martedì 7 settembre 2010

Un U.F.O. si schiantò in Bolivia sul Monte El-Taire?

Dal blog Zret la traduzione di un articolo tratto da Pravda.ru, riguardante il presunto schianto di un U.F.O. in Bolivia nel 1978.

Alcuni ricercatori credono che esistano aree specifiche sulla terra dove gli alieni avrebbero delle basi. Spesso questi extraterrestri hanno le loro installazioni sopra o all'interno di montagne. Uno di questi luoghi misteriosi è il Monte El-Taire, in Bolivia.



"Le montagne qui in Bolivia, come nelle terre adiacenti, sono ricche di giacimenti minerari," Yuri Suprunenko, PhD. - ha dichiarato a Pravda. ru - "Vi sono miniere di stagno, tungsteno, zinco, piombo, antimonio, argento e di altri metalli preziosi. E’ anche accaduto che centinaia di minatori hanno testimoniato di aver visto metalli rari che sono caduti dal cielo. Sono leghe non solo rare, ma straordinarie e senza precedenti! Non erano meteoriti. Gli eventi occorsero nel villaggio boliviano di La Mamoru Tarija, vicino ai piedi del Monte El-Taire, nel maggio del 1978."

Quel giorno, secondo Yuri Suprunenko, alcuni abitanti del luogo videro nel cielo qualcosa di insolito, un oggetto brillante dalla forma di cilindro con una parte anteriore conica. L'ordigno era lungo circa sei metri e di quattro metri di diametro. Non aveva ali né impennaggi.. Sulla superficie non si notavano né oblò né portelloni. Una fiamma bluastra uscì dalla coda. L’oggetto produceva un sibilo, mentre si trovava a non più di un centinaio di metri da terra. Scendeva ad una velocità di 300-400 km/h.

Secondo alcuni testimoni oculari, un velivolo simile fu avvistato il giorno dopo. Quello del giorno precedente, senza ridurre la sua velocità, si era schiantato su un pendio di El-Taire. Al momento dell'impatto, apparve un bagliore che illuminò l'area in un raggio di 150 km intorno. Si udì pure un terribile boato che provocò delle forti vibrazioni avvertite anche nella vicina Argentina. L’onda d’urto mandò in frantumi le finestre delle case in un raggio di 70 km. L'esplosione formò un cratere di circa 1.500 metri e profondo 400.

Le autorità locali non fornirono alcuna spiegazione ed isolarono l’area dell’impatto, dichiarandola zona off limits. Comunque la gente del posto, turisti e ricercatori discussero la possibilità che nel luogo fosse precipitato un U.F.O.

Schianti simili di oggetti volanti non identificati erano accadduti anche nei decenni precedenti. Per esempio, nel confinante Brasile, in una località presso Sao Paulo nel 1957 un disco scintillante fu visto mentre, ad alta velocità, perdeva quota per poi fermarsi ed esplodere, diffondendo intorno migliaia di frammenti.

In una giornata limpida incandescenti fuochi d'artificio si librarono vertiginosamente nel cielo. Una parte dei detriti caduti fu raccolta da alcuni residenti. Il materiale era leggero come carta, con una superficie ruvida. Diversi laboratori brasiliani condussero un'analisi spettroscopica di questi frammenti. Gli esami dimostrarono la presenza di magnesio con una particolare struttura cristallina impossibile da ottenere in condizioni terrestri. L'analisi rivelò un contenuto significativo di stronzio che di solito non è combinato con il magnesio.

"L'incidente brasiliano è registrato nell'Enciclopedia britannica che non osa pubblicare fatti non verificati. Negli anni del dopoguerra, molti casi simili sono stati registrati in diverse parti del mondo!" afferma Yuri Suprunenko. "Sono state scattate oltre 70 mila fotografie di U.F.O. e sono stati registrati oltre 120 filmati. Oggi, molte di queste prove documentali sono disponibili al pubblico, ma, fino a poco tempo fa, le informazioni erano classificate con "Top Secret", "Restrizioni," "Altamente confidenziale" e "For eyes only"... il motivo principale per questa supersegretezza era la rivalità di diversi paesi in materia di armi.

L'esplosione sul pendio di El-Taire ricevette lo status di "riservato". In seguito all'episodio, sulla zona del presunto schianto si precipitarono i militari. Fu istituita una Commissione speciale per indagare le cause dell'incidente. Non seguì alcuna spiegazione: un oggetto esplose ed un altro fu trovato sul pendio. L'ordigno causò questa potente esplosione, ma in qualche modo qualcuno sopravvisse. L'indagine e le conclusioni sulla natura dell'esplosione non sono mai state pubblicate.

Persone nella città mineraria ai piedi del El-Taire riferirono che la conchiglia deformata di un U.F.O. era stata portata, per mezzo di un elicottero opportunamente attrezzato in un aeroporto boliviano, da cui fu poi inviato negli Stati Uniti con un aereo militare.

"Forse, con il tempo, si saprà qualcosa di più circa l'incidente di El-Taire," chiosa Yuri Suprune.

Fonte: http://zret.blogspot.com/

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