mercoledì 27 giugno 2012

La misteriosa morte di Serge Monast

Serge Monast (1945 - 5 dicembre 1996) è stato un giornalista investigativo del Quebec, poeta, saggista e studioso di storia segreta. Egli è conosciuto in particolare per aver denunciato il progetto della N.A.S.A. noto come Blue beam.


Al principio degli anni '90 del XX secolo, cominciò a scrivere dei saggi sul tema del Nuovo Ordine Mondiale ed a proposito delle trame ordite da sette occulte, ispirandosi per lo più alle opere di William Guy Carr.

Fondò l'Agenzia internazionale per la stampa libera (A.I.P.L., Agence internationale de presse libre), con cui pubblicò la maggior parte dei suoi libri. Le sue ricerche ottennero una buona risonanza, specialmente grazie ad un'intervista televisiva rilasciata all’ufologo Richard Glenn: nell’intervista egli ripetutamente mise in guardia l’opinione pubblica sui pericoli costituiti da un governo mondiale totalitario.

Nel 1994 uscì il suo contributo più noto il “Project Blue Beam (N.A.S.A.)”, dove è descritto con dovizia di particolari il piano ideato dalla N.A.S.A. con la complicità dell'O.N.U. (Organizzazione dei nazisti uniti, n.d.r.), volto ad imporre una religione nefanda, fondata sulla venerazione dell'Anticristo attraverso la Parousia di un Cristo tecnologico.

Come spesso avviene, la "cultura popolare" è la filigrana delle interpretazioni e delle scoperte dei ricercatori indipendenti: così alcuni episodi della saga fantascientifica “Star trek” e della sua bolsa appendice, “Star trek: the next generation”, contengono in nuce riferimenti alle macchinazioni delle élites, in particolare al Progetto Blue beam. Gli episodi sono “The God thing” e “Devil’s due”. In “Devil’s due”, sul pianeta Ventax II le nazioni sono dominate dal timor panico, poiché ritengono che il mondo sia prossimo alla fine. L’ambiente è inquinato, si susseguono i terremoti e nel cielo appaiono immagini (ologrammi) di Ardra, la “dea” con cui mille anni prima le genti di Ventax II avevano stipulato un patto: ella sarebbe tornata per salvarli dalle future calamità ed il suo avvento sarebbe stato preceduto da segni apocalittici. Ardra, in realtà, sfruttando una sofisticata tecnologia, intende ridurre in schiavitù la superstiziosa e credula popolazione, fingendo di strapparla alla catastrofe finale.

Nel 1995 Monast pubblicò la sua opera più impegnativa e dirompente, Les Protocoles de Toronto (6.6.6) per denunciare i crimini di una cricca denominata "6.6.6", mirante all'instaurazione di una dittatura planetaria.

Tra il 1995 e il 1996, il sistema cominciò a perseguitare il ricercatore canadese: non volendo che i suoi figli ricevessero un'"istruzione" pubblica, aveva deciso di educarli in casa. Le autorità gli sottrassero la prole e lo perseguirono per aver violato la legge. Monast morì di infarto il 5 dicembre 1996, all'età di cinquantun anni, il giorno dopo essere aver trascorso una notte in prigione.

Alcuni dei suoi ultimi lavori sono stati ristampati dallo studioso ed editore Jacques Delacroix.

Che cosa pensare dell’immaturo decesso di Monast? L’autore canadese fu quasi certamente assassinato per mezzo di un'arma elettromagnetica. Lunghissima è la lista degli ufologi uccisi, dei genetisti e dei ricercatori nel campo della cosiddetta “free energy”, anch’essi eliminati o di cui è stato inscenato il suicidio. Non credo che la morte di Monast sia stata naturale: chi denuncia le cospirazioni del governo ombra rischia, laddove gli pseudo-attivisti del Disclosure project non corrono né hanno corso in questi anni alcun pericolo. In Italia gli ufologi istituzionali che, da mezzo secolo, seguitano a scrivere tomi e ad organizzare conferenze su lucine nel cielo, non hanno alcunché da temere. Minimizzando o negando a priori tutti gli aspetti più spinosi della questione (rapimenti, mutilazioni animali misteriose, coinvolgimento dei militari…), costoro hanno formato un’accademia che conferma lo status quo.

Gli ufologi che, pur in buona fede, propalano un’immagine degli “alieni buoni”, anzi salvatori, portano acqua al mulino delle élites. Non si può escludere che esistano civiltà esterne benevole, ma i messaggi che provengono da sedicenti Pleiadiani, Siriani, “Fratelli dello spazio” etc. sono ingannevoli. Giustamente molti si chiedono per quale motivo i ricercatori che perorano la causa del rilascio di informazioni per opera dei governi circa i dischi volanti e l’energia libera, ignorino la Biogeoingegneria. Questi investigatori, tra l’altro, avallano la menzogna del riscaldamento globale dovuto al biossido di carbonio (!!!), attendendo risoluzioni e ragguagli dagli stessi apparati che causano i problemi e mentono in modo spudorato.

Non passa giorno in cui non si alimenti la speranza che la Cabala stia per essere esautorata: si favoleggia di arresti di massa, di una Quinta colonna pronta ad uscire dai suoi nascondigli per dare il colpo di grazia al potere, di “extraterrestri angelici” che agiranno per portare la pace e risanare il pianeta. Purtroppo queste storielle, spesso canalizzate da autoproclamatisi “maestri ascesi”, sono ripetute da molti anni, ma, con qualche scusa patetica, la data dell’intervento provvidenziale e risolutivo viene sempre procrastinata. Intanto il quadro nazionale ed internazionale si deteriora viepiù, mentre di un cambiamento positivo non si vede neppure l’ombra.

E’ imminente dunque l’ascensione, Leit-motiv di certi settori talora tangenti con il variegato movimento della New age, o monteremo sull’ascensore per l’inferno? Questo non significa scartare l’idea della palingenesi, ma il rinnovamento non può provenire dai tagliagole del sistema e da chi, in modo consapevole o no, li fiancheggia.

E’ triste, desolante ammettere che in questi mala tempora ce la dovremo cavare da soli, ma è preferibile una dura verità ad un sogno fallace.

Fonte: F. Ossola, Dizionario enciclopedico di ufologia, Milano, 1981, s.v. inerenti

Fonte: http://zret.blogspot.it/2012/06/la-misteriosa-morte-di-serge-monast.html

L’Ufo del Mar Baltico produce distorsioni elettro-magnetiche?

L’ultima notizia che arriva dal presunto Ufo scoperto in fondo al Golfo di Botnia, tra Svezia e Finlandia, è davvero singolare e non fa che aumentare i dubbi e moltiplicare le ipotesi sulla cosiddetta “anomalia del Baltico” .
I subacquei che si sono avvicinati per esplorare il fondale in prossimità dell’ ampio oggetto adagiato là sotto sostengono infatti che le loro attrezzature avrebbero smesso di funzionare a circa 200 metri di distanza dal “Millenium Falcon”, come è stata anche ribattezzata dai media la strana formazione individuata un anno fa grazie al sonar.


Il subacqueo professionista Stefan Hogerborn, componente dell’ Ocean X Team che sta esplorando la zona, ha affermato che alcune delle telecamere della squadra nonchè il telefono satellitare sarebbero andati completamente in tilt nel momento in cui si sono trovati direttamente sopra il misterioso oggetto, che ad uno sguardo ravvicinato si è rivelato una sorta di piattaforma circolare sollevata dal fondale per qualche metro e coperta (dicono i ricercatori) di fuliggine.
“Tutto ciò che è elettrico ha smesso di funzionare- ha infatti raccontato il sub. “Dopo che ci siamo allontanati sino a circa 200 metri di distanza, le apparecchiature si sono riaccese per poi di nuovo spegnersi quando ci siamo tornati sopra.” Insomma, la “cosa” altererebbe le onde elettromagnetiche.
Il capo della spedizione, il cercatore di tesori svedese Peter Lindberg , ha aggiunto: “Io ero il più scettico di tutti sulle varie teorie fiorite in merito all’oggetto. Pensavo di trovare solo pietre, rocce e fango, ma in effetti quello che ho visto è completamente diverso: è stata un’esperienza davvero unica….”
Un altro membro della missione, il socio Dennis Asberg, ha invece dichiarato: “Sono al cento per cento convinto che abbiamo trovato qualcosa di molto, molto, molto speciale. Non posso dire se si tratta di un meteorite o di un vulcano o una base di U-boat della Guerra Fredda. Oppure se si tratta di un Ufo . Ma deve pur essere qualcosa!”
Come già raccontato dal nostro blog, lo strano oggetto è stato scoperto nel giugno dello scorso anno, ma per la mancanza di fondi prima e per le avverse condizioni meteorologiche in questo tratto di mare poi, non è stato possibile organizzare una spedizione prima del giugno 2012.


Le prime immagini scattate da vicino hanno mostrato una sorta di “fungo” ben diverso da ciò che il sonar aveva fotografato, anche se non meno intrigante e misterioso. Inoltre, il team avrebbe individuato in prossimità dell’oggetto circolare una scia lunga circa 300 metri che è stata descritta come una pista o un sentiero: la traccia lasciata dall’astronave prima di arrestarsi?
Ogni ipotesi, in assenza di conferme o smentite, resta in piedi, anche quella più fantasiosa. Ora però si aggiunge anche l’interferenza sugli strumenti elettrici. L’anomalia del Baltico sembra sempre più anomala…

Fonte: http://www.extremamente.it/2012/06/26/lufo-del-mar-baltico-produce-distorsioni-elettro-magnetiche/

lunedì 11 giugno 2012

Il punto sulla spedizione dell' "Ufo" nel mar Baltico

Tra intoppi e contrattempi è partita in questi giorni la spedizione del gruppo di ricerca Ocean Explorer che sta perlustrando il fondale marino alla ricerca dell’ormai noto “UFO del Mar Baltico”. Il 4 Giugno data di partenza dell'avventura dei sette mari, la spedizione dei ricercatori si è dovuta fare da parte a causa di un'esercitazione militare della Nato denominata BALTOPS che ha una cadenza annuale.



Circostanza che ha suscitato roventi polemiche, qualcuno ha visto nella coincidenza un tentativo delle potenze mondiali di insabbiare la verità sul presunto relitto che giace sotto il fondale marino. In realtà l'esercitazione era prevista da tempo, e stupisce come un team che dovrebbe rappresentare un'eccellenza abbia avuto un approccio dilettantesco anche con un semplice calendario che scandisca il modo con cui procedere.

Tutto era cominciato il 19 Giugno 2011 quando un oggetto non identificato sarebbe stato messo in evidenza da una ricerca sonar nel fondale Baltico svedese: lo scriveva tra gli altri Ben Radford nel portale MSNBC.

Il ricercatore svedese Peter Lindberg, sostenne all'epoca di non aver mai visot nulla di simile nei suoi diciotto anni di esperienza lavorando con gli ultrasuoni nelle grandi profondità marine.
Molti fecero notare che il sonar però non chiarisce la composizione di un oggetto in fondo al mare, per quello che ne sappiamo potrebbero essere sedimenti naturali o addirittura fango.

Il Mar Baltico è letteralmente un tesoro per la squadre di salvataggio e per i ricercatori. I bassi livelli di salinità del mare contribuiscono a preservare gli oggetti che si depositano sul fondo. In questo momento, sappiamo che circa 20.000 oggetti, soprattutto relitti ed oggetti inabissati nei naufragi giagiono negli abissi del Mar Baltico. Ma potrebbero anche essere il triplo, o addirittura 100mila.



Così si è arrivati alla spedizione che è diventata un evento mediatico di notevoli proporzioni.

Per finanziare l'impresa Ocean X Team ha firmato un accordo di partnership con la produzione TV Titan, che ha realizzato una serie di documentari TV e film analoghi per un pubblico internazionale che avrebbe avuto inizio nello scorso aprile.


Dopo un serie di rilievi, la Ocean Explorer ha annunciato una spedizione che si terrà in questi giorni. La stessa ditta esploratrice è concentrata a trovare e a raccogliere più fondi possibili, con l’intento di avviare una esplorazione subacquea massiccia nelle acque scure oceaniche, ma per ora sembra che ad interessarsi di queste operazioni siano i militari. Discovery Channel e NatGeo sembra che abbiano rinunciato per ora a sponsorizzare tale operazione. Insomma per adesso siamo al livello di pinne e boccaio o quasi.


Fonte: http://www.ufoonline.it/2012/06/09/a-che-punto-%C3%A8-la-spedizione-dell-ufo-nel-mar-baltico/

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...