giovedì 24 giugno 2010

Implicazioni della Teoria dell’Inflazione per le Visite Extraterrestri

Pubblichiamo una interessante ricerca a cura di J.Deardoff (1), B.Haisch (2), B.Maccabee (3) e H.E.Puthoff (4) con traduzione di Lavinia Pallotta, galactica@infinito.it (Membro Gruppo Camelot e Fondazione Sentinel Italia)....Buona lettura...

- (1) 1689 S.W.Knollbrook Pl., Corvallis, Oregon 97333, USA;
- (2) National Aviation Reporting Center on Anomalous Phenomena (NARCAP, www.narcap.org), Post Office Box, 1535, Vellejo, California, USA;
- (3) Fund for UFO Research, Post Office Box 277. Mt Rainer, Maryland, 20712, Stati Uniti;
- (4) Institute for Advanced Studies at Austin, 4030 W. Braker Ln., Suite 300, Austin, Texas 78759, USA, puthoff@earthtech.org;



Abstract:
Recentemente si è sostenuto che il ragionamento antropico applicato alla Teoria dell’Inflazione rafforzi la previsione secondo la quale dovremmo fa parte di una vasta civiltà galattica, rafforzando così il paradosso di Fermi “Dove sono tutti?”. Inoltre, la teoria delle superstringhe e della M-brane ammette la possibilità di universi paralleli, alcuni dei quali, in linea di principio, potrebbero essere abitati. In aggiunta, discussioni riguardo ad un concetto così esotico di trasporto come “wormhole attraversabili” ora le si trovano nella rigorosa letteratura di fisica. Di conseguenza, la soluzione al paradosso di Fermi “siamo soli”, basata sui limiti delle opinioni dell’inizio XX secolo, appare oggi in contrasto con i nuovi sviluppi delle migliori teorie di fisica e astrofisica. Per tanto riesaminiamo e rivalutiamo l’attuale ipotesi secondo cui gli extraterrestri o le loro sonde non si trovano in prossimità della Terra e ipotizziamo invece che potrebbero essere trovate alcune prove della loro presenza, in determinati rapporti UFO di alta qualità. Questo studio approfondisce l’ipotesi precedente secondo cui: (1) il viaggio interstellare da parte di civiltà avanzate non esula a priori dai principi della fisica e, quindi, potrebbe essere fattibile, e (2) che tali avanzate civiltà potrebbero preferire la ricerca della conoscenza da specie incontaminate piuttosto che una comunicazione diretta tra specie, e di conseguenza scegliere un apparente occultamento della loro presenza.

1. Introduzione
La domanda sempre ricorrente sul perché sembra che la Terra non sia stata visitata da extraterrestri (ET) ha dato vita a numerose discussioni sul tema del “Paradosso di Fermi”. Il problema nacque come battuta di Enrico Fermi ai suoi colleghi dopo pranzo, un giorno del 1950 a Los Alamos. Se ipotizziamo l’esistenza di solo un’altra o molte civiltà aliene nella Via Lattea della nostra galassia, e se ipotizziamo la colonizzazione che implica il viaggio interstellare vicino alla velocità della luce o molto meno, il modello di diffusione prevede la colonizzazione o almeno la visita di tutti i pianeti abitabili della galassia nella scala temporale di decine milioni di anni, molto meno rispetto agli approssimativi 13 x 109 anni di età della galassia stessa. Da qui il paradosso: dove sono tutti [1]?
Possibilità teoriche sconosciute a Fermi, oggi rendono persino più forte il paradosso. Ora si può congetturare razionalmente riguardo le prospettive presentate dagli universi paralleli a membrana [ovvero la “teoria M-brane”, 2]. Pertanto, se l’esistenza di un universo multi-dimensionale come si deduce dalle Teorie delle Superstringhe e della M-brane è corretta, potrebbero esserci universi abitati a minuscole distanze ortogonali dal nostro. Inoltre, il ragionamento antropico è stato recentemente applicato alla teoria dell’inflazione, per arrivare ancora una volta alla conclusione che dovremmo trovarci all’interno di una più vasta civiltà galattica [3]. Mentre una volta, la soluzione al paradosso di Fermi “Siamo soli” era l’unica apparentemente valida, oggi risulta incompatibile con l’assunto dell’auto-campionamento casuale e dell’universo infinito, coerente con la teoria dell’inflazione. Ci troviamo così nella curiosa posizione per cui l’attuale teoria cosmologica prevede che si dovrebbe avere esperienza di visite extraterrestri. Allo stesso tempo, le attuali fisica e astrofisica suggeriscono che tali visite possano non essere impossibili come si credeva.

2. Recenti Progressi Scientifici
In recenti scoperte astronomiche, sono stati catalogati oltre 100 esopianeti, con la sensibilità di localizzazione ora aumentata al punto che, ad esempio, un pianeta delle dimensioni di Giove si è dedotto si trovasse in un’orbita simile a quella di Giove, attorno ad una stella simile al Sole [4]. Nel campo dell’esobiologia, molte recenti attività suggeriscono che alcuni degli elementi fondamentali per la vita possano avere origine nello spazio come anche essere trasportati dai meteoriti [5-6]. La possibilità di una diffusa panspermia ha ricevuto nuovo impeto [7-8]. Tali studi e scoperte rendono plausibile l’ipotesi che ci sia vita intelligente altrove, nell’universo. Questo, naturalmente, è il postulato fondamentale formulato dai sostenitori del SETI, Search for ExtraTerrestrial Intelligence, che usa mezzi di localizzazione ottici o a microonde.
L’ipotesi extraterrestre (ETH), secondo la quale la vita intelligente proveniente da “altrove” nell’universo potrebbe stare facendo visita alla Terra, è diventata meno inverosimile attraverso la tesi secondi cui il limite della velocità della luce -“loro non possono giungere fin qui da là”- non è così limitante come ipotizzato in precedenza. Questo limite vede la propria origine nella teoria speciale della relatività, che non mettiamo in discussione. Ad ogni modo, nel contesto della relatività generale (GR) ci sono tre approcci che potrebbero permettere di by-passare legittimamente tale limite, data una conoscenza sufficientemente avanzata (forse di milioni di anni) di fisica e tecnologia.....
[NdR: il resto del lungo articolo, ovvero il secondo paragrafo, unitamente ai paragrafi 3, 4, 5 e 6 si possono trovare al sito web www.fondazionesentinel.org/documenti_ufo/implicazioni.htm]

7. Conclusioni
Nonostante il fenomeno UFO continui ancora oggi da più di due generazioni, l’enorme vantaggio tecnologico dei presunti ET si presenterebbe ancora come un grande shock per molti scienziati così come anche cittadini, come ha indicato il Brooking Report [47]. Potrebbe essere così grande da sfidare seriamente la nostra realtà consensuale, un pericolo non insignificante. L’essere impotenti nei confronti della loro presunta potenzialità e vantaggio evolutivo potrebbe non essere in gran parte ben accetto, e non sarebbe una sorpresa il fatto che la scienza avrebbe difficoltà ad accettare la situazione [48]. Ciononostante, la realtà del fenomeno e il fatto di essere stati scoperti già da tempo da ET progrediti ora può risultare più probabile della soluzione al paradosso di Fermi attraverso la non esistenza di ET avanzati o la loro incapacità di esplorare o colonizzare la galassia. Pertanto è necessaria un’aperta ricerca scientifica a riguardo, con una particolare attenzione verso i resoconti UFO di alta qualità, che sembrano mostrare indizi di coinvolgimento d’intelligenza e strategia ET.

Ringraziamenti:
Ringraziamo P.Sturrock della Stanford University e T.Roe del National Aviation Reporting Center of Anomalous Phenomena (NARCAP) per i miglioramenti suggeriti.

Note:
1. S. Webb, “If the Universe is Teeming Aliens... Where is everybody? Fifty solutions to the Fermi Paradox and Problem of Extraterrestrial Life”, Copernicus Books, New York, 2002.
2. E. Dudas, “Theory and Phenomenology of type I strings and M-theory”, Class. Quant. Grav., 17, R41, 2000, (hep-ph/0006190).
3. K. D. Olum, “Conflict between anthropic reasoning and observation”, ANALYSIS, 64, p.1, 2004, (gr-qc/030370).
4. S. Udry, M. Mayor, e N. C. Santos, “Statistical properties of exoplanets. I. The period distribution: Contraints for the migration scenario”, Astron. Astrophys., 407, p.369, 2003.
5. B. C. Coughlin, “Searching for alien haven in the heavens”, Proc. Natl. Acad. Sci. U.S.A., 98, p.796, 2001.
6. D. P. Glavin, O. Botta, G. Cooper, e J. L. Bada, “Identification of amino acid signatures in carbonaceus chondrites”, Proc. Natl. Acad. Sci. U.S.A., 98, p.2138, 2001.
7. M. K. Wallis e N. C. Wickramasinghe, “Interstellar transfer of planetary microbiota”, Mon. Not. R. Astron. Soc., 348, p. 52, 2004.
8. W. M. Napier, “A mechanism of interstellar panspermia”, Mon. Not. R. Stron. Soc., 348, p. 46, 2004.
47. U.S. House of Representatives report No 242, “Proposed Studies on the Implications of Peaceful Space Activities for Human Affairs”, 1961.
48. P. A. Sturrock, “Extraterrestrial intelligent life”, Q. J. R. Astron. Soc., 19, p.521, 1989.

Fonte: http://www.camelotchronicles.com/2005/Testi/09txt1.htm#infl1

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