Davvero molto curioso il libro edito dalla Nasa, nel quale si ritiene plausibile che, degli Alieni abbiano visitato il nostro Pianeta negli anni passati. Le divinità tanto celebrate da diverse culture antiche, rappresentano sempre esseri con poteri superiori, capaci di fare cose incredibile e con gli anni si sono conquistati il rispetto di molte popolazioni che gli dedicano sacrifici animali e molto tempo fa anche sacrifici umani. Secondo la Nasa, dopo un’attenta lettura e ricostruzione dei manoscritti ritrovati, non sarebbe da escludersi l’ipotesi, Alieni scesi sulla Terra. Antichi astronauti extraterrestri venuti in visita a mostrare di cosa fossero capaci. Sembra pazzia ma, bisogna pensare che anche l’ex presidente degli Stati Uniti, Bill Clinton, ha dichiarato che non si stupirebbe se si scoprisse che gli extraterrestri hanno già visitato il nostro pianeta.
Il libro della Nasa, curato da Douglas Vakoch, direttore
del Interstellar Message Composition presso l’istituto SETI affronta nel
dettaglio il tema della comunicazione con eventuali civiltà
aliene.Molti degli autori hanno lasciato dichiarazioni come, il
professor William Edmondson, dell’Università di Birmingham, il quale ha
dichiarato :” Possiamo dire poco, se non altro, su ciò che significano
queste raffigurazioni, sul perchè siano state incise nella roccia o su
chi li abbia creati, Potrebbero essere stati fatti degli alieni a tutti
gli effetti”. Douglas Vakoch, tratta invece la difficoltà che si
potrebbe incontrare a seguito di un primo contatto con una civiltà
aliena e dice: “ Se un segnale radio venisse rilevato da un moderno
esperimento dei SETI, potremmo intuire dell’esistenza di
un’intelligenza, ma non potremmo capire cosa dicono. Anche se
rilevassimo una civiltà in uno dei sistemi stellari più vicini, i loro
segnali dovrebbero attraversare migliaia di miliardi di chilometri,
raggiungendo la Terra dopo molto tempo. Per andare oltre la semplice
individuazione di tale intelligenza, e avere qualche possibilità
realistica di comprenderla, possiamo prendere esempio da ricercatori che
affrontano sfide simili sulla Terra. Come gli archeologi, che
ricostruiscono la storia di civiltà del passato da informazioni
frammentarie, così dovranno fare i ricercatori del SETI per comprendere
civiltà lontane da noi, separate da vaste distese di spazio e tempo”, a
concluso Vakoch.
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