lunedì 24 gennaio 2011

La "scala di Londra" e il consiglio di prepararsi al contatto alieno

E'un gennaio piuttosto ricco sul piano dell'elaborazione ufologica. Le novità riguardano la Royal Society e la "Scala di Londra". Vediamole, grazie anche al contributo che mi ha passato il Cun, il Centro Ufologico Nazionale.



ROYAL SOCIETY - La rivista Philosophical Transactions, gestita dalla Royal Society, nell'ultimo numero ha chiesto ai governi del mondo di prepararsi a un possibile incontro con una civiltà extraterrestre. Ha sottolineato che questo incontro potrebbe essere ruvido. Il magazine sostiene che se il processo di evoluzione in tutto l’universo segue i modelli darwiniani, come accade sulla Terra, le forme di vita che contatterebbero gli esseri umani potrebbero “condividere la loro tendenza alla violenza e allo sfruttamento delle risorse". Per questo motivo, gli scienziati chiedono alle Nazioni Unite di istituire un gruppo di lavoro dedicato agli “affari extraterrestri” con la capacità di delineare un piano da seguire nell'eventualità di un contatto alieno. “Dobbiamo essere pronti al peggio nel caso ricevessimo una civiltà extraterrestre" avvisa Simon Conway Morris (docente all'Università di Cambridge), convinto che la vita biologica nell’universo debba avere caratteristiche simili a quelle della Terra. Morris è certo che se esistono alieni intelligenti “saranno come noi; dato che la nostra storia non è così gloriosa, dovrebbe farci pensare e metterci in guardia”. Il professor John Zarnecki, della Open University, e Martin Dominik, dell’Università di St. Andrews, chiedono in questo articolo un piano “responsabile” guidato da esperti e scienziati per evitare gli “interessi di potere e opportunismo” nel caso gli alieni arrivino sul nostro pianeta. La mancanza di coordinamento è facilmente superabile con la creazione di un “piano generale di lavoro”, analogo a quello costituito per monitorare gli asteroidi, guidato attraverso uno sforzo realmente globale e governato da un gruppo politico con sufficiente legittimità. La rivista affronta anche la domanda su che cosa succederà alle religioni nel caso dovessimo entrare in contatto con forme di vita aliene: "I teologi non resteranno senza lavoro - afferma Ted Peters, del Pacific Lutheran Theological Seminary in California - ma dovranno riformulare i dogmi religiosi per tener conto di una visione più ampia delle creazioni di Dio".

LA SCALA - Non stiamo parlando del teatro milanese, ma della "London Scale” (Scala di Londra) per i contatti extraterrestri. E' un'evoluzione della Scala di Rio (valori da 0 a 10, usati per quantificare l'impatto di ogni annuncio pubblico riguardo all'evidenza di intelligenza extraterrestre) e anche della celebre equazione di Drake. In termini matematici è definita dalla formula LSI (che sta per London Scale Index) = Q x δ, dove δ varia da 0 a 10 e dove Q è la somma dei valori di questi quattro parametri: 1) la forma di vita annunciata; 2) la natura delle prove; 3) il tipo di metodo utilizzato nella scoperta; 4) la distanza dalla Terra in cui è stata trovata questa nuova forma di vita. La somma è moltiplicata un fattore di fiducia di chi ha effettuato l'annuncio. Questo va da fraudolento (0), prevalentemente non veritiero (0,1), controverso ma non scartabile (0,2), testato ma necessita di ulteriori prove (0,3), prevalentemente veritiero (0,4) e, infine, certo o molto affidabile (0,5).

Fonte:http://misterobufo.corriere.it/

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