martedì 12 aprile 2011

Gli organismi termofili che vivono nelle nostre case potrebbero aiutarci a trovare vita aliena

Vi siete mai chiesti quali forme di vita esotiche potrebbero vivere nell’oscurità dei angoli più nascosti della vostra casa? Beh se non ci avette pensato voi, sappiate che gli scienziati lo hanno fatto.


Diversi studi hanno mostrato che i nostri moderni sistemi idraulici possono essere un paradiso per moltissime specie di microbi ed un nuovo progetto ha in mente di chiedere l’aiuto di tutte le persone normali per cercare di catalogare la vita che si trova in questi posti dimenticati proprio dietro le nostre mura. Questa ricerca potrebbe indicarci molto riguardo ad alcune delle specie viventi più esotiche che conosciamo, che a sua volta potrebbe aiutarci a capire meglio in che modo la vita si è adattata alle condizioni estreme sulla Terra e come e dove potremmo trovarla in condizioni simili in altre parti del Sistema Solare.

Circa 40 anni fa, un gruppo di scienziati scoprirono dei microbi che adoravano il calore, chiamato poi termofili, e che vivevano nei sistemi di riscaldamento delle case. Questi stessi microorganismi si trovano nei laghi termali come quelli presenti a Yellowstone o in Islanda.
“Stiamo chiedendo alle persone di ottenere un campione dei “laghi termali” che hanno a casa loro.” ha spiegato Christopher House della Penn State Univeristy.


(Sopra alcuni microorganismi termofili visti con un microscopio elettronico. Credit: Daviddarling.info)

House ed i suoi colleghi continueranno a fare diversi test per ottenere tutti i campioni necessari per valutare la biodiversità presente in questi contesti. Con il supporto finanziario dell’Istituto per l’Astrobiologia della NASA sperano di raccogliere abbastanza campioni da tutte le parti degli USA almeno. “Ci chiediamo se i termofili di New York sono gli stessi presenti in Alaska e alle Hawaii.” spiega House.

Lo studio dei termofili è di particolare interesse per gli astrobiologi dato che Marte potrebbe aver avuto tante sorgenti termali nella sua storia ed Europa e Ganimede, lune di Giove e Encelado nel caso di Saturno, potrebbero avere grandi quantità di acqua nelle loro profondità, riscaldate da fonti termali. Inoltre, alcuni studi genetici dicono che la vita sulla Terra stessa è nata intorno a simili sorgenti.

Quello che penso sia davvero interessante è che possiamo imparare qualcosa riguardo all’evoluzione di nuove forme di vita studiando batteri che abbiamo sotto il nostro naso tutti i giorni” ha spiegato il patologo botanico David Geiser, della Penn State University.

L’idea di una forma di vita estremofile all’interno delle nostre tubature potrebbe farci preoccupare. Può essere che siamo in pericolo?
House rassicura tutti che non c’è nulla di cui preoccuparsi. “Questi microbi sono inoffensivi”. Inoltre, sorprendentemente, molti termofili considerano l’acqua calda troppo fredda per loro. Le specie più estreme vivono in sorgenti che hanno una temperatura sopra gli 80°C. Fino ad oggi, la maggior parte dei termofili isolati nelle tubature di casa sono quelli del gene Thermus, che sopravvivono in temperature tra 50° e 80° Celsius.

House poi fa notare come la specie Thermus, come anche altre della famiglia dei termofili non muoiono necessariamente quando si abbassano le temperature, ma diventano inattivi, o “gelati”.

Questo è il primo progetto scientifico cittadino che ha come obbiettivo la microbiologia nelle case, anche se precedenti studi scientifici furono portati avanti nel 2009 per esempio, quando un articolo su “Proceedings of the National Academy of Sciences” mostrata la quantità di batteri che viveva nella testa delle doccia.

Il mio intendo non è quello di esporre la mancanza di pulizia nelle case delle persone” ha spiegato House. Ma, a prescindere da questo, molte persone sono ignare di quanti batteri vivono in realtà intorno a loro. La nostra acqua viene normalmente trattata con sostanze che possono uccidere eventuali patogeni ma molti batteri resistono comunque. Geiser studia i funghi presente nei scarichi dei nostri lavandini. Lui è convinto che tra i microbi domestici possono esserci anche tanti estremofili perché si sono adattati a vivere in contatto con molte sostanze chimiche estremamente tossiche, che usiamo continuamente per cacciarli via. Inoltre si sono abbituati a cambiamenti drastici nel flusso dell’acqua la sua temperatura e tante altre cose molto insolite nel mondo naturale che però hanno spinto questi organismi a trovare un modo per viverci comunque nelle nostre case.

E’ stata una grandissima sfida per questi microbi quella di riuscire a prendere vantaggio di questa recente nicchia dell’ecosistema, che noi a loro insaputa cerchiamo di rendere quanto più inospitale possibile, per loro ovviamente.” ha spiegato Geiser.

Ai volontari per il progetto di House verrà prima chiesto di completare un indagine riguardo alle tubature usate e al sistema di riscaldamento dell’acqua. In seguito gli verrà mostrato come ottenere un campione da uno dei tappi per l’acqua calda per poi intrappolare i microbi in un filtro apposito. Una lettura del pH e della temperatura dell’acqua calda sarà fatta in seguito.

I cittadini scienziati dovranno poi incubare nel forno il campione di microbi raccolti per almeno un ora. Il calore pastorizzerà il campione da eventuali altri microbi che vivono a temperature molto più basse e aiuterà la crescita di eventuali termofili presenti. Tutto il materiale raccolto verrà poi spedito a casa di House e dei suoi colleghi che faranno delle indagini intorno alla composizione chimica dell’acqua insieme a dei test del DNA dei campioni microbiologici. House si aspetta di trovare varie versioni di Thermus nelle colture raccolte dai incubatori domestici, ma potrebbero anche rilevarsi altri diversi termofili.

Quindi c’è l’opportunità di trovare persino una specie nuova di cui non siamo a conoscenza. “E’ sempre una possibilità,” spiega House. “I test del DNA useranno delle sequenze generiche che dovrebbero catturare qualsiasi informazione possibile.”

E’ uno studio davvero molto interessante” ha spiegato Laura Baumgartner dell’Università di Colorado, che è stata coinvolta nelle prime fasi dell’investigazione. “Sospetto che scopriremmo che ogni fonte d’acqua contiene una quantità leggermente diversa di microbi che sarà un indice di quello che possiamo campionare in generale nell’acqua di casa.”

Il progetto si basa su un organizzazione di circa 150 volontari da 50 stati. Il focus è sulle famiglie senza sfondo scientifico. “Speriamo di ispirare nuovi ragazzi riguardo alla microbiologia e all’astrobiologia.” ha spiegato House.





Una volta che i dati saranno tutti pronti, House ed i suoi colleghi cercheranno di capire come sono distribuite sul territorio le eventuali specie trovate. Questo sarà alla base dei studi intorno alla loro evoluzione, spinta anche dalla separazione geografica.

Nel caso delle popolazioni di piante o animali, sappiamo benissimo l’influenza della geografia, ma non è chiaro affatto se questo fattore è determinante anche per quanto riguarda i microbi, e se si come. Dato che le sorgenti termali sono come delle isole, i termofili che vivino li sono da considerarsi uno dei migliori modelli per studiare l’evoluzione microbiologica.

Dato che sono isolati, vediamo queste popolazioni come replicati dell’esperimento evolutivo messo in atto dalla natura” ha spiegato Rachel Whitaker, microbiologa dell’Università dell’Illinois. “Stiamo cercando di capire come le differenze tra le diverse posizioni possono influire sui processi evolutivi nel caso di ogni diversa popolazione.

House spera che il progetto dei termofili domestici possa rispondere alle domande della Whitaker oltre a gettare nuova luce su come si evolvono questi batteri in ambienti molto vari. Sapere questo infine è fondamentale per poi capire in che modo potrebbero sopravvivere simili batteri su Marte per esempio, e quindi sapremmo dove e come andarli a cercare.

Fonte: http://link2universe.wordpress.com/2011/04/11/gli-organismi-termofili-che-vivono-nelle-nostre-case-potrebbero-aiutarci-a-trovare-vita-aliena/

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