mercoledì 2 febbraio 2011

Nasce il movimento anti cover up

E’ notizia di questi giorni la nascita sul web di un movimento internazionale di protesta contro il segreto sugli UFO.



Si chiama “Stop Cover Up” e si sta diffondendo sempre più tra gli utenti dei maggiori social network internazionali. Lo scopo di questo movimento è quella di muovere “guerra” al cover up sugli UFO, perpetrato da oltre sessant’anni dai governi di tutto il mondo, in primis quello statunitense, e di costringerli in qualche modo a rivelare finalmente la verità sull’esistenza di civiltà aliene nel nostro universo.
La “guerra” verrà portata avanti con una serie di iniziative che sfoceranno nel tempo in vere e proprie manifestazioni di piazza e di protesta, da attuare nelle principali capitali mondiali. Per ora, il movimento si muove esclusivamente sul web cercando di smuovere l’opinione pubblica, di per sé già abbastanza preoccupata dall’improvvisa impennata del fenomeno ufologico di questi ultimi mesi. Gli attivisti di questo movimento presteranno volontariamente la loro opera per diffondere gli avvenimenti degni di nota, attraverso la traduzione in tutte le lingue di notizie provenienti da ogni parte del globo. A questi, si affiancheranno anche i bloggers che dedicano la loro opera divulgativa al fenomeno UFO/Alieni. Il movimento “Stop Cover Up” è nato spontaneamente sul web, grazie all’input proveniente da persone che si sono trovate a parlare sui vari social network, di questo importante mistero: tra gli utenti di Facebook, Twitter e di tutte le altre piattaforme di internet è nata l’esigenza comune e spontanea di vederci finalmente chiaro, una volta per tutte. Al momento, essendo questa un’organizzazione volontaria e praticamente virtuale non ha una sede propria e non ha propri finanziatori ma può contare su alcuni importanti contatti governativi internazionali e sulla forza di coloro che, in prima persona, hanno vissuto sulla propria pelle fenomeni di avvistamento ed abduction: soltanto in Italia, a partire dagli anni ’50, sarebbero più di 300 i piloti militari che hanno vissuto esperienze di “contatto” con oggetti volanti non identificati. Molti di loro, oggi in pensione, sono disposti a rendere pubbliche le loro esperienze e a dimostrare di aver subito, durante la loro carriera, l’imposizione al silenzio da parte delle autorità governative. Ed è proprio questa la forza su cui conta questo nuovo movimento: la testimonianza di persone affidabili che finalmente contribuiscano una volta per tutte a squarciare il velo di segretezza che da troppo tempo ormai cerca di coprire una realtà divenuta innegabile…

Fonte: http://ildemocratico.com

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