lunedì 10 dicembre 2012

Il “mezzo” annuncio di Medvedev sugli extraterrestri Quando i presidenti si sbilanciano sugli Alieni

Il problema principale è che è “pregiudicato”: a un G8 fu beccato palesemente ubriaco di vodka. Così Dmitri Medvedev non è stato preso troppo sul serio, forse a torto, per il fuorionda di un’intervista.


Fuori trasmissione – però, ahilui, non a microfoni spenti, un incidente che ricorre spesso e che ha fatto vittime illustri pure nel passato – è tornato a parlare degli extraterrestri, che sono, com’è noto, un suo storico pallino. Il presidente russo, con le sue parole (ma siamo sicuri che fosse convinto di parlare senza essere registrato? Azzardo la tesi che lo sapesse benissimo e che l’ha fatto apposta, scegliendo una via di mezzo tra silenzio e affermazione pubblica), ha rilanciato una tesi molto gettonata. Ovvero: che i Governi sanno benissimo degli Alieni, salvo tacere per ragioni di opportunismo e di ordine pubblico. In soldoni: “Gli extraterrestri sono già tra di noi da un bel po’. Non posso dirvi quanti sono, ma non sono parecchi. Non possiamo dirlo per scatenare il panico, però se guardate un film come ‘Men in Black’, ecco, la realtà è proprio così”. Il file “Aliens” sarebbe poi presente nelle valigette ultrariservate che contengono pure i codici per il lancio dei missili nucleari. Medvedev, posto che fosse sobrio e nel pieno possesso delle proprie facoltà, si è insomma fermato a metà del percorso. Secondo molti, al di là della necessità di gestire la comunicazione e l’impatto sociale di un notizia del genere, governanti e affini sono frenati da una banale riflessione: perché io, e non altri, devo ammettere una cosa del genere? Però a volte le cose scappano e prima del presidente russo ci sono stati almeno due episodi significativi. Dopo i fatti di Roswell, il numero uno statunitense dell’epoca, Harry Truman, inviò un dispaccio (conservato nel museo della città del New Mexico) nel quale avvisava che si era verificato il crash di un velivolo presumibilmente di origine non terrestre.

E il 21 settembre 1987, alla 42.a assemblea generale delle Nazioni Unite, Ronald Reagan parlò di una minaccia proveniente da un’invasione aliena e di come sul pianeta ci saremmo dovuti preparare, unendoci, nell’attesa dell’aggressione. Straparlava pure lui, per quanto di gaffe ne abbia fatte nella sua carriera? Alle Nazioni Unite, poi? E Truman beveva insospettabilmente vodka? La traduzione completa del fuorionda Grazie al nostro Tigrino, che ha vissuto per quasi un quarto di secolo a Mosca e che dunque conosce il russo come le sue tasche, vi passo la traduzione completa del fuorionda del presidente Medvedev durante l’intervista al telegiornale “Nedelja” (Settimana). A) INTERVISTATRICE: “C’e’ in giro l’opinione che su alcuni avvenimenti esistano dei “dossier” molto voluminosi con sopra scritto “SEGRETISSIMO”, e che la’ siano racchiusi tutti i segreti del mondo, e che Voi sappiate assolutamente tutto. Per esempio, se sono o no venuti sulla Terra degli extraterrestri, i cosiddetti “omini verdi”. B) PRESIDENTE MEDVEDEV: “Dunque, lo dico a lei per la prima e ultima volta. Insieme alla “valigetta con i codici nucleari” , al presidente della Nazione (si intende la Russia, n.d.t.) viene portata una speciale cartella, su cui è scritto “SEGRETISSIMO”. Questa cartella è interamente dedicata agli extraterrestri che hanno visitato il nostro pianeta. Nello stesso tempo viene trasmessa una RELAZIONE assolutamente riservata dal reparto dei Servizi Segreti che si occupa della presenza degli extraterrestri sul territorio del nostro Paese. Queste due cartelle di documenti vengono consegnate assieme alla “valigetta nucleare”. A mandato terminato, tali cartelle vengono conseguentemente passate al nuovo presidente. Un’ informazione più precisa su tale questione la potete avere guardando il noto film-documentario “The Men in Black” – ce ne sono diverse versioni”.

A) INTERVISTATRICE : “Quanti sono tra di noi gli extraterrestri?”

B) PRESIDENTE MEDVEDEV: “Quanti sono tra di noi non lo posso dire, in quanto ciò potrebbe destare il panico”.] Il problema principale è che è “pregiudicato”: a un G8 fu beccato palesemente ubriaco di vodka. Così Dmitri Medvedev non è stato preso troppo sul serio, forse a torto, per il fuorionda di un’intervista. Fuori trasmissione – però, ahilui, non a microfoni spenti, un incidente che ricorre spesso e che ha fatto vittime illustri pure nel passato – è tornato a parlare degli extraterrestri, che sono, com’è noto, un suo storico pallino. Il presidente russo, con le sue parole (ma siamo sicuri che fosse convinto di parlare senza essere registrato? Azzardo la tesi che lo sapesse benissimo e che l’ha fatto apposta, scegliendo una via di mezzo tra silenzio e affermazione pubblica), ha rilanciato una tesi molto gettonata. Ovvero: che i Governi sanno benissimo degli Alieni, salvo tacere per ragioni di opportunismo e di ordine pubblico. In soldoni: “Gli extraterrestri sono già tra di noi da un bel po’. Non posso dirvi quanti sono, ma non sono parecchi. Non possiamo dirlo per scatenare il panico, però se guardate un film come ‘Men in Black’, ecco, la realtà è proprio così”. Il file “Aliens” sarebbe poi presente nelle valigette ultrariservate che contengono pure i codici per il lancio dei missili nucleari. Medvedev, posto che fosse sobrio e nel pieno possesso delle proprie facoltà, si è insomma fermato a metà del percorso. Secondo molti, al di là della necessità di gestire la comunicazione e l’impatto sociale di un notizia del genere, governanti e affini sono frenati da una banale riflessione: perché io, e non altri, devo ammettere una cosa del genere? Però a volte le cose scappano e prima del presidente russo ci sono stati almeno due episodi significativi. Dopo i fatti di Roswell, il numero uno statunitense dell’epoca, Harry Truman, inviò un dispaccio (conservato nel museo della città del New Mexico) nel quale avvisava che si era verificato il crash di un velivolo presumibilmente di origine non terrestre. E il 21 settembre 1987, alla 42.a assemblea generale delle Nazioni Unite, Ronald Reagan parlò di una minaccia proveniente da un’invasione aliena e di come sul pianeta ci saremmo dovuti preparare, unendoci, nell’attesa dell’aggressione. Straparlava pure lui, per quanto di gaffe ne abbia fatte nella sua carriera? Alle Nazioni Unite, poi? E Truman beveva insospettabilmente vodka?
La traduzione completa del fuorionda

Grazie al nostro Tigrino, che ha vissuto per quasi un quarto di secolo a Mosca e che dunque conosce il russo come le sue tasche, vi passo la traduzione completa del fuorionda del presidente Medvedev durante l’intervista al telegiornale “Nedelja” (Settimana).

A) INTERVISTATRICE: “C’e’ in giro l’opinione che su alcuni avvenimenti esistano dei “dossier” molto voluminosi con sopra scritto “SEGRETISSIMO”, e che la’ siano racchiusi tutti i segreti del mondo, e che Voi sappiate assolutamente tutto. Per esempio, se sono o no venuti sulla Terra degli extraterrestri, i cosiddetti “omini verdi”.

B) PRESIDENTE MEDVEDEV: “Dunque, lo dico a lei per la prima e ultima volta. Insieme alla “valigetta con i codici nucleari” , al presidente della Nazione (si intende la Russia, n.d.t.) viene portata una speciale cartella, su cui è scritto “SEGRETISSIMO”. Questa cartella è interamente dedicata agli extraterrestri che hanno visitato il nostro pianeta. Nello stesso tempo viene trasmessa una RELAZIONE assolutamente riservata dal reparto dei Servizi Segreti che si occupa della presenza degli extraterrestri sul territorio del nostro Paese. Queste due cartelle di documenti vengono consegnate assieme alla “valigetta nucleare”. A mandato terminato, tali cartelle vengono conseguentemente passate al nuovo presidente. Un’ informazione più precisa su tale questione la potete avere guardando il noto film-documentario “The Men in Black” – ce ne sono diverse versioni”.

A) INTERVISTATRICE : “Quanti sono tra di noi gli extraterrestri?”

B) PRESIDENTE MEDVEDEV: “Quanti sono tra di noi non lo posso dire, in quanto ciò potrebbe destare il panico”.


fonte: http://misterobufo.corriere.it/

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