giovedì 1 luglio 2010

Segnali extraterrestri trascurati dagli astronomi?

SETI a Lafayette, USA, gli astronomi hanno captato segnali di breve durata e per la loro unicità in natura sono stati trascurati per qualche tempo, ma ora, dopo ulteriori studi che hanno permesso di iniziare a guardare questi segnali unici, si ritiene che essi possano essere di origine e natura extraterrestre.




Dominic Benford e James Benford (Microwave Sciences) affermano che il segnale potrebbe benissimo provenire da una civiltà altamente avanzata inviata nello spazio, pilotato da un segnale di enorme potenza nella gamma dei 190.000 terawatt. La ricerca, alla base di questa scoperta, ha esaminato la possibilità che potrebbe trattarsi anche di una stella pulsar. Ma i loro risultati e conclusioni suggeriscono che il segnale possa essere di origine non naturale, ma possibilmente di natura intelligente. Questa incredibile scoperta, se provata, potrebbe essere quella che tutti stavano aspettando in campo di ricerca di vita extraterrestre. La risposta alla domanda: “siamo soli nell’Universo?” E si potrebbe rispondere che il telefono di E.T. ha squillato per qualche periodo di tempo, ma abbiamo appena perso la chiamata. Fino ad oggi. Come fanno gli osservatori a differenziare un Radiofaro SETI da una pulsar e da altre esotiche sorgenti, alla luce di probabili Radiofari osservabili? Larghezza di banda, larghezza di impulso e la frequenza possono essere caratteristiche distintive. Tali transienti di questo tipo potrebbero essere la prova di civiltà leggermente superiori a noi nella scala Kardashev.

Documento scientifico in Pdf http://lanl.arxiv.org/ftp/arxiv/papers/1003/1003.5938.pdf
Fonte del documento: http://lanl.arxiv.org/abs/1003.5938

Link che ha riportato la notizia tradotta (dall’inglese) http://beforeitsnews.com/news/85/730/Alien_Signals_Were_Overlooked_By_Astronomers..html

La scala di Kardashev è un metodo di classificazione delle civiltà in funzione del loro livello tecnologico, proposta nel 1964 dall’astronomo russo Nikolai Kardashev.



Si compone di tre tipi, basati sulla quantità di energia di cui le civiltà dispongono, secondo una progressione esponenziale. L’esistenza delle civilizzazioni descritte è del tutto ipotetica, ma questa scala è stata utilizzata come base di partenza nella ricerca del progetto SETI, e viene utilizzata inoltre nella fantascienza.

Tipo I: civiltà in grado di utilizzare tutta l’energia disponibile sul suo pianeta d’origine (secondo i calcoli che Kardashev aveva proposto inizialmente 4×1012 watt).
Tipo II: civiltà in grado di raccogliere tutta l’energia della stella del proprio sistema solare (4×1026 watt).
Tipo III: civiltà in grado di utilizzare tutta l’energia della propria galassia (4×1037 watt).
La civiltà umana sarebbe pertanto una civiltà ancora di “Tipo 0″, in quanto utilizzerebbe solo una frazione dell’energia totale disponibile sulla Terra.

Carl Sagan ha definito un metodo per calcolare, a partire dai tipi iniziali, anche i decimali, per mezzo della seguente formula:K=log10W-6/10 nella quale K rappresenta il livello di civiltà della scala e W i watt utilizzati. Secondo questo metodo la civiltà umana sarebbe ad un livello di 0,7.

Secondo Kardashev la Terra nel 1964 avrebbe potuto percepire la presenza di una civiltà di tipo III sotto forma di emanazioni di onde radio o di fasci laser. Nel 1965 ritenne di aver intercettato uno di questi segnali nella radiogalassia CTA 102 e la notizia venne pubblicata con grande risalto dall’agenzia Tass, ma in seguito apprese che pochi giorni prima un astronomo olandese, Maarten Schmidt aveva identificato il segnale come l’emissione di un quasar. In seguito Iosif Shklovsky, principale collaboratore di Kardashev, giunse alla conclusione che una civiltà di tipo III non potrebbe che autoestinguersi, secondo il concetto della singolarità tecnologica. Jack Cohen e Ian Stewart hanno sostenuto che se non possiamo comprendere civiltà più avanzate, non possiamo neppure ipotizzare in che modo esse si evolvano. Inoltre il progresso tecnologico umano è dipeso da una successione di scoperte, talvolta fortuite, come la scoperta della penicillina, e dalla presenza di determinate condizioni, come la presenza dei combustibili fossili, che potrebbero non essere universalmente diffuse. Le alte energie appaiono necessarie per riuscire ad accorciare le enormi distanze spaziotemporali tra le stelle (cunicoli spaziotemporali) e quindi a un rapido passaggio all’acquisizione della disponibilità di energie di livelli superiori.

Seguendo la progressione esponenziale sono stati estrapolati ulteriori tipi di civiltà ancora più avanzate:

Tipo IV: in grado di controllare tutta l’energia di un superammasso di galassie (circa 1046 watt)
Tipo V: in grado di disporre dell’energia dell’intero universo visibile (circa 1056 watt). Una civiltà di questo livello è probabilmente ipotizzabile nell’ambito della teoria del punto Omega di Frank Tipler
Civiltà ancora più avanzate sono state immaginate nella fantascienza:

Tipo VI: livello energetico di più universi (1066 watt), con la possibilità di alterare le leggi della fisica su ciascuno degli universi multipli.
Tipo VII: divinità con capacità di creare universi a volontà e di utilizzarli tutti come fonti energetiche (un esempio è dato nel racconto di fantascienza L’ultima domanda di Isaac Asimov).
Estrapolando in base al tasso di crescita attuale del consumo energetico planetario, secondo Michio Kaku, fisico teorico statunitense, l’umanità potrebbe raggiungere una civiltà di tipo I intorno al 2200, di tipo II intorno al 5200 e di tipo III intorno al 7800.

La teoria di Kardashev può essere collegata ad altre teorie sociali, come quella proposta da Leslie White nel suo libro The Evolution of Culture. The Development of Civilization to the Fall of Rome, del 1959, che si propone di spiegare tutta la storia dell’umanità sulla base dello sviluppo della tecnologia. White riteneva infatti che i progressi tecnologici determinerebbero l’organizzazione sociale, seguendo le idee dell’etnologo e antropologo statunitense dell’Ottocento Lewis Henry Morgan, e proponeva come misura del livello di avanzamento di una società quella del suo consumo energetico, proponendo cinque stadi: quello dell’energia muscolare personale, dell’utilizzo di animali domestici, con il passaggio all’agricoltura della biomassa,delle energie fossili e infine dell’energia nucleare. La teoria di White si traduce nella formula P=ExT (dove P sta per progresso, E per energia consumata e T un coefficiente determinato in base all’efficacia delle tecniche che utilizzano questa energia.

Articolo completo sulla Scala diKardashev: http://it.wikipedia.org/wiki/Scala_di_Kardashev


Fonte: http://centroufologicotaranto.wordpress.com/

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