull'immortalità della nostra anima, affermarono che nulla sopravvive dell'individuo, che sia personale. Quando mio padre domandò perché non avessero rivelato agli uomini i luoghi ove si trovavano i tesori, risposero che ciò era loro vietato in virtù di una legge speciale che condannava alle più pesanti ammende colui che avesse comunicato quelle informazioni agli uomini". Prosegue Cardano: "Essi restarono con mio padre per più di tre ore, ma quando egli pose la questione intorno alla causa dell'universo, non si trovarono d'accordo. Il più alto rifiutava di ammettere che Dio avesse creato il mondo eterno. Al contrario, l'altro soggiunse che Dio l’avesse creato a poco a poco, di modo che, se avesse smesso di farlo, fosse che anche per un solo attimo, il cosmo sarebbe perito. Che sia realtà o fola, questo è quanto."

Jacques Bergier osserva che “i visitatori di Fazio Cardano sembrano essere stati gli ultimi di una serie di ospiti susseguitisi in tutto il Medioevo. Avevano di particolare che si poteva comunicare con loro, non pretendevano in nessun modo di essere accolti come angeli e non erano latori di alcuna rivelazione; al contrario, il loro atteggiamento partecipa piuttosto del nostro razionalismo contemporaneo. I visitatori di Fazio Cardano negavano l’esistenza di un’anima immortale e sostenevano una sorta di teoria della creazione continua dell’universo”.

Come il co-autore del celebre e diseguale saggio “Il mattino dei maghi”, possiamo soltanto formulare congetture circa la l’origine delle creature con cui Fazio Cardano ebbe un incontro ravvicinato. Furono “turisti” interplanetari o esseri provenienti da una dimensione parallela? Gli abiti di seta (tute?) ed i calzari rutilanti ricordano l’abbigliamento di presunti cosmonauti di cui pullulano i libri di Ufologia e che affollano le testimonianze di molti contattisti. Cardano, tipico rappresentante di un’età, il Rinascimento, il cui levigato classicismo è percorso da venature magico-esoteriche, riporta l’episodio con l’oggettività della quale difettano alcuni ricercatori d’oggi.

Lo scienziato napoletano, tra l’altro, come parecchi intellettuali a lui coevi, non si peritò di disquisire sulla natura di creature soprannaturali: a questo proposito scrisse: “Come l’intelligenza di un uomo è superiore a quella di un cane, così quella di un demone (si intenda un intermediario tra gli uomini e Dio, non un diavolo, n.d.r.) è superiore a quella di un uomo".

Di solito nell’antichità e nel Medioevo codesti enigmatici visitatori presentano tre caratteristiche, ricordate da teologi e cabalisti: il volto doppio, un abito di luce, il nimbo che circonfonde il capo. Alcuni studiosi attuali inscrivono tali tratti nella “mitologia” contemporanea, vedendo nel volto doppio uno scafandro, nella veste luminosa una tuta corrusca, nell’aura un campo di forze che produce un’energia radiante, ma queste potrebbero essere interpretazioni condizionate da abitudini e concetti propri della nostra era tecnologica, laddove, ad esempio, la luce potrebbe essere la manifestazione di uno stato spirituale.

Sia come sia, i parametri per definire entità preternaturali, per distinguere esseri extra-dimensionali (malevoli o evoluti) da supposti ufonauti hanno contorni molto sfumati. Scorgere in ogni dove tracce di tecnologia spaziale è probabilmente errato quanto evocare sempre contatti con dimensioni tangenti il mondo fisico in cui siamo assediati.

Fonti:

J. Bergier, Les extra-terrestres dans l’histoire, Paris, 1975, pp. 98-99
Enciclopedia delle scienze, Milano, 2005, s.v. Cardano
A. Lissoni, Gli alieni di Gerolamo Cardano

Fonte: http://zret.blogspot.it/2012/04/i-visitatori-di-fazio-cardano.html

giovedì 5 aprile 2012

intervista a David Jacobs

La seguente intervista propone il punto di vista del noto ricercatore d'oltreoceano David Jacobs sul fenomeno ufologico e più specificatamente in quello dei rapimenti.
Naturalmente, molte delle cose che dice non siamo purtroppo in grado di verificarle, per ovvi motivi.


David Michael Jacobs (1942) è uno storico e saggista statunitense. Professore associato alla Temple University, è ben conosciuto nel campo dell'ufologia per le sue ricerche sugli UFO e i rapimenti alieni. Jacobs ha conseguito il PhD all'Università del Wisconsin-Madison nel 1973, nel campo della storia intellettuale. Egli scrisse la sua tesi sulla controversia riguardante gli UFO in America. Un'edizione riveduta della sua tesi fu pubblicata nel 1975 con il titolo The UFO Controversy in America. In seguito si è specializzato in storia e cultura popolare americana del XX secolo. Per più di 25 anni ha tenuto un corso su "Gli UFO nella società americana".

Jacobs afferma che gli interessi delle sue attuali ricerche riguardano la descrizione del ruolo delle esperienze anomale nella vita personale e culturale.

Ci limitiamo quindi a proporvi anche il suo punto di vista senza esprimere commenti in merito.
Buona lettura


Può dirci qualcosa circa il suo background e come è stato coinvolto nel fenomeno dei rapimenti alieni?

Mi dedicai per la prima volta al fenomeno UFO verso la metà degli anni ‘60, quando ero studente presso la University of California a Los Angeles (UCLA). Non sono sicuro del motivo che mi spinse ad interessarmi agli UFO. Mi incuriosivano per qualche ragione. Ho letto libri sull’argomento e continuai ad interessarmene anche quando andai alla scuola di specializzazione presso l'Università del Wisconsin - Madison, nel 1966. Feci abbonamenti a periodici che parlavano di UFO e mi iscrissi a organizzazioni sul tema. Ho studiato i casi e parlato con i testimoni. Ho pubblicato articoli e recensioni di libri sull'argomento. Ben presto mi resi conto che ero molto più interessato agli UFO che alla tesi di dottorato che stavo scrivendo: “ l'immagine della donna nella storia del cinema”. Ho cambiato la mia tesi sulla
storia della controversia UFO . La tesi è stata approvata e ho ricevuto il mio dottorato di ricerca in storia americana nel 1973. In quei giorni, gli avvistamenti erano tutto. In quel periodo si pensava che il fenomeno delle abductions fosse
sicuramente di origine psicologica. Mi interessava poco. Ho intervistato Betty Hill nel 1976 ed è stata una persona vera e sincera, ma che non mi bastava per passare alla ricerca sui rapimenti. Nel 1982 ho incontrato Budd Hopkins. In realtà lo avevo incontrato brevemente un anno prima a una conferenza. Mi diede un documento sui rapimenti, ma non mi interessava e non sono rimasto alla sua lettura. Quando un amico comune mi portò a casa sua nel 1982, ero ancora molto disinteressato. Ma, Hopkins era intelligente e stava facendo un ottimo lavoro, correttamente e con attenzione, e quando ha mi spiegato la sua ricerca, mi ha impressionato. Per coincidenza stavo passando le mie vacanze in una città dove stava lui, a Cape Cod nel Massachusetts. L'ho incontrato e sono rimasto ancora più colpito. Mi sono incuriosito su quello che stava facendo. Ho deciso che aveva scoperto qualcosa d’importante. Mi ci sono voluti altri quattro anni, ma nel 1986, dopo aver appreso tutto quello che avevo potuto sui rapimenti, ho iniziato la mia ricerca utilizzando l’ipnosi, consentendo ai rapiti di ricordare cosa era successo loro. Da quel momento, ho dedicato tutta la mia attenzione al fenomeno abduction e ho condotto oltre 1.000 sessioni con circa 150 rapiti.

Il suo lavoro sui rapimenti ha influenzato altri campi della sua vita?


Cominciare la ricerca sui rapimenti non è stata una bella mossa per la mia carriera. La comunità accademica ritiene che i rapimenti (e gli UFO) siano un’assurdità totale e tutti coloro che trascorrono la loro intera carriera studiando il soggetto devono avere dei problemi seri di giudizio. Così, studiare l'argomento non mi ha aiutato nella mia carriera alla Temple University. Certo, sapevo che sarebbe successo. Ma sapevo anche che non si ha spesso la possibilità di dare un contributo importante in un settore di così straordinaria importanza.

Parliamo del suo lavoro con i rapiti. Come si fa a capire chi davvero è stato rapito e chi non lo è?

Non è così difficile come si potrebbe immaginare di primo acchito. Gli addotti hanno una vita molto particolare piena di fantasmi e di visioni di figure religiose; parlano con gli animali come gufi e procioni e viaggiano sul piano astrale, vedendo parenti defunti e così via. Essi hanno spesso avuto "sogni" nei quali stavano al tavolo con gente strana che li guardava. Hanno avuto "sogni" nei quali tenevano bambini in braccio. Essi hanno visto gli UFO. Questi sono i segni (ma non sempre). Quando sono sotto l'ipnosi non si ricordano di aver parlato con un procione, ma con un alieno. Essi imparano di non aver viaggiato sul piano astrale. Si rendono conto che i loro sogni sono ricordi di esperienze concrete. Ho un questionario sul mio sito (http://ww.ufoabduction.com ) che mi permette di filtrare quelle persone che potrebbero essere degli addotti e quelli che potrebbero non esserlo. Naturalmente, ogni persona deve essere attentamente e seriamente interrogata prima di fare qualsiasi supposizione. Altre persone ricordano le loro esperienze di rapimento senza ipnosi e sanno di essere stati rapiti prima ancora di venire da me. Ciascuno di questi casi deve essere attentamente e seriamente esaminato.
Alcune persone pensano di essere rapiti e non lo sono.
Alcune persone hanno seri problemi mentali. Capire chi è o chi non è un addotto non la parte difficile. La parte difficile sta nell’indagare su quello che dicono e capire ciò che è vero e ciò che non lo è.

Quali tecniche usa per indagare?

Nella maggior parte dei casi, le persone vengono da me per scoprire cosa sta succedendo loro. Ricordano flash e pezzi di cose che coinvolgono un periodo a loro mancante e altri eventi straordinari. Vogliono ricordare. L’ipnosi, usata con competenza, li può aiutare a ricordare. Ho imparato che quando descrivono quello che è successo loro usando piena coscienza della memoria, quei ricordi possono essere estremamente imprecisi. Quindi, l'ipnosi, con tutti i suoi problemi, è ancora il modo migliore per scoprire cosa è effettivamente accaduto. Ci sono ancora un sacco di amatori che provano l'ipnosi, spesso con pochi risultati. Senza saperlo, la gente dirà cose che non sono ere. Essi confabulano. Essi descrivono eventi che hanno inconsapevolmente distorto. Essi saltano sezioni delle loro esperienze. E 'compito dell’ipnotizzatore competente capire quando la persona è precisa e quando non lo è.
Questo richiede un sacco di esperienza e formazione. E 'anche molto importante per l'ipnotista non indurre la persona, non mettere i pensieri nella mente della persona, non mettere le sue idee come la New Age, la religione, la trasformazione spirituale e così via. La precisione è l’obiettivo più importante per l'ipnotizzatore, quando avviene il recupero della memoria. Aiutare la persona a far fronte con le sue memorie è l'obiettivo più importante dell’ipnotizzatore dopo il recupero dei ricordi.

Derrel Sims sta iniziando una indagine genetica sugli addotti per vedere se c'è un profilo genetico comune a questo fenomeno. Quali criteri pensa che gli alieni usino per scegliere le persone?

Le prove indicano chiaramente che tutti gli addotti hanno una cosa in comune: sono tutti figli di rapiti. Purtroppo, uno o più dei loro figli sarà anch’egli rapito. Questo aspetto intergenerazionale del fenomeno è stato scoperto molti anni fa da Budd Hopkins. Resta vero anche oggi. Pertanto, penso che sarà molto difficile trovare comuni profili genetici in loro. Quando un addotto sposa un non-addotto, i figli saranno anch’essi dei rapiti. Quando sposano addotti, i loro figli saranno rapiti. Così, il fenomeno ha una casualità che gli permette di pervadere la società umana ovunque. E 'sempre possibile, tuttavia, che ci possa essere un marker genetico che facilita i loro rapimenti o indica chi sono i rapiti.

Quante persone stanno subendo questa intrusione?

Non abbiamo statistiche per nessuna parte tranne che per gli Stati Uniti e a causa del fatto che ogni caso deve essere studiato prima che sia fatta una determinazione, le nostre statistiche sono solo supposizioni sofisticate. Nel 1991 io e Budd Hopkins abbiamo condotto un sondaggio su 6.000 individui scelti a caso per scoprire in che modo molte persone negli Stati Uniti avevano avuto esperienze simili al rapimento. Non abbiamo chiesto se fossero mai stati rapiti, perché sappiamo che la maggioranza dei rapiti questo non lo sa. Il numero al quale siamo arrivati è stato di circa il 2%. Questo numero è estremamente limitato, il numero effettivo potrebbe essere molto più alto. Ho scritto del sondaggio ne “La minaccia”, se qualcuno fosse interessato.

Pensa che ci sia un modo per fermare un rapimento?
Ha mai cercato di liberare i rapiti dalla loro situazione?


Nessun incantesimo o recitare parole religiose o invocare la divinità; nessuna contrattazione o negoziazione o qualsiasi altra cosa che venga dalla bocca o dal cervello può fermare i rapimenti. C'è una persona, Michael Menkin, che ha inventato un cappello che assomiglia a un casco da aviatore della Seconda Guerra Mondiale, rivestito con materiali speciali che fanno da scudo per il rapito e può impedire un rapimento individuale. Purtroppo, la persona non può indossare il casco per tutto il giorno e tutta la notte. Questo, tuttavia, è l'unica cosa che io abbia mai visto che in realtà è efficace nel bloccare un rapimento. Ma, dovete capire che i rapimenti iniziano nell'infanzia e continuano per tutto il corso della vita fino alla vecchiaia. Pertanto, le persone vengono rapite sempre e per sempre. Inoltre, il fenomeno è mondiale. Si potrebbe essere in grado di impedire un rapimento di volta in volta, ma la scala del programma rapimento è massiccia e fermarne solo alcuni è ben poca cosa.
Quando si pensa di fermare i rapimenti dobbiamo pensare al problema su scala globale.

Qual è la sua opinione sugli impianti?
Ne ha mai trovati o provato a rimuoverli?


Sono molto ottimista circa l'individuazione degli impianti. Molti dei rapiti li hanno fatti uscire con lo starnuto prima di sapere di essere stati rapiti. Gli impianti sono stati gettati via o sono andati persi. Tuttavia, penso che prima o poi ne recupereremo uno e avremo la certezza che si tratta inequivocabilmente di un impianto alieno. Il Dr. Roger Leir è specializzato nella rimozione di impianti dai corpi delle persone (e non dalle loro teste, dove la maggior parte degli impianti sono stati trovati) e ha trovato alcuni aspetti che suggeriscono la teoria di una stimolazione del pensiero. Tuttavia, non si deve solo dimostrare che essi non sono stati fatti sulla terra, ma anche la loro funzione. Senza la comprensione della loro funzione, sarà molto difficile dimostrare che il materiale recuperato dal corpo di un addotto è extraterrestre.

Qual è il miglior modo per dimostrare la realtà di questo fenomeno?

Mi piacerebbe dire che basterebbe il duro lavoro e il costante accumulo di casi da parte dei ricercatori competenti. Tuttavia, so che l'improbabilità e l'implausibilità del fenomeno delle abductions è così alta che probabilmente non sarà mai provata fino a quando non sarà troppo tardi.

Come cambiano le persone dopo essere state rapite e dopo essersi rese conto di essere state rapite?

In generale, il fenomeno abduction inizia nella prima infanzia e prosegue per tutta la vita. Fa parte della propria esperienza, anche se potrebbe essere inconscio. Le persone vengono rapite più e più volte e alcuni con grande frequenza. E' la consapevolezza in età adulta di essere stati rapiti che può avere una profonda influenza su di loro; la paura e il trauma che subiscono quando cominciano a ricordare le loro esperienze. Possono diventare molto depressi per un breve periodo. A volte si sentono isolati dalle altre persone. Quando si rendono conto che i rapimenti sono successi a loro molte, molte e molte volte nel corso della loro vita, diventano meno paurosi e si comportano come
scienziati/osservatori e riferiscono ciò che sta loro accadendo con la massima precisione possibile. Le prime tre sessioni sono di solito le più difficili e gli addotti hanno bisogno di un aiuto psicologico enorme per affrontare il ricordo di queste esperienze.

Qual è il ruolo degli ibridi nella storia?

Questa è una domanda che richiede una risposta molto complessa. La farò breve. Gli ibridi, aiutano gli alieni in molti modi durante i rapimenti, si prendono cura degli ibridi più giovani a bordo di un UFO, conducono le procedure sul rapiti, sorvegliano il comportamento dell’addotto e, in generale, fanno un gran numero di altre attività utili al programma di rapimento. Ma, il motivo principale per cui gli ibridi sono stati creati e la ragione per cui molti di loro hanno un aspetto così “umano” è che gli ibridi sono il mezzo per raggiungere il loro fine. Le prove che ho scoperto
suggeriscono che gli ibridi con sembianze umane sono stati creati in gran numero per integrarsi nella società umana.

Qual è l'obiettivo principale di questo programma?

Gli addotti hanno dato un sacco di testimonianze su ciò che gli ibridi stanno facendo. Il mio prossimo libro sarà sulla burocrazia e i processi di integrazione ibrida nella società. Non conosciamo tutte le ragioni per le quali vogliono fare quello che stanno facendo. Non sappiamo l'impulso che sta alla base del programma di integrazione. Gli ibridi non si conoscono. Gli alieni sanno ma non vogliono dare questa conoscenza ai rapiti.

Quando ha avuto inizio tutto?

Utilizzando storie di famiglia e di altri metodi, possiamo datare il fenomeno con un relativo grado di precisione alla fine del XIX secolo. Forse un po' prima, ma le prove sono poche.

Ha avuto la possibilità di capire chi sono questi alieni?

Dopo quasi cinquanta anni di ricerca sui rapimenti da parte di molte persone, non sappiamo le loro motivazioni né i loro scopi. Non sappiamo da dove vengono. Non sappiamo come sono arrivati qui. Non sappiamo niente della loro tecnologia. Sappiamo poche cose sulla loro società.

Che tipo di connessione pensa che ci sia tra gli alieni e i governi umani?

Non ho sentito nessuna delle persone con cui lavoro dire nulla su qualsiasi governo. Per quanto ne so i governi non conoscono il fenomeno abduction e non se ne curano.

Ha percepito un'evoluzione nei loro programmi?
Stanno accelerando o si tratta di un lavoro costante?


Nel 2003 ho notato un cambiamento significativo nei racconti di alcune persone. Hanno parlato del programma di integrazione e dei loro ruoli personali per aiutare gli ibridi a vivere nella società. I loro rapimenti sono stati molto più frequenti rispetto a quelli di persone che non sono addetti all’integrazione degli ibridi.

Cosa ne pensa dell’Esopolitica e dell'idea di alieni “buoni”?

L’esopolitica non è mai venuta fuori nei racconti dei rapiti. Gli alieni sono qui per i loro scopi. Non sono qui per rendere la nostra società migliore secondo i nostri standard. Potrebbero pensare che la nostra società sarebbe meglio con i loro standard. Non mi piace e non voglio i loro standard.

Qual è lo scenario futuro per l'umanità?

Sono molto, molto, pessimista. Il problema è che ci possono controllare neurologicamente e noi non possiamo controllare loro. Questo fa di noi una specie inferiore soggetta alla volontà di una superiore.
Ovviamente, le implicazioni di tutto questo non sono buone.

Bene, ti ringraziamo per il tempo che ci hai concesso, buon lavoro e alla prossima.

fonte: http://www.nibiru2012.it/forum/ufo/intervista-david-jacobs-139868.0.html

Ex pilota U.S. Navy ammette incontro con un UFO

Dopo circa quarant’anni l’ex pilota della Marina Militare statunitense, il Capitano Larry Jividen (nella foto) ha deciso di raccontare il suo personale incontro con gli UFO. Lo ha fatto in un memoriale rilasciato in esclusiva al quotidiano online The Huffingtonpost.


La notizia è stata resa nota dalla testata giornalistica nella giornata di ieri.

Si tratta dell’ennesima testimonianza resa da un teste credibile (un pilota militare), sulla tangibilità di un fenomeno che è ancora senza risposte definitive.

Ma passiamo ai fatti.

L’evento accadde nel lontano 6 febbraio 1975. In quel periodo Jividen era pilota di un T-39 Sabreliner (foto in basso) in dotazione alla U.S. Navy. Egli stava effettuando l’addestramento come pilota della Marine Reserve Squadron di stanza presso la Naval Air Station di Pensacola, Florida.

La missione filava via tranquilla ad una quota di circa 33000 piedi (poco più di 10000 metri di altezza) quando improvvisamente Jividen, che era alla guida dell’aereo, guardando sulla sua destra vide una luce rossa fissa presente nel cielo. Non lampeggiava come i consueti flash anticollisione in dotazione agli aerei ma poteva essere qualche altro tipo di traffico. Per questo motivo, il Capitano Jividen chiamò via radio il centro di controllo di Pensacola chiedendo notizie su cosa volasse vicino a lui in quel momento. L’oggetto fu osservato da tutti i membri dell’equipaggio (sei in tutto) e risultava essere solido e di forma circolare. Quando l’equipaggio fu informato dalla torre di controllo che nessun altro tipo di traffico risultava essere presente nella zona, Jividen cominciò a preoccuparsi poiché capì che il misterioso velivolo non veniva segnalato dai radar. Così chiese l’autorizzazione ad un cambio di rotta per avvicinarsi alla misteriosa presenza e capire cosa fosse.

inaspettatamente l’UFO cominciò a girare intorno all’aereo, volò da destra a sinistra, fermandosi a ore 11:00. Jividen aumentò la velocità del suo aereo e l’oggetto fece la stessa cosa, volando in formazione con lui. Il pilota scese allora di quota in prossimità del Golfo del Messico, per cercare di vedere meglio la forma dell’oggetto ma quest’ultimo, dopo qualche istante, schizzò via ad una velocità incredibile dirigendosi verso New Orleans, scomparendo alla vista. Jividen ed il suo equipaggio tornarono alla base di Pensacola, dove venne redatto un accurato rapporto sull’incidente. Da quel momento il Capitano Jividen non seppe più nulla e non parlò mai con nessuno di quell’incontrò.

Oggi a distanza di oltre tre decenni ha deciso di svelare il suo segreto, ricordando quell’incredibile ed inaspettata esperienza. Lo ha fatto perché tutti sappiano che qualcosa di veramente incredibile ed inusuale vola intorno a noi, qualcosa che, a parer suo, non è sicuramente di questo mondo...

Fonte: http://www.huffingtonpost.com

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